Confezionamento
Sempre più frequente è l’adozione tanto di strumenti di eco-progettazione al fine di migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti e degli imballaggi, quanto di soluzioni di imballaggio riutilizzabili se possibile. Al contempo, i tassi di riciclo degli imballaggi hanno subito un forte rialzo nell’ultimo periodo. Nel 2009, in tutta l’Europa sono stati recuperati circa 32 milioni di tonnellate di imballaggi utilizzati. Il settore in ogni caso è alla ricerca di materiali di confezionamento innovativi con migliori impatti ambientali, senza compromettere la protezione e la conservazione del prodotto.
Trasporto e distribuzione
In quanto pilastro dell’economia UE, l’industria alimentare è un forte utilizzatore dei diversi mezzi di trasporto e, in particolare, dei veicoli commerciali pesanti (HGV). Il settore sta attivamente cercando di migliorare e ridurre l’impatto ambientale negativo dei trasporti attraverso la collaborazione con i fornitori di logistica, per migliorare l’efficienza di sourcing di prodotto, trasferimento modale, reti di distribuzione, pianificazione del percorso e scelta del veicolo.
Consumatori
Sono 500 milioni i cittadini-consumatori nella UE e rappresentano il fulcro attorno a cui l’industria alimentare opera, rispondendo a domanda e stili di vita in continua evoluzione. I consumatori stessi generano impatti ambientali nel modo in cui scelgono di trasportare, immagazzinare, preparare e smaltire cibo e bevande. Vi è dunque la necessità di analisi scientificamente affidabili e armonizzate in grado di definire dove sia possibile operare miglioramenti nella catena alimentare, incluso l’ambito famigliare. E l’industria europea di alimenti e bevande è riuscita a sviluppare una metodologia armonizzata per valutare l’impatto ambientale dei propri prodotti, il Protocol for the Environmental Assessment of Food and Drink. Ma tutto questo è inutile se non vi è comunicazione e consapevolezza tra tutti gli stakeholder, consumatori inclusi. Usando un’applicazione online, per esempio, i consumatori di Gran Bretagna, Belgio e Olanda possono calcolare l’impronta di carbonio di una lattina di Coca nel suo ciclo di vita e come l’impronta possa essere ridotta attraverso il riciclo dell’imballo.
Elena Rossi