Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito, motu proprio, trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute o per atti di eroismo. Il Presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
Tra questi figura anche Marco Caprai, insignito dell’onorificenza per l’imprenditoria etica: negli ultimi anni, infatti, l’”uomo del Sagrantino” grazie a un progetto iniziato nel 2016 con la Caritas di Foligno ha dato a più di 200 richiedenti asilo un lavoro nella sua azienda, l’Azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco, favorendo così l’integrazione. Sei migranti su dieci sono rimasti a lavorare stabilmente. In questo modo Marco Caprai, l’uomo che da oltre trent’anni si batte a Montefalco per far crescere fama e qualità del Sagrantino, ha dimostrato che l’accoglienza si può trasformare in beneficio per l’impresa e per il territorio.
I rifugiati vengono assunti come salariati agricoli, con tutte le carte in regola, poi seguono dalla potatura delle viti alla raccolta dell’uva. In media lavorano fino a 180 giornate l’anno.
«È la prima volta che questa onorificenza viene assegnata a un produttore di vino e questo, per me, non è solo motivo di grande orgoglio personale: questo riconoscimento dimostra, infatti, anche la straordinaria capacità dell’agricoltura di integrare e includere. Vorrei che il terzo settore forse più coraggioso nel guardare le capacità dell’impresa e soprattutto dell’impresa agricola. Due terzi dei richiedenti asilo continuano a lavorare con noi: il mondo agricolo soffre di carenza di manodopera e queste persone possono colmare questo vuoto, con qualità e impegno», afferma Marco Caprai, che oltre a guidare la sua cantina è anche membro della Giunta Nazionale Confagricoltura.
Questo importantissimo riconoscimento è solo l’ultimo in termini di tempo: lo scorso giugno il valore etico dell’imprenditore umbro e della sua cantina è stato riconosciuto anche dall’UNHCR, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, che li ha insigniti del titolo «Welcome. Working for refugee Integration», mentre a novembre è stata la volta del Premio Viticoltore Etico assegnato dalla guida 100 vini e vignaioli d’Italia firmata da Luciano Ferraro e James Suckling.
«Progetti come questo hanno una portata ampia, etica e innovativa, perché collegano il primo settore, l’agricoltura, e il terzo settore (ovvero il mondo del no-profit, semplificando), in una sinergia che diventa virtuosa: aiuta le aziende e aiuta tante persone in difficoltà a ricostruirsi una vita attraverso il lavoro, contribuendo al grande e fondamentale tema dell’inclusione. Ed è anche un arricchimento della società, visto che con progetti come questi si mettono in comunicazione, in maniera positiva e concreta, persone che arrivano da popoli, Paesi, tradizioni e culture diverse», conclude Caprai.
L’azienda è stata fondata nel 1971 da Arnaldo Caprai, imprenditore tessile e insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2002. Il figlio Marco ha preso il timone dell’azienda nel 1988 portando nel mondo il Sagrantino che, negli anni Sessanta, era stato quasi dimenticato.