Il sistema di spillatura con fusto di PET realizzato da Carlsberg Italia rappresenta una svolta nel percorso di sviluppo sostenibile intrapreso dall’azienda sin dalla sua fondazione.
Carlsberg Italia ha sviluppato una tecnologia, denominata DraughtMaster Modular 20, che permette di ridurre l’impatto ambientale della birra alla spina durante le fasi di infustamento, distribuzione e consumo presso il punto vendita. La birra non è più contenuta nei tradizionali fusti di acciaio, ma in fusti di PET totalmente riciclabili, ideati e realizzati da Carlsberg, che permettono la spillatura senza CO2 aggiunta. Ne beneficiano sia la qualità della birra, in quanto più fresca più a lungo, sia l’ambiente. Il materiale plastico, rispetto all’acciaio, garantisce infatti una maggiore protezione del contenuto, una maggiore durata del fusto chiuso (9 mesi contro 6 mesi dell’acciaio) e una vita utile più lunga una volta aperto (31 giorni contro i circa 4 dell’acciaio). Il peso della materia prima utilizzata per il fusto è ridotto al minimo (poco più di 200 g di PET per un fusto da 20 litri, rispetto agli 8 kg di acciaio di un fusto tradizionale da 25 litri e ai 200 g di vetro per una bottiglia da 33 cl generalmente distribuita in confezioni da 24 bottiglie). Il sistema dei fusti a perdere comporta una drastica riduzione dei trasporti su gomma e la dimensione del fusto consente di ottimizzare il carico dei mezzi che consegnano la birra, con un conseguente aumento degli ettolitri trasportati per ogni viaggio. Inoltre, il modulo di lavaggio con compressore integrato incluso nel sistema consente una pulizia automatica e in autonomia con un abbattimento degli sprechi di birra legati al lavaggio dell’impianto. L’innovazione, inoltre, non riguarda solo il fusto ma anche le modalità di spillatura. La birra contenuta nei fusti di PET infatti non si spilla utilizzando bombole di CO2, come è stata prassi finora, ma comprimendo con aria il fusto: la birra così spillata mantiene il livello naturale di anidride carbonica e intatte le sue caratteristiche organolettiche. Lo studio comparativo tra l’utilizzo dei fusti di PET e di quelli in acciaio ha evidenziato come la nuova soluzione sia meno impattante rispetto alla tradizionale in termini di riduzione del 19% dei consumi energetici, 28% di emissioni di CO2 (potenziale di riscaldamento globale), 29% di rifiuti generati e 46% di rifiuti pericolosi generati (fonte: certificazione EPD 2011).
Impegno costante
Carlsberg non si è scoperta responsabile solo ora. Il percorso sostenibile ha avuto una svolta nel 2010 con la ricerca che Carlsberg Italia ha intrapreso con IEFE – Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi – un percorso di analisi del ciclo di vita delle birre Carlsberg e Tuborg con l’obiettivo di valutarne gli impatti ambientali associati agli scenari di produzione, confezionamento e distribuzione tramite fusti tradizionali in acciaio, fusti di PET e bottiglie di vetro. Questa analisi ha portato all’ottenimento, nel gennaio 2011, della prima Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD – Environmental Product Declaration) di una birra. L’aspetto innovativo della EPD delle birre Carlsberg è di aver valutato l’impatto del prodotto in tre scenari di distribuzione, nell’ottica di una valorizzazione, sulla base di dati scientificamente attendibili, delle migliori performance ambientali della nuova tecnologia rispetto a quelle tradizionali. Carlsberg Italia ha avuto il compito di proporre e definire le regole per la categoria di prodotto “birra”, ovvero le Product Category Rules (PCR), regole metodologiche specifiche da applicarsi nella predisposizione di una EPD per una determinata categoria di riferimento di prodotti. Nel 2011 è stata infatti indetta una “open consultation” con le parti interessate e gli stakeholder di riferimento ai quali Carlsberg Italia ha chiesto di proporre eventuali commenti e suggerimenti al proprio testo di definizione delle regole e che ha portato così alla definizione degli standard a livello internazionale da rispettare per poter conseguire la certificazione EPD per il prodotto birra. A oggi, la certificazione EPD è stata ottenuta per le birre del marchio nazionale Birrificio Angelo Poretti (Originale Chiara, Bock Chiara, Bock Rossa), oltre alle già citate Carlsberg e Tuborg. Nel 2011, Carlsberg Group si è posizionata come la 1° azienda birraria più sostenibile al mondo nel “Newsweek Green Rankings 2011”, la classifica delle 500 imprese più green che è realizzata da Newsweek in collaborazione con gli istituti di ricerca ambientale Trucost e Sustainalytics. La classifica è stata redatta valutando le prestazioni ambientali delle più grandi società internazionali, in particolare il loro reale impatto ambientale, la gestione di tale impatto e la trasparenza nella comunicazione delle attività sostenibili.