Birre 100% Friuli Venezia Giulia quelle di Birra Garlatti Costa

Dodici anni di attività alle spalle e decenni di passione per la birra hanno portato oggi il birrificio udinese di Forgaria nel Friuli a produrre 500 ettolitri di birra ogni anno, con 16 referenze a catalogo (e alcune one-shot edition) che “attingono alle grandi ‘scuole’ tedesca, inglese e, in particolare, belga per creare uno stile nuovo mediato dall’indiscutibile gusto italiano per le cose buone”. Parola di birraio! Ad affermarlo infatti è Severino Garlatti Costa, fondatore di Birra Garlatti Costa, insieme a sua moglie Sara e al loro figlio Enrico. E qui ci racconta di questo “birrificio artigianale che ha radici profonde nella ricca terra friulana, con birre autenticamente friulane, prodotte quasi esclusivamente con materie prime locali o autoprodotte, non filtrate e non pastorizzate”.

Birraio, per passione

Severino Garlatti Costa insieme a sua moglie Sara e a loro figlio Enrico

«La nostra attività nasce come azienda familiare nella primavera del 2012 a Forgaria nel Friuli, dopo anni di sperimentazione amatoriale e una grande passione – esordisce Severino Garlatti Costa -. Insieme a me lavorano mia moglie Sara e mio figlio Enrico: siamo noi i tre addetti di Birra Garlatti Costa, azienda agricola intestata a mia moglie, Bertoli Sara. Proprio per questa peculiarità, al posto di un nome di fantasia, decidemmo di dare al birrificio il nome della nostra famiglia: semplicemente, perché ci rappresentava di più. A partire dal 2014 infatti siamo azienda agricola. Questo significa che coltiviamo l’orzo che utilizziamo per le nostre birre. Sono io il birraio. Iniziai a produrre birre a livello amatoriale verso la fine degli anni Novanta, per poi appassionarmi sempre di più e arrivare nel 2004 a lasciare il lavoro da perito elettronico per cominciare a lavorare in un’azienda specializzata nella fornitura di materie prime e attrezzature per birrifici artigianali. Nel 2012 aprii il birrificio come secondo lavoro, per seguire il desiderio di realizzare il mio sogno che tenevo nel cassetto fin dagli inizi! Ma nel 2016 dovetti fare una scelta: dedicarmi solo alla mia azienda o lasciare perdere il progetto e continuare col vecchio lavoro? Ovviamente il mio cuore mi ha fatto scegliere la mia creatura e, anche con il supporto della mia famiglia, a 50 anni mi sono rimesso in gioco spostando la sede in un capannone più grande, dove abbiamo installato un impianto di produzione più capace con magazzini refrigerati, sala degustazione e tutto quello che serve per ripartire in modo professionale».

Stili e referenze

«La mia passione per le birre belghe, nata negli anni Novanta, si è riflessa nelle nostre birre che all’inizio erano tutte di ispirazione belga. Ma già nel 2014, con l’avanzare dei luppoli statunitensi, introducemmo una linea che univa le fermentazioni alla belga con le luppolature all’americana. Negli anni successivi poi arrivarono anche delle IPA in puro stile americano e delle Lager di ispirazione tedesca. Oggi quindi possiamo dire di farne di ogni tipo e colore! Attualmente abbiamo a catalogo 16 referenze fisse, più diverse edizioni speciali: Opalita (Blanche), Lupus (Blonde), Liquidambra (Bière de Garde), Orzobruno (Bruin), Orodorzo (Tripel), Rudolph (Bière de Noel), Claps (Saison), Refrain (Session Ale), Sem (Hoppy Blanche), Slap (Pale Ale), Jab (Porter), Flag (Keller Pils), Iron Bridge (German Alt), Rushmore (American Pale Ale), Arapaho (West Coast Ipa), Tilt (American IPA). Tutte birre prodotte a partire dal nostro orzo. Essendo un’azienda agricola, usiamo infatti prevalentemente il nostro malto, mentre per il luppolo ci riforniamo sia all’estero che in Friuli, presso Luppolo Verde, per alcune birre 100% Italiane. In diverse edizioni speciali utilizziamo inoltre cereali, frutta e spezie (come zafferano) di coltivazione regionale per collaborare con i produttori del territorio e proporre un prodotto locale al 100%».