Tetra Pak: oltre l’imballaggio

Che Tetra Pak sia leader nella realizzazione di imballaggi è risaputo a livello globale. Il nome dell’Azienda, fondata in Svezia nel 1951, è negli anni diventato sinonimo di confezioni in materiale poliaccoppiato, un packaging quasi iconico dell’era moderna e del retail tanto che alcuni prodotti sarebbero quasi impensabili in altre tipologie di imballaggio.

Ciò che forse è meno noto è che per alcune filiere Tetra Pak non significa solo imballaggio ma anche macchine di processo (pastorizzazione, ad esempio) e di confezionamento. Per alcuni prodotti Tetra Pak è oggi un compagno di soluzioni tecnologiche “dalla stalla alla tavola”. L’offerta dell’Azienda si è evoluta, infatti, nel tempo: dal progetto iniziale del fondatore – fornire un contenitore per proteggere il prodotto e assicurare la sua integrità alimentare – si è arrivati a comprendere una ampia gamma di macchine ad esso legate, che declinano l’idea iniziale in un’ottica di fornitura di prodotto/servizio a cui oggi molte aziende si convertono per rispondere alle nuove richieste di mercato. Infatti, laddove possibile, è più facile per il cliente avere un unico partner tecnologico di riferimento che, su necessità, interviene su tutta la linea in breve tempo, conoscendone ogni passaggio e ogni pezzo. Anche questa è sicurezza alimentare.

Riciclabile e riciclato

Ma le richieste del mercato sono mutevoli e se qualità del prodotto e del servizio rimangono istanze fondamentali, il fattore sostenibilità avanza prepotentemente, innanzitutto a livello di consumatore per poi risalire lungo la filiera. A Tetra Pak, il dover rispondere a criteri di sostenibilità non fa certo paura. Afferma Paolo Maggi, Managing Director e Presidente Tetra Pak: «La sostenibilità costituisce l’agenda delle scelte strategiche di Tetra Pak. Il primo report di sostenibilità dell’Azienda è stato fatto 23 anni fa, quando la gran parte dell’economia nemmeno parlava di sostenibilità. Possiamo affermare che l’attenzione all’ambiente sia nel nostro DNA e negli anni abbiamo cercato di declinarla non solo nelle pratiche aziendali, ottimizzando i processi, utilizzando energie rinnovabili e diminuendo le emissioni di CO2 ma anche portandola fuori dal nostro perimetro. Innanzitutto, con il nostro prodotto». Il contenitore Tetra Pak, infatti, risponde ad alcuni dei criteri che definiscono la sostenibilità di un imballaggio: è riciclabile e contiene materiale riciclato.

Paolo Maggi

Verso il contenitore più sostenibile sul mercato

Questi risultati sono frutto di importanti investimenti in R&D: l’azienda investe il 3-4% del suo fatturato in innovazione, ricerca e sviluppo per raggiungere l’obiettivo principale ovvero realizzare l’imballaggio più sostenibile sul mercato. Sulla via verso questo traguardo tante sono le pietre miliari. Ad esempio, nel 2021 Tetra Pak ha prodotto i primi imballaggi contenenti anche polimeri riciclati certificati. Per la carta, che costituisce il 70-75% del contenitore, l’Azienda usa solo fibre di cellulosa da foreste certificate, quindi tracciabili. Inoltre, si tratta di fibre di elevata qualità e molto lunghe, ricercate dalle aziende che riciclano carta e cartone. Sempre sulla scia dell’obiettivo di arrivare al contenitore più sostenibile, Tetra Pak ha iniziato importanti collaborazioni con alcuni attori della filiera di raccolta e riciclo per trovare gli sbocchi migliori al proprio materiale e reintrodurlo sul mercato sotto forma di nuovi prodotti e nuove forme di utilizzo, secondo i principi della economia circolare. E per il futuro si stanno testando nuovi polimeri – sostenibili e completamente riciclabili – per poter aumentare il contenuto di materiali rinnovabili nel contenitore e per poter sostituire il foglio di alluminio, il che faciliterebbe il riciclo del contenitore a fine vita, rendendolo appetibile per un maggior numero di applicazioni post consumo. Quindi, stay tuned: il viaggio di Tetra Pak verso il contenitore più sostenibile sul mercato riserva ancora molte sorprese e promette ancora molta innovazione.