Eletto Birraio dell’anno nel 2011, Gino Perissutti è il titolare del Birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra, in provincia di Udine, dove è nato nel 1972. E quando è stato nominato, il suo ringraziamento è andato a “quei contadini che hanno seminato l’orzo e raccolto un luppolo così profumato”. La filosofia del suo birrificio è immersa nel contatto con la natura, come la sua stessa sede, e così lui ce ne parla.
Un birrificio artigianale di montagna
«Foglie d’Erba nasce nella primavera del 2008 quale evoluzione del lavoro della mia famiglia, da sempre attiva nell’ambito dell’imprenditoria turistica, nonché in virtù del mio innato amore per il mondo della birra di qualità. Io ne sono l’unico titolare e mi occupo di realizzare le ricette in qualità di birraio. Mi avvalgo della collaborazione di cinque dipendenti e abbiamo due punti vendita: lo spaccio aziendale, che è collegato allo stabilimento produttivo, e lo storico locale con cucina della mia famiglia, attivo da oltre sessant’anni, che propone le nostre birre ed è attualmente gestito da mia sorella. Inizialmente la produzione aveva sede in un piccolo laboratorio, poi crescendo abbiamo dovuto per forza di cose spostarci in uno spazio più grande per rispondere all’aumento della produzione e il conseguente ampliamento nell’impiantistica. La sede del Birrificio Foglie d’Erba è a Forni di Sopra in provincia di Udine, in un’ex falegnameria in via Nazionale 14, che abbiamo ristrutturato in modo preciso e sapiente per consentirne questo nuovo utilizzo. Avendo la fortuna di vivere e lavorare in un ambiente molto bello, in un paesino di montagna nella verde Carnia, in mezzo al meraviglioso panorama delle Dolomiti Friulane, ho grande rispetto per il mio territorio. Ho sempre cercato di orientare la filosofia produttiva del mio birrificio Foglie d’Erba in questo senso, proponendo una linea di birre con prodotti del territorio. Un territorio questo, che è il più ricco di erbe officinali d’Europa. Tutto a partire dall’impiego di un’acqua purissima, che è quella che nasce a 1.200 metri sopra al birrificio, sino all’autonomia energetica che ci siamo prefissati di ottenere al fine di garantire un impatto ambientale minimo: dalla biomassa legnosa, per creare acqua calda, al fotovoltaico, prossimamente in arrivo. La voglia di sperimentare ci tiene sempre in evoluzione riguardo a nuove birre e progetti, senza tuttavia voler aumentare i volumi attuali di produzione e fatturato. Il progetto è quello di fare conoscere più possibile il nostro territorio e rimanere ben saldi nella famiglia della birra italiana artigianale indipendente, grazie anche alla nostra associazione di categoria Unionbirrai della quale sono referente regionale per il Friuli-Venezia Giulia.»
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