Birrificio dell’Etna: impronta mediterranea

Una forte originalità nella messa a punto delle ricette e nella strategia di marketing sono alla base del successo di un birrificio siciliano che in pochi anni di vita ha saputo affermarsi tra gli estimatori dei prodotti di qualità. Si tratta del Birrificio dell’Etna, catanese come il nome suggerisce e fondato nel 2014 dagli amici Delfio Faraci e Leo Biasi. Entrambi imprenditori e cultori a vario titolo del mondo della birra, Delfio e Leo hanno voluto realizzare un progetto unico, collegato alla Sicilia e al suo vulcano, traendo vantaggio dall’identità di un territorio che ha solide radici nella storia e nella letteratura.

Birrificio dell'EtnaLo si nota dai cirnechi dell’Etna, i celebri cani la cui sagoma impreziosisce il logo del birrificio, e dai nomi dati alle birre in catalogo che richiamano la mitologia classica, elemento principe della civiltà occidentale. Ecco infatti le birre Ulysses, Juno, Prometheus, Polyphemus, Ephesto e Heracles ispirate anche a stili tradizionali nordeuropei ma sempre con un’impronta mediterranea rivelata dall’impiego di ingredienti tipicamente locali, come il pistacchio verde di Bronte Dop e il farro siciliano.

Eccoci a colloquio con la giovane Sara Provenzano, da pochi anni laureata in Scienze delle tecnologie alimentari all’Università di Catania e responsabile di produzione del Birrificio dell’Etna, per meglio conoscere le etichette proposte. Ma prima ancora c’è una curiosità da soddisfare: come si è avvicinata lei stessa al mondo della birra?

L’azione dei lieviti

Questa la risposta di Sara: «Durante il corso di studi mi ha affascinato l’azione dei lieviti, con la loro capacità di incidere sui processi di fermentazione e trasformazione degli alimenti. Studiandone parecchi, a catturare la mia attenzione sono stati in particolare i ceppi utili proprio nella produzione della birra noti come Saccaromyces cerevisiae». Ma all’interesse squisitamente scientifico si è presto aggiunto altro. «Assaggiando diverse birre e notando le differenze gustative attribuibili all’agire dei lieviti è maturato l’interesse per la bevanda in sé, ricca di colori, aromi e gusti variabili da uno stile all’altro e in virtù degli ingredienti utilizzati con creatività».

Con il combinarsi dei due interessi, scientifico e gustativo, Sara ha iniziato a preparare ricette come homebrewer fino a conoscere Delfio e Leo nel momento giusto in cui i due soci fondatori del Birrificio dell’Etna decidevano di compiere il passo decisivo da beerfirm a produttori con la consulenza del Cerb di Perugia.

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