La nuova geografia delle imprese del beverage

    Francesco Licciardo, Stefano Tomassini, Mia Scotti, Roberto Henke, Roberta SardoneCREA – Politiche e bioeconomia

    Per comprendere appieno le dinamiche dell’industria delle bevande è utile inserirla nel contesto più ampio del settore agroalimentare italiano che alla fine del 2024 conta 58.316 imprese attive. L’industria alimentare ne costituisce la componente prevalente, con 54.557 imprese (93,4% del totale), mentre l’industria delle bevande ne rappresenta una quota più contenuta, con 3.759 unità attive.

    Ad una prima analisi, i due settori sembrano muoversi all’unisono, specialmente nella congiuntura recente: nel 2024 entrambi hanno registrato una flessione simile nel numero di imprese attive (alimentare: -2,0%; bevande: -2,3%). Tuttavia, l’esame più approfondito rivela specificità marcate per il settore delle bevande. Sebbene la tendenza generale sia condivisa, la demografia d’impresa è profondamente diversa. L’industria delle bevande, infatti, mostra tassi di natalità (0,6%) e mortalità (4,2%) molto più contenuti dell’alimentare (rispettivamente 1,6% e 5,8%). Questo suggerisce una minore volatilità del settore bevande, confermando la percezione di imprese mediamente più strutturate.

    Questa differenza strutturale è l’elemento chiave della diversità tra i due settori. Ne è la prova più evidente il fatto che il settore delle bevande è dominato dalle società di capitali, che rappresentano il 56,2% delle imprese attive, un dato significativamente superiore a quello dell’industria alimentare, dove questa forma di titolarità si ferma al30,4%. Al contrario, l’alimentare è caratterizzato da una forte presenza di ditte individuali (42,6%), concentrate soprattutto in comparti come i prodotti da forno. Infine, come da attese, il settore bevande è fortemente connesso a comparti strettamente legati all’agricoltura (la produzione di vini da uve, ad esempio, costituisce il 55% delle imprese attive del comparto).

    Un quadro regionale a più velocità

    Secondo l’analisi sulle imprese registrate nelle anagrafi camerali italiane, al 2024 il comparto delle bevande conta 3.759 imprese attive, con una forte concentrazione nelle regioni del Sud (48%). Rispetto all’anno precedente si osserva una flessione del -2,3% (pari a 88 unità), un dato che riflette la congiuntura economica del momento più che una tendenza strutturale. Nel medio periodo, infatti, l’industria delle bevande mostra una buona tenuta complessiva, con un tasso di variazione medio annuo positivo – seppur modesto – pari a +0,2% negli ultimi cinque anni.

    A livello territoriale emergono forti differenze. Osservando le imprese attive si notano alcune regioni che incontrano maggiori difficoltà nel mantenere o sviluppare il proprio tessuto imprenditoriale nel settore delle bevande. Tra queste spiccano Marche e Abruzzo, dove il numero di imprese attive è calato rispettivamente del -8,6% e -4,4% rispetto al 2020. Al contrario, segnali incoraggianti arrivano dal Centro e Sud Italia, in particolare da Basilicata (+13,5%), Umbria (+13,6%) e Sardegna (+11,5%), dove si registra una crescita più sostenuta della base imprenditoriale.

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here