Attualità

Beverage a denominazione di origine: business europeo

Birre: spumeggianti in Germania

Cambiando bevanda, anche tra le birre ci sono, in Europa, prodotti a denominazione di origine. Nel 2010, il valore delle vendite di questi prodotti era stato stimato pari a 2,4 miliardi di euro, per un totale in volume di 25 milioni di ettolitri. Dati di tutto rispetto, considerando che sono solo 9 tre i Paesi membri che producono birre a indicazione geografica: la Germania, la Repubblica Ceca e il Regno Unito. Con 12 birre a denominazione, la Germania rappresenta il 95% delle vendite sia in volume sia in valore. Le birre a indicazione geografica rappresentano il 27% del totale delle vendite di birra in volume in questo stato.

Un brindisi agli alcolici

Ma alziamo un po’ il tiro – almeno per quanto riguarda la gradazione – e passiamo ai superalcolici. Nel 2010 sono stati venduti 8,3 miliardi di euro di spirits a indicazione geografica, pari a 5,2 milioni di ettolitri di alcool puro. Le due categorie più rappresentate in questo gruppo sono il whisky e i vini liquorosi, che insieme rappresentano il 75% della categoria (tabella 1). Rispetto al vino – dove le referenze a denominazione protetta sono molto numerose – in questo caso pochi prodotti a denominazione hanno un peso molto importante: Scotch Whisky, Cognac, Irish Whisky e Armagnac. Da quanto detto è facilmente intuibili che i due principali Paesi in termini di valore di vendite siano il Regno Unito e la Francia (che rappresentano il 79% delle vendite in valore), seguite da Irlanda, Polonia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia e Germania. Gli spirits a indicazione geografica rappresentano il 30% delle vendite in valore del settore.

Altre categorie

Per concludere è interessante notare che, a livello comunitario, anche le acque minerali rappresentano, con vendite pari a 143 milioni di euro, una piccola quota dei prodotti a denominazione protetta. Più difficile calcolare le performance degli oli a indicazione protetta, perché le loro vendite sono conteggiate insieme agli altri grassi.

Le vendite di vino IG dell’Italia

Uno sguardo sull’Italia

I vini Analizziamo ora la situazione del nostro Paese, dove, tra le categorie del beverage, solo il vino e gli alcolici vantano prodotti a denominazione di origine. Non abbiamo, invece, birre né acque minerali a indicazione geografica. Indubbiamente l’Italia primeggia per il vino. Come abbiamo visto è il secondo Stato membro, dopo la Francia, per vendite di vino IG sia in volume (27% del totale delle vendite in Europa), sia in valore (19%). Tra i prodotti a denominazione italiani (che complessivamente valgono 12 miliardi di euro), il vino è protagonista.

Nonostante le produzioni agricole, nel complesso, costituiscano un mercato molto importante, i vini rappresentano comunque il 48% del totale dei prodotti a indicazione geografica italiani, per un totale di 5,69 milioni di euro. Il settore vinicolo, oltretutto, vanta il maggior numero di prodotti a indicazione geografica: complessivamente si tratta di 521 prodotti, tra DOC (ben 400) e IGP (121). Venendo ai trend di vendita in volume, i vini IGP hanno mostrato una sostanziale stabilità nel periodo tra il 2005 e il 2010; quelli DOC, invece, sono cresciuti maggiormente. Una coincidenza: nel 2012 è stata venduta la medesima quantità di vini DOC e IGP cioè 11.795 migliaia di ettolitri.

Tutto diverso, come è ovvio, lo scenario delle vendite in valore, dove i DOC surclassano abbondantemente gli IGP (3,7 miliardi di euro, contro 1,9). Inoltre mentre il valore dei vini IGP venduti è leggermente calato, quello dei DOC è cresciuto di quasi un miliardo di euro in 5 anni. Per quanto riguarda i mercati di destinazione, il 57% degli IG italiani risulta venduto sul territorio nazionale (pari a 2.497 milioni di euro), il 24% è destinato a mercati di altri Stati Membri (1.627) e il 19% (1.565 milioni di euro) è invece esportato al di fuori dei confini dell’UE.

Gli alcolici

Sicuramente trascurabile, rispetto al vino, gli alcolici, che rappresentano solo l’1% delle vendite dei prodotti italiani a indicazione geografica. Sono solo 39 le bevande alcoliche a denominazione protetta (1 brandy, 10 acquaviti di uva, 19 di frutta e 6 liquori), un numero stabile nel periodo tra il 2005 e il 2010. Si tratta, complessivamente, di un mercato da 134 milioni di euro, in termini di vendite, di cui più di metà commercializzate sul mercato nazionale (85 milioni). Vengono esportati alcolici per 38 milioni di euro negli altri Paesi comunitari e 12 nei Paesi terzi.