Era il 2008 quando in provincia di Ferrara un homebrewer, da sempre appassionato di birre a bassa fermentazione in stile tedesco, dava vita al progetto di un suo birrificio. È così che grazie ad Andrea Govoni nasceva BiRen, nel dialetto della zona “birretta” (/Birèn/), nonché acronimo di Birrificio Renazzese, in onore del suo paese, Renazzo.
Oggi, a quindici anni di distanza, a capo della produzione c’è suo figlio Matteo, assieme ad altri collaboratori, e il birrificio Renazzese porta avanti una produzione di circa 1.500 ettolitri l’anno, presentando sul mercato un catalogo di 18 etichette, equamente suddivise tra proposte fisse e stagionali, oltre a varie collaborazioni con altri birrifici. La sua proposta commerciale comprende anche birre in stile belga, inglese e americano, ma la passione resta per quella che chiamano “la bevuta alla tedesca”.
Così ci ha spiegato il responsabile commerciale di BiRen, Dario Marcolin Gallerani, entrando nel dettaglio della produzione e dei macchinari che ancora oggi consentono al Birrificio Renazzese di definirsi con orgoglio “un caposaldo della bassa fermentazione in Italia”.
La filosofia del birrificio
«BiRen Birrificio Renazzese nasce nel 2008 a Renazzo, in provincia di Ferrara. Gli ottimi risultati da homebrewer ottenuti da Andrea Govoni lo portano a fondare il suo birrificio BiRen, che nel dialetto della zona significa “birretta”, ma che è anche l’acronimo di Birrificio Renazzese, in omaggio al suo paese. Da sempre appassionato di stili tedeschi Andrea Govoni si specializza, anno dopo anno, ricercando e selezionando le migliori materie prime e dopo anni di perfezionamento, BiRen viene riconosciuto come un caposaldo della bassa fermentazione in Italia. Negli anni ha preso le redini della produzione suo figlio Matteo che, affinando le tecniche del padre, oltre a metterci del suo, ha saputo valorizzare le ricette originali con un tocco di novità. In questo modo – senza trascurare di certo gli stili inglesi, belga e americani – ad oggi possiamo vantare ben 18 proposte, più varie collaborazioni. Siamo sempre pronti a scoprire nuovi stili e a sperimentare metodi differenti, ma manteniamo ben radicata la concezione di “bevuta alla tedesca” per ogni birra che produciamo».
Le etichette
«Ad oggi esistono 18 diverse referenze di birra BiRen. Dieci referenze sono le nostre classiche referenze sempre fisse a catalogo: Philippe, Mattew, Charlotte, Renazzenfest, Ton, Gex, Moses, Sylvie, Flavius e Tosco. Le altre 8 invece sono referenze a rotazione, quindi che cambiano a seconda della stagione: Vintro, Melanie, Robby, Sabine, Extra Philippe, Extra Charlotte, Claudie e Derek. Tra le referenze di base: Philippe è la nostra Pilsner, una birra ideale per gli amanti del luppolo; Mattew è una birra Helles in tradizionale stile bavarese; Charlotte è una birra in stile Weiss; Renazzenfest è una birra in stile Marzen, ideale per un Oktoberfest a Rezzano; Ton è una India Pale Ale; Gex è la nostra American Pale Ale in versione Fresh Hop; Moses è una birra scura in stile Stout; Flavius è la nostra Bock; mentre Sylvie è una Doppelbock molto corposa; Tosco è una Smoked Beer, caratterizzata da profumi di malto affumicato, nocciole e caramello. Per quanto riguarda invece le etichette stagionali: Vintro è una Winter Warmer, una birra da meditazione per le più fredde serate invernali; mentre Derek è una MaiBock, una Bock dedicata al mese di maggio, molto beverina nonostante la gradazione; Melanie è una birra al miele; Robby è la nostra birra alle amarene; Claudie è la nostra Blanche; Sabine è una birra alla saba, ossia con l’aggiunta di mosto d’uva; Extra Philippe è la versione più amara e più profumata della nostra birra Pilsner, e infine Extra Charlotte è una Weizen Bock particolarmente adatta al periodo invernale».
«Siamo sempre pronti a scoprire nuovi stili, ma manteniamo ben radicata la concezione di “bevuta alla tedesca” per ogni birra che produciamo»
Produzione e mescita
Lo stabilimento produttivo del Birrificio Renazzese ha sede in provincia di Ferrara, a Dosso, pochi chilometri da Renazzo. Qui, davanti al birrificio artigianale, si trova anche La Taverna del BiRen, un risto-pub che offre in degustazione le tante tipologie di birra BiRen, grazie a un impianto alla spina a 14 uscite, per 10 referenze fisse e 4 referenze che cambiano invece in base alla stagione. La degustazione, inoltre, si accompagna alla proposta a menù di hamburger di carne di Fassona, tagliate e costate, ma soprattutto la proposta de’ La Taverna di BiRen è quella di una cucina di stampo tirolese, specializzata nella cottura dello stinco, che viene fatto riposare nella birra affumicata per diverse ore, prima di essere cotto a bassa temperatura per almeno otto ore così da rendersi molto morbido e gustoso. «Per il Birrificio Renazzese lavoriamo in cinque persone. Annualmente riusciamo a produrre all’incirca 1.500 ettolitri di birra. Per un 20% si tratta di una produzione brassicola in conto terzi, mentre la maggior parte della nostra birra viene prodotta con le nostre ricette e la commercializziamo con il nostro marchio BiRen. Attualmente vendiamo solamente in Italia e non facciamo quindi al momento alcuna attività di export né per i nostri fusti, né per le bottiglie o le lattine».
I formati e gli impianti
«La birra BiRen viene commercializzata sia in fusti, che in bottiglie, che in lattine – conclude Dario -. Annualmente vengono prodotte dal nostro birrificio all’incirca 20.000 bottiglie. Si tratta di birre imbottigliate per lo più nel formato da mezzo litro; il formato Long Neck da 33 centilitri invece lo stiamo man mano dismettendo e andrà ad esaurirsi entro il prossimo anno. In lattina manteniamo invece al momento un doppio formato: anche qui, il formato da mezzo litro e quello da 33 centilitri in lattine standard. Quanto infine ai fusti, abbiamo fusti sia in alluminio che in plastica: questi ultimi sono disponibili nel doppio formato da 20 litri oppure da 24 litri; mentre i fusti in alluminio sono disponibili da 15, 20, 25 oppure da litri. In produzione, abbiamo una capienza complessiva di quasi 400 ettolitri di birra, utilizzando 5 serbatoi da 10 ettolitri, 6 serbatoi da 20 ettolitri e 3 serbatoi più grandi da 40 ettolitri. Il nostro impianto di imbottigliamento è in grado di processare 900 bottiglie all’ora».