Due cugini, tecnologi alimentari, e la passione per la birra. Nasce così il Birrificio Bradipongo di Anna e Andrea Liessi. Dodici anni di vita per un’attività che ha ancora oggi la sua sede a Colle Umberto, poco più di cinquemila abitanti in provincia di Treviso, nel triangolo tra Conegliano, Vittorio Veneto e Sacile. Quel Nord-Est italiano dove ha scelto di radicarsi, per diffondere la cultura brassicola in un territorio fortemente vocato a vini e spumanti. Scegliendo un nome che ricorda la propria storia familiare, insieme alla lentezza del far bene la birra, giocando con gli stili. Nel logo il lievito, potente creatore, e nei nomi delle etichette il richiamo al territorio, con il dialetto. Senza dimenticare i più prestigiosi palchi internazionali dove ottenere importanti riconoscimenti per le proprie ricette. Ogni anno il Birrificio Bradipongo conta a catalogo otto referenze e produce annualmente attorno alle 50.000 bottiglie. A parlarcene è Anna Liessi.
«Nel 2012, con un pizzico di pazzia, io e mio cugino Andrea, entrambi tecnologi alimentari, abbiamo deciso di accettare la sfida di contribuire alla diffusione della cultura birraria nella nostra terra, il Nord-Est italiano, da sempre vocata alla produzione enologica. Una volta individuato il luogo adatto, qui a Colle Umberto, abbiamo messo in opera una sala cottura da 10 ettolitri, assieme a fermentatori, serbatoi di stoccaggio e tutto l’acciaio che serviva. Abbiamo deciso di disegnare una cellula di lievito stilizzata sul nostro logo, perché immaginiamo il lievito come un mago straordinario che trasforma un mosto zuccherino, liscio e dolce-amaro nella frizzante bevanda alcolica che più di ogni altra amiamo. Il nome Bradipongo è un appellativo di fantasia legato a una scultura che da sempre fa parte della nostra famiglia. Nonostante non c’entrasse nulla con l’idea originale della parola, ci piaceva il richiamo al bradipo che con la sua lentezza ci ricorda quanto sia importante fare le cose con calma, anche imparare a fare la birra, farla maturare correttamente o berla con gli amici. E poi c’è l‘assonanza con il pongo, con cui giocano i bambini lasciandoci le impronte, cosa che facciamo anche noi con i vari stili birrari: ne seguiamo le linee guida esistenti, ma ci giochiamo e cerchiamo di lasciare la nostra impronta. Così il nostro obiettivo oggi è produrre le birre che ci piace bere, sperimentando tra alte e basse fermentazioni, tra gli stili più classici e quelli più moderni. Alcuni nomi delle nostre rimandano al nostro dialetto: come Ionda, che significa festa, o Minela che è un termine dialettale legato alla molitura dei cereali, da cui deriva anche il nome del quartiere in cui ci troviamo, vicino al fiume Meschio un tempo ricco di mulini. E ancora, Cansei che è il nome dialettale della vicina Foresta del Cansiglio, oppure Canaia che è la birra che abbiamo dedicato ai nostri figli, le nostre canaglie appunto».
Questione di etichetta
«In totale abbiamo a catalogo otto referenze fisse, più alcune stagionali e altre one-shot. Il nostro obiettivo è produrre le birre che ci piace bere. Abbiamo quindi deciso di creare una Lager “alla tedesca” e l’abbiamo chiamata Ionda, che in dialetto locale significa “festa”, e che si è guadagnata addirittura la medaglia d’oro al Brussels Beer Challenge 2017 nella categoria German-Style Pilsner. La Belgian Ale Mafalda è stata una delle prime birre che abbiamo prodotto: siamo rimasti a bocca aperta nel vederle vincere una medaglia d’argento al Brussels Beer Challenge 2013. Ci siamo innamorati dei luppoli americani con la BradIPA, e abbiamo cercato di ricreare il calore di coperta e caminetto con la nostra Imperial Stout Cansei, come dicevo, nome dialettale di una foresta locale. La Bière Blanche Minela ha portato un tocco di freschezza per la sete di inizio estate, con il suo carico di scorza d’arancia, coriandolo e un pizzico di cardamomo, e il nostro desiderio di un ricco bouquet fruttato e resinoso è stato soddisfatto dalla Belgian Strong Ale Bubana. E poi c’è la nostra Canaia, la nostra Session Ipa che è stata medaglia d’oro al Barcelona Beer Challenge del 2022, dopo essersi guadagnata il bronzo a Bruxelles due anni prima».