La Beer Revolution di Baladin: prende il via la campagna di equity crowdfunding del Birrificio artigianale di Piozzo

Prenderà il via domani, giovedì 15 febbraio, sulla piattaforma Mamacrowd, la fase di pre-lancio (“coming soon”) della campagna di equity crowdfunding denominata “Beer Revolution” di Baladin, con l’obiettivo di raccogliere fino a un massimo di 5 milioni di euro

Teo Musso con il figlio Isaac

«Le campagne di equity crowdfunding sono normalmente riservate alle start up e Baladin non è certamente una start up! Ma, com’è nella mia stessa indole e nel DNA della stessa birra artigianale, siamo sempre in “fermentazione”. E ora abbiamo bisogno di crescere, e per crescere abbiamo bisogno di capitali!»: è con queste parole che Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin, lancia il progetto di equity crowdfunding che vuole coinvolgere tutta la community dei Baladiani per contribuire a fare un’ulteriore rivoluzione nel mondo della birra artigianale, come quella già compiuta da Teo stesso nel 1986 a Piozzo con l’apertura di un piccolo pub, Le Baladin, per arrivare nel 1996 al Birrificio Agricolo Baladin che ha dato di fatto inizio al concetto di birra artigianale e che ancora oggi è un punto di riferimento per l’intero settore.

Lo stabilimento Baladin a Piozzo

«Il coinvolgimento di coloro che amiamo definire i baladiniani, che insieme a noi condividono i valori identitari e la filosofia del birrificio, rappresenta uno dei pilastri della Beer Revolution. Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani», precisa Teo Musso.  

I tre pilastri della Beer Revolution di Baladin

Nel 2022 Baladin ha raggiunto una produzione di 25.850 ettolitri, con ricavi pari a 16,05 milioni di euro e un EBITDA del 20% con un tasso di crescita superiore alla media del comparto. Presente in 47 Paesi, Baladin opera attraverso una strategia omnichannel con una rete B2B di circa 3.000 rivenditori e un e-commerce che ha servito, a oggi, 24.000 clienti. In questo scenario si inserisce la Beer Revolution di Baladin.

«Sono 3 i pilastri fondanti della nostra Beer Revolution: in primo luogo, arrivare a una produzione di 100mila ettolitri nei prossimi 5 anni, mantenendo inalterata la nostra indipendenza e la nostra vocazione di produttore di birra artigianale. In secondo luogo, creare un ciclo dell’acqua sostenibile attraverso il Baladin Green Project: costruiremo un pozzo adiacente lo stabilimento di Piozzo che attingerà acqua da una riserva presente a 300 metri di profondità nel sottosuolo del birrificio per la produzione di birra e la pulizia degli impianti. Questo progetto consentirà di creare un “ciclo dell’acqua circolare” che garantirà sicurezza nella continuità di produzione anche in caso di crisi idrica e di ridurre l’impatto del consumo idrico sul territorio. Le acque di scarto saranno depurate biologicamente e riutilizzate per irrigare i campi attorno al birrificio. Altro pilastro della Beer Revolution, l’avvio di Open Hub, il primo birrificio condiviso».

Open Hub, il primo birrificio condiviso 

Il birrificio acquisito da Baladin a Bernareggio in Lombardia nel 2022 sarà la sede di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia, con produzione gestita dal team Baladin che assicurerà alti standard qualitativi, disponibilità del prodotto e una rete vendita dedicata altamente qualificata. 

Il progetto Open Hub, al via dalla seconda metà del 2024, coinvolge 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria) che creeranno 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, alla rete commerciale dei grossisti che operano nel mercato Horeca, rispondendo così all’alta domanda del mercato delle birre in fusto che oggi non viene sfruttato appieno dai produttori di birra artigianale. Nel 2028 l’obiettivo sarà la produzione di 50.000 ettolitri/anno che si sommeranno a quelli prodotti nello stabilimento di Piozzo. 

«I 5 birrifici sono stati scelti sulla base degli stili che rappresentano e anche per il solido rapporto umano che ci lega. L’intento è realizzare ricette condivise preservando l’identità di ciascun birrificio. L’Open Hub vuole fungere da incubatore per ricostruire un rapporto di fiducia tra mondo della birra artigianale e mondo distributivo grazie a una figura dedicata che fa già parte del nostro team che seguirà la piattaforma e attraverso la selezione di quei distributori attenti al mercato italiano che siano in grado di dare concretezza al nostro progetto.».

«Questa campagna di crowdfunding è una grande opportunità per Baladin in quanto ci consentirà di compiere un significativo salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente alcuni valori fondanti della nostra realtà. L’apertura del capitale rappresenta, inoltre, un primo importante approccio ai mercati finanziari», conclude Isaac Musso, Crowdfunding Manager & Investor Relation del Birrificio Agricolo Baladin.