Birrificio Elvo: dall’alta valle birre a bassa fermentazione

Per fare una buona birra, la qualità dell’acqua che viene utilizzata è essenziale. Lo sa per certo Josif Vezzoli che, nel 2013, ha fondato il Birrificio Elvo. Per la sua impresa brassicola nel cuore del Piemonte ha scelto un paesino di nemmeno 1.500 abitanti nel biellese, Graglia, un luogo certo noto per le sue acque, dove per altro vengono appunto imbottigliate anche le acque minerali del brand Lauretana. Solo quattro anni dopo, Josif Vezzoli vincerà il titolo di “Birraio dell’Anno 2017”. E oggi, al decimo compleanno del Birrificio Elvo, qui ci racconta in ogni dettaglio le sue birre: rigorosamente artigianali, non pastorizzate e non filtrate.

Dove nasce Birra Elvo

Il suo è il progetto di un birrificio a conduzione familiare. La sua è una passione forte e chiara: birre a bassa fermentazione in stile tedesco (ma certo non solo).

Josif Vezzoli

«Elvo è un birrificio artigianale a gestione familiare che produce birre crude a bassa fermentazione in tradizionale stile tedesco e prende il suo nome dall’omonima valle alle pendici del Mombarone dove scorre il torrente Elvo e la sua acqua leggera, fondamentale per le nostre birre. La nostra storia inizia studiando le tecniche della tradizione tedesca da un maestro italiano formatosi alla VLB Berlin. È così che ha iniziato a fermentare la nostra passione sino a che nel 2013 abbiamo aperto il nostro birrificio. Per l’esattezza, la società Elf Sas di Josif Vezzoli e C. con cui abbiamo dato vita al birrificio si è costituita a Graglia nell’aprile del 2013. Tutto è stato possibile grazie al supporto della mia famiglia, da sempre al mio fianco: io e mio fratello Raoul lavoriamo al birrificio e il padre di mia moglie Cristina, Giuliano Rama, è stato con noi fratelli Vezzoli socio finanziatore di questa impresa. La mia idea è subito stata quella di valorizzare il nostro contesto montano sfruttando senza compromessi le potenzialità uniche dell’acqua del posto, rinomata per la sua estrema leggerezza, valorizzandola attraverso creazione di birre a bassa fermentazione: Lager di stampo tedesco che, partendo dalla tradizione, sapessero elevare il gusto e la bevibilità. Dopo poco tempo, con la nostra birra Doppel Bock siamo riusciti a a vincere una medaglia d’oro al concorso ‘Birra dell’Anno’. Da allora, mio fratello Raoul ha iniziato ad affiancarmi come responsabile commerciale dell’azienda e la nostra avventura è andata via via crescendo. Negli anni seguenti il birrificio ha vinto numerosi altri riconoscimenti nazionali e internazionali, affermandosi come riferimento nel mondo della bassa fermentazione. Sino a poter festeggiare quest’anno il decimo anniversario di vita del Birrificio Elvo».

«Crediamo nel valore del lavoro artigianale che rispetta le antiche tradizioni. Il nostro metodo è classico, ma la nostra visione innovativa»

La filosofia del birrificio

Il rapporto del Birrificio Elvo con il territorio è senz’altro forte e non è ovviamente legato solamente alla purezza delle sue acque. Josif Vezzoli e la sua famiglia vogliono creare con il loro birrificio “una famiglia allargata” in cui tutti possano ritrovarsi in paese. È così che pian piano prendono vita altri progetti fondamentali nella loro impresa, come il Beer Garden attorno allo stabilimento di Graglia e la Tap Room proprio nel centro di Biella. «In questi dieci anni ne abbiamo fatte tante e siamo molto cresciuti – racconta Josif -. Il birrificio si è via via sempre meglio strutturato: abbiamo ampliato gli impianti di produzione e abbiamo assunto nuove figure in produzione. Attualmente a lavorare in azienda siamo in dodici persone, quattro in produzione e otto tra commerciale e somministrazione. Nel 2016 abbiamo così deciso di aprire una nostra Taproom in via San Filippo, in centro a Biella per somministrare e vendere le nostre birre direttamente sul territorio in cui vengono prodotte. L’intento è stato quello di creare le basi per un percorso di futura ristorazione. Ovviamente nel 2020, l’arrivo del Covid non ci ha aiutato e ha portato con sé i suoi problemi, ma l’azienda ha allora deciso di intraprendere due percorsi. Da una parte, abbiamo pensato alla realizzazione del Beer Garden aziendale presso gli impianti di produzione a Graglia. Dall’altra, abbiamo puntato a ristrutturare la Taproom cittadina trasformandola in pub ristorante specializzato nell’American Bbq. Nel 2021 – affiancandosi all’Elvo Garden che ha sede presso il birrificio, un’attività estiva che da subito ha riscosso un buon successo – abbiamo inaugurato in centro a Biella la nostra Elvo Tower, un pub di proprietà che vuole essere un punto di riferimento per gli amanti del buon bere, dove poter conoscere gli abbinamenti cibo-birra da noi proposti. Ogni ricetta che proponiamo dai fumi delle nostre griglie viene unita in modo unico ai malti di Elvo. Abbiamo così creato abbinamenti inediti per ogni sapore, ponendo al centro la nostra birra e accostandole un gusto sempre capace di esaltarla».

Gli impianti e l’imbottigliamento

La GAI MLE 661 isobarica consente di lavorare attorno alle 1000 bottiglie/ora

Tutto questo ha luogo in Piemonte nello stabilimento in cui Josif Vezzoli lavora assieme al fratello a Vagliumina, una frazione di Graglia, in provincia di Biella. E così il mastrobirraio e titolare del Birrificio Elvo conclude la sua spiegazione, illustrando in dettaglio la sede con i suoi macchinari. «Abbiamo fondato la sede del Birrificio Elvo in un luogo strategico, ristrutturando una ex stalla dove avevo adibito una falegnameria. È proprio qui che, dalla loro ideazione sino all’imbottigliamento, ogni anno creiamo e produciamo le nostre birre artigianali a bassa fermentazione, continuando a studiare le antiche ricette della tradizione birraria tedesca e miscelando virtuosamente materie prime di alta qualità. I nostri serbatoi hanno una capienza totale di quasi 64.000 litri: abbiamo 8 tini inox da 1000 litri, 3 da 4000 litri e infine 12 da 2650 litri, tutti isobarici. Come dicevo, imbottigliamo annualmente all’incirca 120.000 bottiglie nel formato Unionbirrai da mezzo litro e per farlo utilizziamo una macchina imbottigliatrice di proprietà che è una Gai MLE 661 isobarica che consente di lavorare attorno alle 1000 bottiglie/ora. L’etichettatrice è una Enos T4 e non utilizziamo capsule per cui non abbiamo avuto bisogno di nessuna capsulatrice. Per le bottiglie, ci riforniamo dal Gruppo Saida alle vetrerie Ricci. I tappi delle nostre bottiglie li prendiamo personalizzati da Pelliconi. Le etichette le facciamo stampare da Screen Srl e i cartoni li acquistiamo allo scatolificio Biellese. A partire proprio da quest’anno, per il decimo anniversario del Birrificio Elvo, ci siamo iniziati ad avvalere della consulenza dello studio grafico Grijo grazie al quale abbiamo potuto compiere un completo rebranding aziendale, volto a completare la comunicazione visiva con nuovo logo, etichette, immagine coordinata. Quanto al nostro packaging, mi preme dire, che abbiamo anche studiato una possibilità di personalizzazione dei prodotti. Così che, dai grandi eventi alle occasioni più speciali, possiamo prendere la vostra birra preferita e personalizzarla in modo unico: il contenuto sarà sempre lo stesso, ma con una copertina che racconta qualcosa di voi. Insomma, dall’imbottigliamento alla creazione dell’etichetta, Elvo diventa un prodotto all’occorrenza confezionato su misura».