Scaffalature statiche in metallo: uso e manutenzione

Un’istruzione operativa specifica

In azienda il datore di lavoro si trova spesso a dover gestire più figure che influiscono sulle corrette attività da svolgere in merito alle aree di immagazzinamento. Queste attività riguardano l’acquisto di nuove scaffalature, l’istallazione di nuove scaffalature o il riposizionamento di scaffalature esistenti, la verifica di corretta installazione, il corretto utilizzo e carico delle scaffalature, le verifiche periodiche da eseguire, il piano di manutenzione. Un’istruzione operativa completa può facilitare la gestione di tutte le figure che svolgono le singole attività in merito.

La prima parte dell’istruzione deve quindi attribuire responsabilità specifiche e descrivere:

  • quali tipologie di scaffalature sono utilizzabili in azienda;
  • la portata consigliata;
  • le indicazioni minime da rispettare per il lay-out (verticale e orizzontale) che deve avere la scaffalatura, indicando quindi ad esempio, numero di ripiani, altezza e larghezza minima/massima in funzione degli ambienti e dell’utilizzo, tipologia di ripiani, massima e minima altezza dei ripiani, numero di ripiani, altezza dei correnti anti caduta, distanza tra le singole scaffalature ecc.;
  • quando è necessario posizionare ripari al piede e correnti anticaduta (o altri dispositivi analoghi);
  • come effettuare le verifiche di corretta installazione, sia in caso di nuova scaffalatura sia di riposizionamento di una esistente.

La seconda parte dell’istruzione operativa deve invece fornire indicazioni di sicurezza utili a chi utilizza la scaffalatura, ovvero a chi ne esegue il carico e lo scarico. Queste indicazioni devono comprendere:

  • l’elenco dei rischi residui presenti per l’utilizzatore e le atre persone presenti nell’area di lavoro;
  • come leggere le indicazioni di portata e come rispettarle, in funzione dei carichi e dei materiali da stoccare;
  • le modalità di carico della scaffalatura, indicando ad esempio quali materiali riporre ai piani più bassi (quelli maggiormente pesanti) e quali a quelli più alti (solitamente i più leggeri), quali tipi di sistemi di stoccaggio è possibile posizionare sui ripiani (pallet, ceste metalliche o plastiche ecc.) e quali sono vietati, come devono presentarsi i carichi (imballati in cellophane, reggiati ecc.) in funzione del ripiano di posizionamento;
  • quali anomalie/danni/ incidenti segnalare al proprio responsabile.

Infine l’istruzione deve contenere una terza parte con le indicazioni in merito a come verificare regolarmente il mantenimento dell’adeguato livello di sicurezza e in particolare l’integrità dell’intera struttura, come eseguire le manutenzioni e a con quale frequenza. In particolare in merito a questa ultima parte viene in aiuto una norma europea specifica.

Una norma in merito a utilizzo e manutenzione

Nel 2009 è stata pubblicata dall’UNI la norma UNI EN 15635 “Sistemi di stoccaggio statici di acciaio – Utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio”. Essendo una norma la sua applicazione è volontaria ma funge da perfetta linea guida per una corretta e completa gestione della problematica a livello aziendale.

La prima parte della norma espone varie problematiche e aspetti da tenere in considerazione per:

  • pianificare e progettare il posizionamento dei sistemi di stoccaggio (tipo e caratteristiche della pavimentazione, tipi di beni da stoccare, modalità di stoccaggio ecc.);
  • dati tecnici utili e di rilevanza per l’utente;
  • competenze necessarie per eseguire montaggio e installazione;
  • caratteristiche delle istruzioni;
  • aspetti operativi da osservare nel corso dell’installazione (metodi di fissaggio a terra, verifica del corretto appoggio a terra, come posizionare i rinforzi, come fissare i ripiani, come e quando collegare tra loro le varie scaffalature, misure minime da rispettare ecc.);
  • come affrontare la modifica di un sistema di stoccaggio.

La seconda parte della norma specifica e fornisce indicazioni precise su come operare in prossimità delle scaffalature, in funzione del tipo di sistema di immagazzinamento, concentrandosi in particolare sulle corrette manovre da effettuare utilizzando carrelli elevatori, transpallet e autocarri. L’ultima parte invece riporta una metodologia per effettuare una manutenzione regolare e segnalare anomalie o incidenti che possono diminuire il livello di sicurezza e resistenza delle scaffalature. In primo luogo la norma consiglia di nominare un responsabile addetto alla sicurezza dell’attrezzatura di immagazzinamento, per effettuare e registrare i controlli e gli interventi di riparazione/ sostituzione. Lo scopo della nomina di un responsabile è anche di assicurare che ogni danno occorso sia riparato o ogni componente danneggiato sia sostituito con nuove parti identiche dello stesso produttore, come consigliato dalla norma.

Vengono indicati tre tipi di ispezioni.

  • Resoconto immediato: appena un problema o danno è rilevato da un dipendente, deve essere immediatamente riferito all’addetto responsabile. Tutti i dipendenti devono essere informati di questa modalità di ispezione e resi edotti dei loro obblighi in merito. È consigliabile anche fare una serie di esempi di tipo di danneggiamento possibile, in modo da fornire una scala di gravità del problema riscontrato, da riferire anch’essa all’addetto responsabile.
  • Ispezioni visive: l’addetto responsabile effettua o verifica l’effettuazione di ispezioni settimanali, tramite la compilazione di una checklist simile ad una valutazione del rischio, registrando l’avvenuta ispezione.
  • Ispezioni da parte di un perito; consigliate con frequenza annuale.

Conclusioni

La gestione delle scaffalature di stoccaggio richiede un approccio simile a quello riservato ai macchinari industriali. Il Testo Unico appunto accomuna queste apparecchiature a vere e proprie attrezzature di lavoro. Gli obblighi di legge non sono molto difficoltosi da rispettare, ma è inevitabile che richiedano attenzione e tempo per il loro corretto e continuo adempimento, in particolare per quanto riguarda la progettazione e pianificazione del lay-out delle aree di stoccaggio e l’effettuazione delle verifiche di manutenzione.