In Friuli Venezia Giulia, a San Pietro al Natisone (UD), si produce una birra che vanta tanti primati: è la prima birra agricola friulana ed è la prima a essere caratterizzata da una fusione col mondo del vino friulano. Si chiama Gjulia come la sua terra, un legame che non si limita al nome. In dialogo con Fabio Cargnello, responsabile confezionamento e magazzino.
Andiamo all’origine della Birra Gjulia…
Il birrificio Gjulia nasce nel 2012. I due fratelli Zorzettig – proprietari del birrificio – vengono dal mondo del vino. La loro azienda vitivinicola, nata oltre un secolo fa, imbottiglia ormai da settant’anni il suo vino nella zona di Cividale del Friuli, cuore dei Colli Orientali, una zona particolarmente vocata per la produzione vitivinicola. Nel 2011 i fratelli Zorzettig hanno pensato di espandersi anche nel mondo della birra, nella convinzione che il territorio fosse vocato anche per questo prodotto. Hanno portato con sé il proprio patrimonio culturale enologico e da qui è nata una commistione quasi naturale tra birra e vino. La prima cotta di birra è stata fatta nell’aprile del 2012. Da allora Gjulia ha trovato la sua strada nel mondo delle birre artigianali italiane.
Da dove deriva la convinzione che questo territorio potesse essere vocato anche per la produzione di birra?
Vi sono alcuni elementi indicativi di una certa vocazione “birraria”. Innanzitutto qui abbiamo una pianura fertile e terreni atti alla coltivazione di orzo e frumento, materie prime di partenza per la produzione di malto. Oggi stiamo anche sperimentando la produzione di luppolo con un luppoleto sperimentale per vedere se esistono potenzialità particolari anche in questa direzione. Infine, abbiamo un’acqua di sorgente particolarmente indicata per la produzione della birra. È l’acqua del Monte Mia, leggera e con una composizione in sali minerali molto equilibrata, l’optimum per produrre buone birre.
Definite la vostra birra “agricola”. Cosa significa esattamente?
Con il termine di “agricola” si restringe ulteriormente il campo delle birre artigianali e ci si riferisce solo alle birre provenienti da birrifici in grado di produrre almeno il 51% di materie prime utilizzate nel processo birrario. In Italia ci si riferisce soprattutto alla produzione di orzo e frumento. Il nostro birrificio dispone di 14 ettari a orzo e 2 a frumento e con queste produzioni riusciamo a coprire l’80% circa del nostro fabbisogno di malto. Siamo dunque ben al di sopra della soglia imposta per potersi definire “agricoli”. Nella nostra regione siamo stati il primo birrificio agricolo e di questo siamo molto orgogliosi.
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