Birrificio DuLac: prodotto, famiglia, relazione

Il team DuLac: Marco, Manuela, Annunciata, Giulia, Simone, Matteo e Alessandro

Prodotto, famiglia, relazione: sono queste le tre parole chiave su cui si basa l’attività del Birrificio DuLac di Galbiate, nel lecchese, che fin dalla nascita ha posto al centro della propria attività la relazione con le persone, a cominciare dalla famiglia, e quella convivialità che da sempre la birra sa creare. A raccontarci la storia del birrificio e il suo assetto attuale è Alessandro Andreotti, socio fondatore e oggi fonte inesauribile e propositiva di idee, iniziative, collaborazioni, accoglienza e ottimismo fattivo.

Una famiglia allargata

«Il birrificio è nato nel 2014, inizialmente solo con me e mio papà – spiega Alessandro Andreotti -; lui si occupava della produzione e io di tutto il resto. Pian piano è subentrata nell’attività un’altra parte della famiglia e oggi siamo quattro soci lavoratori più tre dipendenti: Simone in produzione, Matteo, che segue la parte commerciale con me, e Annunciata, che si occupa part time di amministrazione. Mio papà ora non lavora più in birrificio e il birraio è Marco, mio cugino; completano il team mia moglie Giulia e mia mamma Manuela, aggiuntasi da poco. Siamo un bel gruppo, affiatato, e ci teniamo molto. Il valore della famiglia, esteso anche a chi anagraficamente della famiglia non è, per noi è fondamentale e lo consideriamo uno dei nostri punti di forza. Il birrificio è nato da due grandissime passioni, quella per la birra e quella per il nostro territorio. Prima di avviare questa attività ho vissuto per un anno a Londra, dove lavoravo in un pub che collaborava con vari birrifici. Rientrato in Italia ho lavorato in una multinazionale di food & beverage ma dentro di me la scintilla cresceva e prendeva sempre più consistenza. Anche in famiglia abbiamo sempre avuto nel DNA l’idea di affrontare la birra in un modo diverso, finché io e mio padre abbiamo iniziato a documentarci in modo approfondito, a studiare al Cerb. E da lì il resto è storia».

Le tecnologie produttive

Oggi l’azienda è una realtà consolidata e nel tempo anche il reparto produttivo si è arricchito di macchine e tecnologie di ultima generazione. La sala cottura, con tre tini da 5 hl, è predisposta per la doppia cotta in continua o decozione. La cantina ha una capacità attuale e totale di 140 hl compreso l’ultimo ampliamento di ottobre 2021; è composta da tre fermentatori isobarici da 20 hl, sei fermentatori isobarici da 10 hl, due fermentatori isobarici da 5 hl e quattro da 2,5 hl.

L’imbottigliatrice, inserita in produzione a dicembre 2020, è una GAI MLE661 HP isobarica, lineare, a 6 becchi, da 1100 bottiglie/ora. L’etichettatrice è invece una Enos Euro Nuova Più, con capacità massima di 2600 bott/ora. Infine l’infustatrice, Braumaster, è stata personalizzata e costruita su progetto del birrificio stesso, con controllo di pressione e 6 teste di riempimento.

«La nostra produzione attuale è di 1300 hl l’anno – afferma Alessandro Andreotti – ma dal 2022, grazie all’ultimo ampliamento della cantina, saremo in grado di raggiungere la potenzialità di 2000 hl l’anno. Stiamo avviando anche un laboratorio di controllo qualità interno, anche se al momento demandiamo ancora analisi e certificazioni all’esterno».

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