Pack e materiali

Carlsberg sostenibilità a tutto tondo

Gli interventi nello stabilimento italiano

Anche lo stabilimento di Induno Olona, sede del Birrificio Angelo Poretti, è un esempio dell’impegno di Carlsberg per l’ambiente. La certificazione ISO 14001 che lo stabilimento detiene, infatti, definisce la politica ambientale dell’azienda volta a prevenire l’inquinamento, minimizzare gli effetti sull’ambiente legati ai processi produttivi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali. Carlsberg in quest’ottica è intervenuta agendo nelle diverse fasi del processo produttivo, all’interno del quale il riscaldamento e il raffreddamento del prodotto sono i momenti che comportano il maggiore dispendio di energia. Anche nell’ottica di ottimizzazione energetica, Carlsberg ha realizzato vari interventi: nella centrale termica le caldaie sono state rese più efficienti riducendo la dispersione termica e quindi il consumo di combustibile, mentre nella centrale frigorifera è stato migliorato il ciclo del freddo riducendo il consumo di energia elettrica. La nuova sala di cottura inoltre è stata dotata di un moderno sistema per il recupero del calore durante la fase di bollitura che consente un sostanziale risparmio di energia e immissione di vapore in atmosfera. Per quanto riguarda la fase di imbottigliamento e confezionamento, lo snodo decisivo è invece rappresentato dall’efficienza dei macchinari per cui risulta fondamentale il controllo costante dei consumi. L’installazione di nuovi contatori delle utilities (energia elettrica, vapore, acqua e anidride carbonica) assicura un controllo costante e continuo e permette interventi migliorativi immediati ed efficaci. Un ruolo importante l’ha avuto inoltre l’installazione del sistema di controllo dell’efficienza produttiva in linea. Il progetto della nuova linea di confezionamento si è basato sul concetto LEAN Manufacturing che consente massima flessibilità e riduzione dei tempi di cambi formato. Grazie all’insieme di questi interventi, negli ultimi anni le emissioni di CO2 sono state ridotte del 25%, mentre l’impiego di acqua, energia e riscaldamento è calato del 20%.

Innovazione di prodotto

Anche sul fronte dello sviluppo delle metodologie produttive, Carlsberg si è dimostrata attenta all’ambiente. Partendo dall’individuazione nel 1883 della prima cellula pura di lievito, il Saccharomyces carlsbergensis, il Carlsberg Research Centre ha studiato come perfezionare la birra, partendo dalle materie prime, fino a giungere a produrre il Null-Lox. Il nuovo orzo non OGM, a oggi utilizzato esclusivamente nei prodotti Carlsberg, permette di ottenere un prodotto più fresco e gradevole, con una schiuma migliore e che si conserva più a lungo. Inoltre, è coltivato con un ridotto impiego di fertilizzanti e richiede meno calore nella fase di maltazione.

Carlsberg Italia

Carlsberg entra nella storia della birra italiana quando, nel 1975, sigla un accordo con le Industrie Poretti, per la produzione e commercializzazione dei due marchi Tuborg e Carlsberg (aziende danesi che si fondono nel 1970). Negli anni il gruppo Carlsberg acquisisce quote dell’azienda Poretti sino ad arrivare al 1998 quando il nome del gruppo italiano cambia in Carlsberg Italia e nel 2002 diviene di proprietà totalmente danese. Carlsberg Italia oggi produce e commercializza oltre 1 milione di ettolitri di birra a marchi Carlsberg, Carlsberg Elephant, Carlsberg Special Brew, Tuborg, Tuborg Light, Corona-Extra, Birrificio Angelo Poretti (Splügen, Originale Chiara, Bock Chiara, Bock Rossa, Non Filtrata 7 luppoli e Non Filtrata 7 luppoli Summer Cascade), Kronenbourg 1664, Grimbergen, Holsten, Tucher, Negra Modelo, Modelo Especial, Feldschlösschen.

 

Stefania Milanello