Lavorate con pietre locali “a facciata” oppure a “lisca di pesce”, le marogne, così vengono chiamati i muri a secco che disegnano il paesaggio collinare della Valpolicella, non mancano di catturare lo sguardo di chi visita questo rinomato territorio di vino a nord di Verona. Custodi di questa antica tecnica di difesa del territorio, a rischio oblio, sono i contadini, che da secoli usano i muri a secco per frenare il dilavamento e rendere il terreno più sicuro. I muri a secco sono, inoltre, portatori di biodiversità, in quanto popolati da tante specie animali e vegetali. Questa triplice “funzione” delle marogne – produttiva, culturale e ambientale – è stata al centro del concorso artistico “Paesaggio della Valpolicella: particolarità e particolari”, punto d’arrivo de “La Scuola nel Vigneto”, progetto didattico-sociale ideato nel 2012 da Cantina Valpolicella Negrar in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Negrar, il patrocinio dall’assessorato alla Cultura del comune di Negrar e dall’Ordine degli Architetti di Verona e il sostegno di Valpolicella Benaco Banca.
Nel corso della cerimonia di premiazione del concorso con l’elezione dell’Etichetta dell’Anno, che andrà a rivestire la collezione di bottiglie di Valpolicella e Amarone bio Domìni Veneti, la vittoria è andata a Wiam Ezzine e Hafsa Moussalit (II media classe A) che hanno rappresentato la bellezza e la delicatezza del paesaggio terrazzato della Valpolicella disegnando due rami di ciliegio fioriti su uno sfondo di muretto a secco. «La scelta e l’abilità nell’utilizzo di diverse tecniche, il notevole livello di qualità nella realizzazione e la piena rispondenza ai criteri di selezione ha fatto raggiungere all’opera il massimo punteggio», ha dichiarato Anna Lonardi (Grafical di Marano di Valpolicella) che presiede la Commissione artistica del progetto. Al secondo posto è risultata l’opera di Loris Brunelli e Riccardo Lovato (II media classe C), mentre al terzo posto quella di Margot Guardini e Giovanni Righetti (II media classe D).
Il ricavato della vendita della bottiglie di vino della collezione “La Scuola nel Vigneto”, per un importo di 5.000 euro, verrà suddiviso fra l’acquisto di un pianoforte e di un flauto per l’Istituto Comprensivo di Negrar e un contributo alla realizzazione di un corso regionale organizzato il prossimo autunno dall’Istituto dei Salesiani di Verona e finalizzato al recupero delle tecniche tradizionali di ricostruzione dei muretti a secco in Valpolicella. «Rispetto a una ventina di anni fa, la situazione dei paesaggi terrazzati in Italia è di gran lunga migliorata e nell’ultimo anno si stanno attivando un po’ in tutta la Penisola corsi che guardano al recupero dei muri a secco, una vera e propria boccata d’ossigeno per le “terre alte” che si stanno pian piano ripopolando, nella consapevolezza dell’importanza che queste rivestono nell’equilibrio e nella diversità dei luoghi», ha riferito a commento dell’iniziativa Donatella Murtas, presidente ITLA Italia, la sezione italiana dell’Alleanza mondiale per i paesaggi terrazzati.
«L’intento de La Scuola nel Vigneto è quello di creare nelle nuove generazioni un senso di appartenenza alla Valpolicella come patrimonio comune, e approfondire la conoscenza di un’antica tecnica agricola come quella delle marogne va in questo senso», ha aggiunto Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar.