Da giovedì 9 novembre sarà disponibile anche la RaRaRauch, la Fugace di casa Hibu che chiude l’anno. Misteriosa, originaria dell’Alta Franconia, avvolta fra i fumi brumosi dei comignoli da cui sfiatano i resti dell’essiccazione dei malti sulla fiamma di legna di faggio, la RaRaRauch ha il volto di un vecchio teutonico in parte spazzacamino, in parte soldato che calza il caratteristico elmo chiodato di prussiana memoria. Un simbolo, quasi fantasma che aleggia negli ultimi echi della tradizione. Uno spettro che resiste agli attacchi della modernità. Perché Hibu, il birrificio con sede in Brianza, ha una birra per ogni palato e tiene anche a coloro che nel bicchiere amano sorseggiare prodotti tradizionali.
In tedesco Rauchbier significa “birra affumicata”. La RaRaRauch è ispirata proprio ad essa, allo stile affumicato di questa tipica bevanda che ancora oggi trova i suoi natali nella città bavarese di Bamberga. Molto limpida, con schiuma ricca e generosa, cremosa, la RaRaRauch è una birra a bassa fermentazione, tedesca (i luppoli arrivano da qui), elegante e maltosa, di corpo non eccessivo molto leggera e beverina, dal grado alcolico che si ferma a 5,8°.
Dal ricco sapore di malto tostato, in aroma e gusto rammenta legno o pancetta. Il suo amaro limitato (27 Ibu), l’affumicato elevato, l’aroma di luppolo da nullo a molto basso, ne fanno una birra perfetta per le corte giornate invernali. Non a caso il mastro birraio Raimondo Cetani l’ha inserita fra le Fugaci: le birre one shot ossia dalla vita breve (Hibu ne ha sei, una per ogni bimestre), che in questo caso viene realizzata solo nei mesi di novembre e dicembre. Morbida, conviviale, si abbina a taglieri di salumi, carne alla griglia, formaggi.