È stato presentato il nuovo progetto nazionale sulla filiera brassicola finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e coordinato dal CREA, “LOB.IT: Luppolo, Orzo, Birra: biodiversità ITaliana da valorizzare”.
Il progetto, che avrà durata triennale e vedrà coinvolti accanto ai ricercatori del CREA anche quelli del dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università degli Studi di Parma, si articolerà in una serie di linee di ricerca monotematiche, ciascuna dedicata ad una delle materia prime oggetto delle sperimentazioni, più due linee di ricerca trasversali dedicate alla comunicazione e al trasferimento tecnologico agli attori della filiera e all’analisi statistico-economica e degli strumenti di policy a supporto del comparto.
Le attività progettuali mirano ad incrementare la competitività del settore brassicolo nazionale, principalmente artigianale e agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti per l’implementazione, all’interno della filiera, di materie prime locali, in grado di favorire la qualità delle produzioni brassicole legandole al territorio e, per questo, conferendogli maggior valore aggiunto per il settore commerciale nazionale ed estero.
Durante il convegno, i ricercatori hanno presentato le attività che andranno a svolgere nei prossimi anni, partendo dallo stato dell’arte ed evidenziando gli obiettivi specifici per ciascuna linea di ricerca.
Per quanto riguarda il luppolo, saranno realizzate attività sperimentali nell’ambito della nutrizione, maturazione e breeding della pianta e si continuerà a lavorare, capitalizzando i risultati delle precedenti progettualità, sulla diversificazione del reddito aziendale e della destinazione d’uso del luppolo attraverso la formulazione di prodotti innovativi sia per il settore brassicolo, sia per quello officinale, che stanno sempre più prendendo piede anche e soprattutto a livello commerciale e che vede il CREA tra i principali gruppi di ricerca impegnati in tal senso anche a livello internazionale. Saranno sviluppati, nell’arco di vita del progetto, protocolli di risanamento termico del materiale di propagazione al fine di poter disporre di piante madri sane, per lo sviluppo di un vivaismo specializzato di elevata qualità.
Per quanto riguarda l’orzo distico, invece, saranno capitalizzate le competenze dei ricercatori al fine di restituire al mondo produttivo genetiche italiane performanti dal punto di vista merceologico. Accanto all’orzo distico, LOB.IT ha riservato una particolare attenzione anche ai cereali alternativi, primo fra tutti il frumento, di grande interesse soprattutto nel mondo craft, cercando nel corso delle attività sperimentali di individuare frumenti antichi e moderni in linea con le esigenze dei birrifici artigianali e agricoli interessati.
LOB.IT, riprendendo gli studi sull’interazione lievito-luppolo per la produzione di birre aromatiche, si addentrerà nel mondo delle fermentazioni spontanee, valorizzando il concetto di terroir microbico anche nel mondo brassicolo, individuando parallelamente lieviti a basso potere alcoligeno per la produzione di birre a ridotto contenuto alcolico, nuova tendenza di mercato. Secondo gli ultimi dati disponibili, il settore delle “analcoliche” passerà da un valore attuale di 20 miliardi di dollari (circa 18,6 miliardi di euro) agli oltre 40 miliardi nel 2032, con un tasso annuo di crescita del 7,8%.
Il progetto accompagnerà, anche e non solo, gli stakeholder istituzionali attraverso l’analisi statistico economica della filiera delle materie prime brassicole, restituendo al mondo imprenditoriale e al decisore politico un set informativo sulle strutture imprenditoriali e i modelli organizzativi della filiera funzionale alle prospettive di crescita del settore.
La divulgazione dei risultati della ricerca sarà resa possibile attraverso una comunicazione “contemporanea”, basata sui principi della digital communication, cercando di rendere fruibile a un pubblico quanto più ampio possibile il mondo della scienza brassicola.
La giornata è stata animata da una tavola rotonda dal titolo “La filiera delle materie prime brassicole tra industria e mondo craft: criticità e sfide”, che ha visto confrontarsi, sul tema della filiera agricola, i più importanti attori imprenditoriali e istituzionali del nostro paese, che hanno discusso dell’impatto dei cambiamenti climatici, di una legislazione ormai vetusta, della necessità di uno sgravio fiscale strutturale per il comparto birra, così come della necessità di creare una massa critica tra chi produce e chi trasforma, analizzando le caratteristiche che debbono avere le materie prime sia per il comparto industriale sia per quello artigianale, sottolineando l’importanza che ha lo storytelling del prodotto da cui ormai il comparto, ad entrambi i livelli, non può prescindere, fino alla necessità di un accrescimento della cultura birraria nel nostro paese che possa fungere, insieme agli altri strumenti individuati dai partecipanti alla discussione, da volano per proteggere e valorizzare il prodotto birra italiano, in particolare quello artigianale rispetto alla produzione estera.
La Senatrice Gisella Naturale, Vicepresidente IX Commissione Agricoltura Senato ha chiuso i lavori della giornata accogliendo le istanze del mondo produttivo e auspicando un proficuo lavoro tra istituzioni e imprese per permettere a un settore, che negli ultimi dieci anni è stato contraddistinto da una crescita importante, di superare l’impasse che si profila dall’analisi dei dati del primo semestre del 2023 e che rappresentano un serio campanello d’allarme per tutto il comparto.