Impianti personalizzati per Sothis Birrificio Artigianale

Alessandro Dichiara e sua moglie Vania Marzetti
Alessandro Dichiara e sua moglie Vania Marzetti

Il primo kit per produrre birra in casa glielo regala lei all’inizio degli anni Duemila quando ancora nelle Marche, la regione dove entrambi sono nati e cresciuti, l’homebrewing non è molto conosciuto. Oggi, Vania Marzetti e suo marito Alessandro Dichiara festeggiano nell’area industriale di Trodica, in provincia di Macerata, i primi risultati del loro birrificio. Lui, ex ingegnere meccanico classe 1976; lei, ex commessa classe 1978, sono uno dei begli esempi di cui questa Regione è piena: giovani coppie che portano avanti senza sosta e con passione la propria attività. Lui, grazie ai tanti corsi frequentati, tra Accademia Doemens a Monaco di Baviera e Cerb di Perugia, s’è fatto una buona cultura teorica e pratica del mestiere prima di cimentarsi nel lavoro; e lei, a forza di sentirne ripetere studi e scoperte, brilla di studio riflesso (anche se presto si prefigge di trovare il tempo per frequentarne alcuni in prima persona). Insieme, hanno cercato le migliori apparecchiature che pensavano potessero fare al caso loro. Sono così oggi a quota 2.800 bottiglie prodotte in questi primi mesi e circa 7.500 litri di birra dalla prima cotta nel dicembre 2018, per le 6 tipologie brassicole che al momento hanno deciso di mettere in commercio, ma per cui già stanno studiando l’affiancamento con delle new entry, già sperimentate, che prima o poi usciranno dal cassetto.

Si parla di ampliare la gamma prodotto, i quantitativi e l’areale di distribuzione per questo neonato birrificio artigianale, che in virtù di questi obiettivi si è già dotato di una buona dotazione tecnologica. Ce ne parla il birraio, Alessandro, mentre con la moglie Vania ci accompagna in visita al reparto produzione.

Gli inizi

«Siamo stati, insieme a pochi altri appassionati, tra i primi in zona a produrre birra in casa e devo dire che avevamo un buon riscontro tra gli amici, con cui sperimentavamo diverse ricette. Utilizzavamo dagli estratti all’all grain, ma allora era solo un hobby, a cui riuscivamo a dedicare il tempo ricavato dagli altri impegni lavorativi rinunciando a qualche altro divertimento. Poi però man mano che la passione aumentava, cresceva in noi anche la voglia di trasformare tutto questo in un’occasione diversa, di mettere in atto più compiutamente questo pensiero e strutturarci perché fosse realizzabile trasformarlo in un lavoro vero e proprio. Vuoi anche per colpa della crisi economica, pian piano siamo arrivati a rottura con i nostri precedenti impieghi e abbiamo così fatto il passo di intraprendere questa avventura, investendo in formazione e tecnologia per affrontarla al meglio. E da hobby si è trasformato in un mestiere a tempo pieno. Pienissimo, visto che oggi siamo solo noi due a far fronte a tutto, dalla produzione alla distribuzione. Prima di aprire il birrificio però c’è stato un lungo periodo di gestazione, sia come acquisizione di conoscenze più specialistiche nel settore che come scelta e acquisto delle attrezzature più adatte a noi, nonché economicamente sostenibili per dare il via all’attività. Nel 2017 mi sono diplomato Beer Sommelier frequentando l’Accademia Doemens a Monaco di Baviera e ho seguito i corsi al Cerb di Perugia, acquisendo veramente una formazione accademica in campo brassicolo. Grazie a quegli studi ho realmente potuto comprendere i meccanismi e le alchimie più nascoste che stanno dentro al processo di produzione birraria, senza dar più nulla per scontato, dalle formule matematiche alle reazioni chimiche con cui è davvero possibile trasformare l’orzo in birra, sicuramente aiutato anche dalla mia formazione scientifica a livello universitario. Mettendo in pratica tutte queste nozioni, ho così potuto perfezionare al meglio le ricette che avevamo in mente di produrre per il birrificio. Quando è possibile ci piace ancora molto andare in giro a conoscere altre realtà produttive perché ognuno, nel piccolo come nel grande, ha sempre qualcosa da insegnare e ci si può sempre arricchire. Del resto per noi la birra è proprio sinonimo di scambio e condivisione. Quegli stessi corsi sono stati per noi anche l’occasione di conoscere altri futuri produttori di birre, come noi, e scambiarsi idee ed esperienze. Spesso ci siamo confrontati e aiutati a vicenda, con colleghi che vanno dalla Basilicata alle Dolomiti. Ad esempio, un birraio di Pisa che ha anche un suo locale per la mescita, acquista alcuni nostri prodotti per avere un’offerta alla clientela più ampia.  Così nel 2017 è nato Sothis Birrificio Artigianale, che però ha iniziato ufficialmente a produrre e commercializzare le proprie birre solamente da inizio anno, la prima cotta a dicembre 2018, anche per testare gli impianti, e poi le prime bottiglie e i fusti venduti a partire da febbraio 2019. Mentre a maggio avevamo la linea completa delle sei tipologie che ci eravamo prefissati di presentare a catalogo.»

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