Produttori di Manduria: “Maestri in Primitivo” anche grazie alla tecnologia

La tradizione vitivinicola è molto antica a Manduria, cittadina in provincia di Taranto che deve la sua notorietà all’omonima Doc istituita nel 1974. È qui che oggi è ancora attiva la più antica cooperativa di Puglia, Produttori di Manduria: essa abbraccia 300 piccoli vignaioli che, grazie alla profonda conoscenza dell’antico vitigno Primitivo – una delle più importanti varietà della regione, in parte ancora allevato tramite il tradizionale sistema ad alberello –, si sono conquistati sul campo la menzione di “Maestri in Primitivo”.

Grazie alla coltivazione complessiva di circa 700 ettari di vigneti e al lavoro di 60 dipendenti, Produttori di Manduria realizza 2,4 milioni di bottiglie all’anno, commercializzate in 50 mercati, dal Nord America all’Estremo Oriente, per un fatturato d’insieme pari a 17 milioni di euro.

Vittorio Moscogiuri

Il punto di forza della cooperativa è indubbiamente l’antico e solido legame con il territorio e il suo vitigno principe, spiega Vittorio Moscogiuri, Direttore generale di Produttori di Manduria: «Esistono ben poche realtà così strenuamente legate a questa cultivar, alla relativa Denominazione di origine Primitivo di Manduria Doc e, più in generale, alla storia stessa dell’enologia pugliese. Alla base della nostra attività convivono diversi valori fondamentali, come la salute, il territorio, la nostra gente e la salvaguardia della Terra. La responsabilità etica, sociale e ambientale è sempre più parte integrante del nostro modello di business, che si focalizza su priorità strategiche quali cambiamenti climatici, economia circolare, catena di fornitura responsabile, valorizzazione della diversità e supporto alle comunità locali».

Realizzate in media 5.000 bottiglie/ora

Lo stabilimento produttivo e di stoccaggio è unico, anche se la consistente e costante crescita del numero di bottiglie conseguito nell’ultimo decennio – da 650.000 nel 2015 a 2,4 milioni nel 2024 – sta spingendo la Cantina a valutare delocalizzazioni che le permettano di affrontare al meglio le sfide future. Oltre 5 milioni di euro sono stati investiti negli ultimi 24 mesi per rinnovare gli impianti e aumentare l’efficienza produttiva aziendale.

«Siamo dotati di un impianto di imbottigliamento dal 1999 – specifica Moscogiuri – e di recente tutto il sistema è stato completamente ammodernato, integrando componenti di ultima generazione predisposti per Industria 4.0 e in grado di registrare e comunicare i dati di produzione, sempre aggiornati e disponibili. In tal senso la tecnologia ci viene incontro, mettendo a disposizione degli operatori dati riferiti, ad esempio, allo stato della macchina, così come ad allarmi attivi, alla tipologia di prodotto utilizzata sul momento dal macchinario, alla velocità nominale ed effettiva di un dispositivo e al conteggio totale e parziale delle varie unità».

Ognuna di queste macchine è stata concepita e impostata per poter garantire una produzione media di 5.000 bottiglie orarie.

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