Il nostro viaggio alla scoperta dei più interessanti birrifici artigianali italiani questa volta si è fermato a Ortisei / St. Ulrich, in provincia di Bolzano, dove dal 2016 svolge la sua attività il birrificio Monpiër de Gherdëina. Un nome che, come le birre, è carico di richiami al territorio: “mo n pier” infatti è la tipica frase ladina pronunciata da chi desidera “un’altra birra” e “Gherdëina” è il nome locale della valle.
Curiosando in produzione
«Inizialmente eravamo quattro amici, io, Diego, Tobia e Jan – ci racconta Carmelo Li Pomi -; nel tempo poi Diego ha scelto una strada diversa e siamo rimasti in tre soci, tutti originari e residenti in val Gardena da anni. In sala cottura ci ha affiancato prima Thomas, giovane birraio altoatesino, per un breve periodo Andrea e da due anni Davide, oggi responsabile di produzione, piemontese e con circa 10 anni di esperienza come birraio».
Il birrificio è costituito da una sala cottura a tre tini da 1000 litri. La cantina è composta da quattro fermentatori troncoconici da 1200 litri e da cinque maturatori orizzontali adatti all’evoluzione delle birre realizzate, in particolare quelle a bassa fermentazione. L’imbottigliatrice è una due becchi isobarica della Quinti, che il birrificio ha acquistato cinque anni fa. «L’imbottigliatrice si adatta alla nostre necessità attuali – spiega Carmelo – combinando un valore molto basso di ossigeno disciolto nella birra, anche se con gli anni, data la nostra crescita, sta iniziando a diventare un po’ limitata come capacità e a breve probabilmente le affiancheremo una linea per le lattine. La nostra produzione infatti è molto varia, e andiamo dalle bottiglie nei vari formati (75 cl, 50 cl, 33 cl), ai fusti, sia in acciaio sia in pet, e, più recentemente, a una linea specifica in lattina».
L’articolo completo sul numero di settembre
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