Birrificio Sorrento: birre nate fra i sapori della Penisola Sorrentina

Giuseppe Schisano (a destra) con il socio Francesco Galano

A raccontarci la storia del Birrificio Sorrento è il fondatore e co-proprietario dello stesso, Giuseppe Schisano, che oggi è alla guida dell’azienda insieme al socio Francesco Galano. Una storia di intuito imprenditoriale, di caparbietà, studio e sacrificio, che in poco più di dieci anni hanno fatto del birrificio un richiamo locale per turisti, ristoratori e appassionati di ogni nazionalità.

Il richiamo della propria terra

La strada intrapresa da Giuseppe Schisano nel mondo della birra artigianale parte da una scelta di vita precisa, quella di tornare a vivere nella propria terra d’origine, con alle spalle una laurea in scienze economiche e bancarie, un master e varie esperienze professionali in importanti multinazionali del nord Italia. Un concetto, quello di multinazionale, che a un certo punto non si addice più all’indole di Schisano, che molla tutto e torna a vivere nella sua Sorrento: «Ho sempre avuto la passione per la mia terra, per la sua cucina, le sue tradizioni, e volevo creare un’azienda nel mio territorio, dove tuttavia è difficile fare impresa, perché mancano le infrastrutture, i locali, l’organizzazione. Una volta tornato ho cominciato a lavorare per aziende di limoncello e a collaborare con un amico alla produzione di acquavite, che confezionavamo in bottiglie molto ricercate da regalare ad amici e parenti, e poi a una cerchia di conoscenti sempre più ampia. Ma sapevo che la grappa non è un prodotto di grande successo in questa zona, patria del limoncello, e che non aveva molto senso ampliare questo business. Però non aveva senso neanche perdere quanto avviato. Mi sono quindi ispirato al mito di Sirentum e al fatto che uno dei primi birrifici d’Italia era nato qui e mi è venuta l’idea di produrre birra. Mi sono documentato attraverso vari canali, e mi si è aperto un mondo. Ho cominciato così, nei primi anni del 2000, a produrre birra da homebrewer, facendo assaggiare i primi prodotti a una estesa rete di amici e ristoratori, coinvolgendo nel frattempo anche Francesco. Nasco con l’idea che l’imprenditore debba saper fare un po’ di tutto, anche per sapere a chi affidare le cose e come gestirle; mi sono quindi dato da fare un po’ su tutti i fronti».

Le prime produzioni da beer firm

Inizia così un periodo di produzione da homebrewer in alcuni locali della famiglia, fra sperimentazioni, tentativi e messe a punto caparbie ed efficaci. «Quando mi sono spostato con la mia piccola produzione in un limoneto di famiglia – racconta Schisano – per me è stato inevitabile provare a mettere la scorza del limone nella birra. Inizialmente però i risultati non sono stati quelli sperati, perché il limone dava strani sentori. Un momento cruciale, un ostacolo importante, ma che volevo superare e su cui mi sono intestardito. Ho ripreso i libri di chimica del liceo e cominciato a studiare, partendo da quelle che per me erano le materie prime più importanti: malto, luppolo e lievito, ma il risultato non cambiava. Restava solo l’acqua. Ho scoperto quindi che erano alcune qualità dell’acqua di Sorrento che cozzavano con gli olii essenziali del limone. Ho subito acquistato un impianto di osmosi per acquari e il risultato ha cominciato a cambiare. Finalmente la birra piaceva, e chi prima vi aveva trovato difetti ora la trovava interessante».

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