Il Consiglio dei Ministri, con l’emanazione del D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59, ha approvato il regolamento che disciplina l’Autorizzazione unica ambientale (AUA). Introduzione
Il provvedimento di semplificazione burocratica è volto a portare chiarezza e uniformità in una tematica ambientale che presenta molte problematiche per le aziende e molte scadenze da rispettare, ovvero la gestione delle singole autorizzazioni ambientali. Alla situazione attuale, infatti, le imprese devono interagire con diverse amministrazioni ed enti pubblici per ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie, come per esempio regioni, province, comuni, ARPA, Autorità di bacino, Gestore del Servizio Idrico Integrato ecc.
Questo allo scopo di ottenere differenti tipologie di autorizzazioni, che riguardano vari comparti ambientali: autorizzazione allo scarico di acque reflue, autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico ecc. Le aziende quindi devono gestire più autorizzazioni, aventi periodi di validità differenti, sostanzialmente anche abbastanza brevi, e quindi scadenze differenti, interfacciandosi con enti differenti e organizzati in vario modo sul territorio.
L’obbiettivo dell’Autorizzazione Unica Ambientale, in seguito chiamata AUA, è di semplificare tale processo nel complesso, dando la possibilità a certe aziende di avere un’unica autorizzazione e un unico canale di interfaccia con le autorità preposte al controllo. Nel presente articolo vedremo in breve quali imprese possono richiedere e ottenere l’AUA e qual è il percorso per ottenerla.
Il campo di applicazione
L’AUA si applica in primo luogo alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, ovvero non si applica alle aziende che già erano dotate di un’autorizzazione unica poiché rientranti nella Direttiva IPCC; sono queste aziende ad elevato impatto ambientale, ovvero circa 200 aziende sul territorio italiano.
L’AUA inoltre non si applica ai progetti sottoposti a Valutazione di Impatto ambientale (VIA). L’AUA si applica poi alle micro, piccole e medie imprese (complessivamente definite PMI), così come individuate dall’art. 2 del DM 18 aprile 2005, ovvero come segue: “la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che:
– hanno meno di 250 occupati, e
– hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro”.
Che cosa sostituisce l’AUA
L’AUA sostituirà quando in vigore ben sette tipologie di provvedimenti, riconducibili a sette tipologie di autorizzazioni:
- autorizzazione agli scarichi (capo II, titolo IV, sezione II, parte terza D.Lgs. 152/06);
- comunicazione preventiva (art. 112, D.Lgs. 152/06)
- per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende previste;
- autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti indicati (art. 269, D.Lgs. 152/06);
- autorizzazione generale (art. 272, D.Lgs. 152/06);
- documentazione previsionale di impatto acustico;
- autorizzazione all’utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura di cui all’art. 9, D.Lgs. 99/92;
- comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 del D.Lgs. 152/06.
Resta invece esclusa l’autorizzazione alla gestione dei rifiuti (art. 208 del D.lgs. 152/06), che quindi non viene sostituita dall’AUA, ovvero l’autorizzazione che riguarda chi effettua trasporto o trattamento di rifiuti. Come e quando richiedere l’AUA
La AUA deve essere richiesta allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), che riveste quindi l’unica controparte per l’azienda richiedente in relazione a tutte le vicende di carattere amministrativo che riguardano gli aspetti ambientali dell’attività produttiva. Il SUAP vuole quindi essere il riferimento per le aziende per fornire una risposta unica e tempestiva, fungendo da collettore di tutte le pubbliche amministrazioni, comunque coinvolte nel procedimento.
Il SUAP quindi si occuperà di prendere in carico le richieste di autorizzazione e interfacciarsi con i singoli enti coinvolti facendo le veci dell’azienda richiedente. I SUAP sono distribuiti sul territorio in funzione della dimensione della provincia e del singolo comune. Un SUAP è sicuramente presente nel capoluogo di provincia; la comunicazione è comunque di carattere telematico. La richiesta di AUA al SUAP dovrà essere inviata tramite modalità telematica.
Per un’azienda già avviata che è in possesso già delle necessarie autorizzazioni ambientali, la richiesta potrà essere inviata alla scadenza della prima autorizzazione che deve temporalmente essere rinnovata. L’azienda quindi che ha a breve la necessità di rinnovare un’autorizzazione potrà fare richiesta di AUA.
La gestione dell’AUA
L’AUA, una volta ottenuta, ha una validità di 15 anni. Per aziende già in possesso di autorizzazioni ambientali si può far riferimento alla precedente documentazione già rilasciata dalla relativa Autorità Competente, ovviamente nel caso in cui le attività e le condizioni di esercizio siano rimaste immutate.
I tempi di rilascio dell’AUA variano da un minimo di 90 giorni ad un massimo di 150 giorni, nel caso sia convocata la Conferenza di Servizi e venga richiesta integrazione alla documentazione che accompagna la richiesta di autorizzazione. Per rinnovare l’AUA sarà necessario presentare domanda almeno 6 mesi prima della scadenza.
Conclusioni
Tramite l’AUA il tema delle autorizzazioni ambientali è ampiamente semplificato in modo efficiente ed efficace: presenza di autorizzazione unica nella maggior parte delle attività aziendali, validità di durata aumentata, unico strumento di interfaccia con gli enti preposti.
Questa impostazione porterà grandi vantaggi alle aziende e agli enti pubblici proprio grazie allo snellimento delle pratiche autorizzative ambientali. Infatti, dopo una fase transitoria iniziale in cui i SUAP dovranno avviare i necessari meccanismi di comunicazione tra gli enti, vi sarà un’unica autorizzazione da rinnovare ogni 15 anni, periodo di tempo che al momento invece prevede per una sola azienda 4 o 5 rinnovi di un’unica autorizzazione.
I vantaggi per le aziende inoltre non si fermeranno solo alla semplificata gestione delle autorizzazioni, ma saranno anche di carattere economico: con l’AUA le piccole e medie imprese presenteranno una sola domanda, con un risparmio stimato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione di 160 milioni di euro all’anno, che si sommano alle disposizioni, già esistenti, ma solo ora rese effettive, in materia di presentazione online delle domande e della documentazione con un risparmio stimato in circa 540 milioni di euro all’anno.