Gli industriali del settore lanciano l’allarme contro la proposta di innalzare l’imposta di fabbricazione sulle bevande alcoliche. “Il settore, già gravato da un’aliquota Iva tra le più alte in Europa e dalla stretta del credito, rischia di essere messo in ginocchio”, stigmatizza il presidente Emaldi.
No all’aumento delle accise sull’alcol. E’ l’allarme lanciato da AssoDistil, l’associazione degli industriali della distillazione, contro la possibilità di aumento dell’imposta. Tale misura, infatti, è contenuta in un emendamento al Decreto Legge, in via di conversione alla Camera, sui pagamenti della Pubblica amministrazione.
“L’aumento delle accise – sottolinea Antonio Emaldi, presidente degli industriali del comparto – porterebbe esclusivamente ad un’ulteriore contrazione dei consumi, vanificando così le aspettative di maggiori entrate per le casse dello Stato”. Per giunta, come dimostrano i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a partire dall’ultimo aumento dell’accisa nel 2006, per le casse statali il gettito annuo medio relativo agli alcolici è progressivamente diminuito.
Nel 2012 si è addirittura raggiunto il “minimo storico” delle entrate derivanti dall’accisa sulle bevande alcoliche, con una decrescita del 22% rispetto al 2006, quando si è assistito al precedente incremento dell’imposta, che ha fatto diminuire il gettito di ben 150 milioni di euro in soli sei anni.
La revisione verso l’alto delle accise colpirebbe, inoltre, il comparto dei distillati, composto da piccole imprese, perlopiù a conduzione familiare, che rappresentano una parte importante del “Made in Italy” agroalimentare. “Il nostro – stigmatizza il numero uno di AssoDistil – è un settore sano che affronta le difficoltà della crisi con la passione di chi ama il suo lavoro”.
Non va poi trascurato il problema dell’anticipo delle accise che, per legge, devono essere improrogabilmente versate entro il 16 del mese successivo all’immissione in consumo del prodotto. “Tale obbligo – afferma il leader di AssoDistil – aggrava la situazione di un settore che, come altri comparti, deve affrontare gravi problemi finanziari a causa della forte stretta creditizia da parte delle banche. In questo quadro – aggiunge – la previsione di un ulteriore incremento dall’aliquota Iva, già tra le più alte d’Europa, suscita profondi timori in tutto il settore”.
“Quello rappresentato da AssoDistil – ha osservato il presidente Emaldi – è un pezzo emblematico del tessuto economico italiano, che meriterebbe di essere maggiormente valorizzato. Così, al contrario, rischia di essere messo in ginocchio. Al Governo e alle istituzioni competenti, chiediamo quindi di abbandonare l’ipotesi di aumento delle accise sull’alcol, in modo da evitare ripercussioni devastanti sui consumi degli italiani e sull’industria di settore, senza alcun beneficio per le casse dello Stato”.