Il successo meritato dell’emergente Rubiu

Nasce dal desiderio di realizzare qualcosa di nuovo, in sintonia con l’evolversi dei costumi moderni e di una domanda crescente di qualità nel bere, l’impresa fondata da Fabrizio Melis a Sant’Antioco, l’isola maggiore dell’arcipelago sulcitano che spunta dal mare all’estremo sud-ovest della Sardegna, una zona battuta, con scarse pause, dal vento di Maestrale.

Rubiu-041Si tratta del birrificio Rubiu: rosso nella lingua sarda, un nome ispirato al colore degli eleganti fenicotteri, qui chiamati “sa genti arrubia” (la gente rossa), che sostano per molti mesi all’anno nelle saline ricavate nei più bassi fondali del Golfo di Palmas, il braccio di mare che divide Sant’Antioco dall’isola madre, e la cui sagoma sinuosa è stata scelta come logo del birrificio che nel 2015 ha prodotto circa 400 hl. «Cercavamo un nome e un simbolo per le etichette facili da ricordare e al tempo stesso evocativi del nostro territorio», spiega Fabrizio che all’idea di installare un birrificio iniziò a pensare una dozzina d’anni fa, quando in Italia ve n’era ancora un numero limitato, circa 150 contro il migliaio stimato oggi.

Acciaio a vista nel locale

La produzione di Rubiu avviene grazie a una sala cottura Impiantinox da 2,5 hl abbinata a una serie di tini d’acciaio. Il tutto visibile in parte dal pubblico che assiepa ogni sera il vasto locale situato al livello superiore rispetto alla superficie riservata alla fabbricazione della birra artigianale, non pastorizzata e tutta ad alta fermentazione.

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