Opera, la birra gastronomica di Baladin

“Opera” è il nome della nuova birra Baladin presentata in data odierna in un webinar al quale siamo stati invitati a partecipare. L’evento presentato con orgoglio da Teo Musso, titolare dell’omonimo birrificio ha avuto come spalla il compagno di avventura Andrea Bezzecchi proprietario dell’Acetaia san Giacomo e, per gli aspetti tecnici il campione mondiale beer sommelier Simonmattia Riva e lo Chef, già stellato, Gennaro Esposito.

Opera rappresenta nell’offerta birraria del marchio piemontese la normale prosecuzione delle birre emozionali, capaci, cioè, di liberarsi dalla gabbia degli stili all’interno dei quali si tende a relegare qualsiasi nuovo prodotto nel panorama brassicolo italiano. Secondo una filosofia cara al birrificio piemontese è infatti il legame col territorio e la contaminazione tra domini alimentari diversi ad occupare il palcoscenico nella narrazione del prodotto e nella tecnologia utilizzata per la sua realizzazione.

Nel caso specifico l’abbraccio delle note acide derivanti dall’aggiunta, al termine dell’unica fermentazione, di aceto di malto frutto di un lungo affinamento in botte e scelto con “caratteristiche di dolcezza, eleganza, pulizia e scelto per complessità di aromi” dà vita a un prodotto unico nel suo genere. La tecnica produttiva e la presenza di acetobatteri suggeriscono di evitare qualsiasi altro passaggio, prima dell’imbottigliamento, che possa arricchire il prodotto in ossigeno e dare conseguentemente una eccessiva e non gradita, nota acida .

L’apporto delle due fermentazioni è alla base del ricercato equilibrio sensoriale e che è, per bocca di Teo Musso, un omaggio al settore della ristorazione così duramente colpito dall’emergenza pandemica. Un prodotto che si propone, per via della complessità aromatica posseduta, come accompagnamento in momenti diversi del pasto secondo quanto affermato dai tecnici che la hanno tenuto a battesimo. Si può, secondo le indicazioni fornite, abbinarla con piatti di carne (bollito) fino ai dolci al cioccolato o, a fine pasto (per gli amanti del genere) con un buon sigaro. Ma ciò che è stato abbastanza chiaro, la libertà di scelta e di accostamento sono facili interpretando nel senso più ampio del termine, la dicitura “birra gastronomica” che fa da sottotitolo alla nuova nata Baladin.

Una schiuma compatta ma evanescente e un colore ramato intenso, ma soprattutto l’acidità volatile derivante dalla fermentazione acetica richiamano ad alcune birre affinate in botte della tradizione belga.

Opera è una birra fuori dagli schemi anche nel nome dedicato al carcere omonimo all’interno del quale è attivo un progetto di microbirrificio e acetaia di birre.

In un periodo così avaro di eventi brassicoli e di grande sofferenza per tutto il comparto la birra italiana batte un colpo e si dimostra, ancora una volta, più viva che mai.