Birra Carrù, una birra famigliare

Il marchio Birra Carrù è quello con cui sono principalmente conosciuti. Ma non è certo questa la sola linea di birre commercializzata dall’azienda BBM Srl – Birra e Bevande Magiche BBM, fondata da Lelio Bottero, con moglie e figlie, nel piccolo comune di Carrù, che conta meno di 5.000 abitanti sulle Langhe piemontesi in provincia di Cuneo.

La loro attività è partita nel 2011 come beerfirm, appoggiandosi ad altri birrifici per dare vita alle proprie ricette. Oggi, a tredici anni di distanza da allora, è Lelio con la sua famiglia a produrre le ricette di altri birrifici piemontesi per “restituire il favore” e aiutare le piccole realtà brassicole del territorio a farsi le ossa e crescere, come in passato è stato fatto con lui.

Così la sua azienda è arrivata a toccare la cifra di 200.000 bottiglie all’anno, raggiungendo una produzione che si aggira attorno ai 1.400 ettolitri di birra. Birre che vengono vendute in fusti da 20 litri oppure in bottiglie in vetro scuro – da sempre nel doppio formato da 33 e da 75 centilitri, e di recente anche nel nuovo formato da mezzo litro – e che, in minima parte (5%), raggiungono anche il mercato estero, arrivando dall’Europa all’Australia.

L’intento è quello di portare valori come la famiglia e il territorio all’interno dei loro prodotti. E questo lo fanno “semplicemente”, che sia con l’acqua sorgente di quelle Langhe oppure utilizzando il proprio orzo e alcuni ingredienti locali all’interno delle loro ricette, dalla castagna di montagna al farro di Cortemilia. Il tutto per dar vita a ben 14 etichette di birre artigianali. Anche senza glutine. Perché la birra – dicono – deve essere inclusiva.

A parlarcene è proprio lui, Lelio Bottero, sempre sostenuto dalla forza e dall’impegno quotidiano di tutta la sua famiglia.

La filosofia produttiva

Lelio Bottero con la moglie e le figlie

«Birra Carrù è un microbirrificio artigianale indipendente, ma prima di ogni cosa è una famiglia – spiega Lelio Bottero, che è “a capo” della famiglia e dell’azienda, come amministratore, ma anche occupandosi della parte commerciale nonché della produzione delle birre -. L’azienda con cui portiamo avanti l’attività si chiama BBM Birra e Bevande Magiche. Mia moglie Lorella Melani gestisce insieme a me la produzione e il magazzino, con l’aiuto del mastro birraio Francesco Bullano. Nostra figlia Marianna cura tutto ciò che riguarda la comunicazione e il digital marketing; la sorella, Paola, si occupa dell’amministrazione e delle spedizioni. Ci piace la semplicità, che poi è una cosa difficilissima. Le nostre sono birre artigianali, anche senza glutine, e sono semplici da bere: piacevoli da sorseggiare e buone da bere. Insomma, in una sola parola, le definirei familiari. Ciò che noi facciamo è ideare e produrre birre artigianali, valorizzando materie prime del territorio. Questo perché vogliamo sostenere e contribuire ad alimentare una filiera agroalimentare tutta italiana. Perché per noi la birra è semplicemente condivisione e amicizia. Per questo i valori che ogni giorno alimentano le nostre azioni sono innanzitutto la trasparenza: perché sia la nostra comunicazione che i prodotti devono essere sempre chiari, diretti, semplici e inclusivi. L’equilibrio, che è importante nei sapori e nei profumi, così come nelle soluzioni e nei compromessi, perché siamo una famiglia; la creatività e la curiosità, perché non vogliamo mai smettere di imparare, sperimentare e innovare. E poi l’indipendenza, perché Birra Carrù è un microbirrificio artigianale che è, e vuole rimanere, indipendente».

La produzione

«Ciò a cui puntiamo è l’intero controllo della filiera – precisa Lelio, passando a spiegare l’evolversi dell’attività e gli obiettivi suoi e della sua famiglia, in campo brassicolo e non solo -. Abbiamo aperto nel 2011 come beerfirm, diventando attivi dal 2017 come vero e proprio birrificio. A partire da quell’anno abbiamo iniziato le prime sperimentazioni. Nel 2020 siamo riusciti anche ad acquisire i primi terreni, arrivando a coltivare 5 ettari di orzo italiano. Così dal 2022 siamo stati in grado di produrre le prime birre artigianali con il nostro orzo. Il nostro impegno vuole essere quello di contribuire alle economie locali. Per questo, collaboriamo con esperti, contadini, agronomi e maltatori per innovare e far crescere la filiera agricola italiana e piemontese. Ad esempio, valorizziamo il malto della malteria del Monferrato (Piemonte) e della malteria Monfarm (Puglia) e realizziamo birre fresh hop con orzo e luppolo di nostra coltivazione. Inoltre, utilizziamo acqua proveniente dalle Alpi Marittime, ottima per la produzione di birre artigianali, grazie al suo basso contenuto di sali e alla sua purezza. Ciò che facciamo è rispettare il carattere della birra, il suo essere “un viaggio”: così scegliamo ingredienti del territorio, come il farro di Cortemilia, ma anche ingredienti lontani, come le fave di cacao di Sao Tomé che arrivano dall’Africa, per contribuire all’economia del territorio, il nostro e quello delle comunità più lontane nel mondo».

Il birrificio

«Commercializziamo birre a nostro marchio, ma facciamo anche conto terzi. Una parte della nostra attività comprende infatti anche il lavoro per alcune beerfirm piemontesi, principalmente della zona di Torino e di Cuneo: realizziamo per loro ricette esclusive, con e senza glutine, in bottiglia così come in fusto. Un 5% della nostra produzione arriva anche sui mercati esteri, principalmente in Germania e Francia, così come in Australia. Nel reparto produttivo del birrificio, per la fermentazione, utilizziamo sette serbatoi in acciaio inox da 30 ettolitri ciascuno, per una capienza complessiva di circa 210 ettolitri. Il controllo delle temperature viene gestito in modo automatizzato, per mezzo di un sistema computerizzato TAS, un fornitore cuneese come noi, che ha sede a Ceresole d’Alba. In produzione, utilizziamo anche un separatore centrifugo e abbiamo due celle dove conserviamo le nostre birre, una cella per il fresco e una cella per il freddo. Produciamo birre artigianali che vendiamo sia in fusto che in bottiglia. I fusti sono monouso, con attacco a baionetta, da 20 litri l’uno. Mentre le bottiglie le vendiamo in formato da 33 centilitri in cartoni da 12 pezzi, oppure nel formato più grande da 50 e da 75 centilitri in cartoni da 6 pezzi. In generale, tutte le nostre birre hanno una shelf life di almeno 18 mesi dall’imbottigliamento, se conservate in condizioni ottimali e lontano da fonti di calore e dalla luce».