Intervista

In difesa del made in Italy

Dall’anticontraffazione alla tutela delle specificità dei prodotti di eccellenza, sono molte le azioni messe in atto ultimamente dal ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali. Un meticoloso lavoro di controllo e di diplomazia verso il quale ci sono grandissime attese da parte degli operatori

Il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo
Il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo

In tempi di deflazione come quelli che stiamo vivendo l’export italiano dovrebbe avere sbocchi più facili nei mercati internazionali, soprattutto in quelli emergenti. Ma trova invece difficoltà a imporsi sulle produzioni di altri Paesi per via di una mancanza di integrazione nelle politiche commerciali dei diversi rami del made in Italy e soprattutto per l’estrema frammentazione delle rispettive iniziative promozionali. Lacune a cui sta cercando di porre rimedio l’attuale ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo, impegnata oggi su molti fronti, dalla semplificazione amministrativa, all’abbassamento dei costi delle filiere agroalimentari, fino alla tracciabilità dei prodotti e alle politiche di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese. Cerchiamo allora di fare con lei il punto della situazione partendo dalle tematiche più attuali, quelle legate all’export.

L’agroalimentare è fondamentale per le nostre esportazioni ma è costantemente minacciato dalla contraffazione e dal cosiddetto “Italian sounding”. Che cosa si può fare per contrastare queste pratiche?

La lotta alla contraffazione è una delle priorità dell’attività del Mipaaf. A questo proposito voglio ricordare l’importanza dell’attuazione della protezione ex officio, adottata con l’entrata in vigore del decreto attuativo del regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Rappresenta una risposta concreta per il nostro straordinario patrimonio agroalimentare, tanto attesa dagli operatori del settore, che ci permetterà finalmente di tutelare e far tutelare le indicazioni geografiche italiane non solo all’interno del territorio nazionale, ma anche negli altri Stati membri. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) e con l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche (Aicig), il ministero ha già attivato un portale specifico che consente tra l’altro di segnalare le infrazioni a tutti gli operatori d’Europa.

In questo modo mettiamo a disposizione di tutte le Autorità preposte degli Stati membri uno strumento efficace, per rendere la protezione dei prodotti a Dop, Igp e Stg concreta e immediata, difendendo così a 360 gradi le specifi cità dei prodotti di eccellenza italiani ed europei. Un caso recente ci ha confermato la validità di questa norma. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha segnalato una vendita online, su un sito che fa capo a un’azienda inglese, di un prodotto che abusava della denominazione “Prosciutto di San Daniele”. Il Consorzio si è immediatamente attivato di concerto con l’Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi (Icqrf) e ha sollecitato le Autorità inglesi competenti, il Department for Environment Food & Rural Affairs (Defra) che, dopo aver verifi cato l’infrazione, ha proceduto a far cessare tale attività illecita.

Formaggi

In tema di export la Cina ha annunciato aumenti doganali pretestuosi per i vini come rappresaglia all’aumento dei dazi Ue sui suoi pannelli fotovoltaici. Che cosa si può fare, specie nel settore vitivinicolo, per fare squadra e penetrare in modo vincente nei tanti mercati emergenti?

L’Italia si racconta anche attraverso il vino e, in Europa, ci andiamo con la consapevolezza che i nostri produttori vanno difesi e le nostre aziende vanno tutelate. A livello produttivo e di export siamo arrivati a risultati che ci danno una grande soddisfazione, ma nel contempo ci stimolano a raggiungere nuovi obbiettivi nel rispetto della nostra tradizione enologica abbinata, per esempio, a una costante evoluzione del marketing. Anche per questo ho voluto che all’Expo di Milano ci fosse un padiglione interamente dedicato al vino.

Vogliamo puntare molto sul nostro prodotto di punta dell’agroalimentare che possa fare da traino alle molteplici produzioni di qualità italiane per essere sempre più protagonisti nel mondo. Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati internazionali e dobbiamo esserci con forza. Con la stessa forza bisogna dare battaglia alla contraffazione e all’Italian sounding. Contemporaneamente dobbiamo riuscire a risolvere la questione relativa ai dazi con la Cina, per la quale, vorrei ricordare, la nostra attenzione è stata massima. Seguiamo la problematica, unitamente ad altri Dicasteri competenti, e al momento si sta attivamente negoziando per arrivare a una soluzione soddisfacente per entrambi senza giungere all’applicazione di dazi supplementari. Già in un incontro con il Ministro francese dell’Agricoltura Le Foll abbiamo discusso dell’opportunità di evitare un atteggiamento confl ittuale nei confronti del governo cinese in modo da non ledere i rapporti di scambio commerciali con un mercato per noi così importante.

Expo 2015 è un’occasione per rendere le nostre imprese più competitive sul panorama internazionale. Al di là dell’inevitabile retorica legata all’“evento universale”, c’è una ricetta per migliorare la competitività dei nostri prodotti?

Gli imprenditori italiani sanno fare benissimo il proprio mestiere e lo hanno dimostrato anche in condizioni economiche diffi cili, come quelle che viviamo ormai da alcuni anni. Hanno capito che la strada verso la competitività non può prescindere dalla qualità delle produzioni. Il Made in Italy, che in occasione dell’Expo 2015 sfrutterà una vetrina mondiale, è un brand di successo perché le aziende puntano sull’eccellenza e il nostro export batte nuovi record, ogni anno che passa, perché i nostri produttori sono in grado di mantenere e implementare standard di altissimo livello. Al di là della retorica, quindi, sono convinta che bisogna proseguire sulla strada intrapresa, aumentando la consapevolezza del fatto che le nostre storie di successo sono oggetto di imitazioni e contraffazioni, che vanno combattute senza mezzi termini.