WBL Systems: dall’idea alla visione

Lava-asciugatrice LAB-X di WBL Systems

La storia di WBL Systems, start up nata nel cuneese per proporre alla filiera enologica macchine a elevatissimo contenuto tecnologico – è di quelle che fa bene raccontare. Storie piene di entusiasmo, intrise di quel senso per l’intuizione e di quella originalità che spesso – a ragion veduta – vengono associate al genio italico e che profumano di boom economico anni Sessanta, ma anche di mura universitarie tra le quali due studenti, negli anni Novanta del secolo scorso, inventarono un famoso motore di ricerca.

Paragoni azzardati? Tutto sommato no, se si cala la storia di WBL Systems nel contesto della filiera vitivinicola italiana. Un comparto dove prevalgono produttori medio-piccoli e dove i “grandi” sono pochi e non sempre così facilmente approcciabili da chi si inserisce da new entry nel mercato dell’indotto.

Partenza col botto

Fondata nel 2019, WBL Systems oggi conta 5 soci: i fratelli Simone, Patrizia ed Elena Ravera, insieme a Giovanni Tavella e Matteo Chiotti. Già nell’anno della sua nascita deposita due brevetti, quello delle lava-asciugatrici LAB-X e quello dei condizionatori CAD-X, e colloca un monoblocco combinato per lavaggio, asciugatura e climatizzazione bottiglie in un’azienda che non ha bisogno di presentazioni, Bisol1542 . Questo grazie a contatti diretti e alla partecipazione a un’importante fiera di settore. Ma soprattutto grazie al valore innovativo delle macchine proposte. Senza troppi giri di parole, infatti, i soci di WBL Systems definiscono le loro macchine “rivoluzionarie”. Perché?

Introdurre la nobiltà meccanica nelle lavasciugatrici

Giovanni Tavella

«Le nostre lavasciugatrici – spiega Giovanni Tavella, Direttore operativo di WBL Systemsrisparmiano il 90% di acqua rispetto a quelle tradizionali perché la dosano in maniera intelligente, solo dove serve, e non prevedono l’uso di spazzoloni rotanti che gettano acqua in tutte le direzioni per effetto della forza centrifuga, bensì di spazzole conformate e vibranti che abbracciano la bottiglia e localizzano il getto.

Oltre a evitare gli sprechi di acqua, questo fa sì che la macchina si sporchi molto meno, duri più a lungo e non necessiti di mille ripari che, laddove presenti, devono essere rimossi dall’operatore ogni qual volta è necessario eseguire la manutenzione o effettuare i cambi formato. Cambi formato che, peraltro, nelle nostre macchine non si eseguono: non serve infatti avere spazzole ad hoc per ogni tipologia di bottiglia, perché è la stessa spazzola ad adattarsi».

Simone Ravera

«Inoltre le lavasciugatrici LAB-X – aggiunge Simone Raveranonostante siano caratterizzate da una serie di movimenti piuttosto complessi, non presentano cuscinetti al loro interno, bensì boccole autolubrificanti. Non serve ingrassare, perciò la macchina non si sporca di lubrificante. Altra caratteristica fondamentale delle nostre macchine è data dai loro ingombri estremamente ridotti, che vanno incontro alla necessità di tantissime cantine di collocare gli impianti in spazi limitati».

«Si tratta di macchine con una loro nobiltà meccanica – aggiunge Giovanni Tavella -. Nelle lavasciugatrici in passato non si concentrava tanta tecnologia, perché il cliente non aveva la predisposizione ad apprezzarla. Cosa che non accade con le nostre LAB-X: oltre a lavorare come già descritto, sono macchine a inverter e dotate di PLC e display dedicato. Nel momento in cui il cliente schiaccia un tasto e vede come la macchina funziona, comprende di essere su un altro pianeta. Non è stato semplice cambiare la prospettiva in un mercato dove finora la discriminante principale è stata il prezzo».

Raffreddare con il gas

Clmatizzatore CAD-X di WBL Systems

I climatizzatori vengono utilizzati nell’imbottigliamento a freddo che viene effettuato a temperature comprese tra zero e -2 °C. In queste condizioni, in fase di riempimento si genera condensa sulla bottiglia, il che rende successivamente difficoltoso attaccare l’etichetta. Per questo, nelle macchine oggi più diffuse si utilizzano piogge di acqua calda sulle bottiglie che le portano in temperatura. Questo comporta la necessità di impianti molto grandi, scambiatori, pompe e caldaie, nonché un grosso dispendio di acqua, che tra l’altro durante il funzionamento tende a caricarsi di impurità e quando torna in circolo sporca la bottiglia sulla quale si formano alghe, muffe e calcare. Le grandi dimensioni sono rese necessarie dai tempi di ciclo: con il ricircolo dell’acqua servono lunghi tempi di decantazione per portare la bottiglia a 20 °C.

«È una temperatura che con l’acqua non riesci a controllare bene – osserva Giovanni Tavella – perché non hai la garanzia del fatto che la bottiglia rimanga per un tempo sufficiente a contatto con l’acqua a 45-50 °C. In buona sostanza, la bottiglia si può scaldare di più o di meno. Per questo nei nostri climatizzatori abbiamo eliminato l’acqua e introdotto un sistema a pannelli infrarossi alimentati a gas, che trasformano il gas in calore con il 98,5% di efficienza, contro il 70% di quella che si ottiene negli impianti ad acqua. L’assenza di acqua mantiene la macchina pulita e la rende più longeva, oltre a dimezzare i tempi necessari per portare la bottiglia in temperatura, riducendo le dimensioni della macchina stessa: i condizionatori tradizionali possono arrivare anche a venti metri di lunghezza, mentre i nostri restano entro i dieci».

«Si tratta anche di macchine molto silenziose – aggiunge Ravera – perché le bottiglie che entrano non si toccano mai e quindi non si avverte il classico tintinnio. Questo favorisce il benessere di chi lavora in cantina. Non occorre infine alcuna operazione di cambio formato».

I fumi di scarico dei climatizzatori WBL Systems non contengono Nox ma solo vapore acqueo, CO2 e una piccola parte di incombusti. Possono essere pertanto recuperati per scaldare ambienti e fare co-generazione.

I plus delle macchine WBL Systems
• Riduzione degli sprechi di acqua e lubrificanti • Riduzione ingombri • Riduzione durata cicli di lavoro • Maggior resistenza nel tempo • Maggior pulizia • Manutenzione minima • Silenziosità • Possibilità di cogenerazione con reimpiego dei gas di scarico

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