Il birrificio lombardo ha cambiato la sala di cottura, quadruplicandone la capacità, e installato altri tini di fermentazione e stoccaggio. Il monoblocco di confezionamento tocca i 2.600 pezzi l’ora. Fifty-fifty in bottiglie e fusti i 4.000 ettolitri che si produrranno nel 2016.
Quell’acca iniziale del nome del birrificio sta per homebrewer, a rammentare l’originaria passione dei fondatori per la birra fatta in casa mettendo a fattor comune esperienza e ricerca del meglio. Le lettere restanti invece, Ibu, sono l’acronimo di International bitterness unit, sigla che, seguita da un numero, indica l’intensità d’amaro conferita alla birra dalle varie tipologie di luppolo impiegate anche per contribuire a imprimere l’impronta aromatica.
Acciaio ovunque
Il 2016 è destinato a essere un anno di svolta per HIBU. I tre soci, Lorenzo Rocca, Tommaso Norsa e Raimondo Cetani, hanno infatti trasferito la sede dell’impresa alla fine dell’anno scorso a Burago di Molgora, provincia di Monza Brianza, installando un nuovo impianto di produzione (automatizzato dall’inserimento dei malti al momento in cui vanno aggiunti i luppoli) fornito da Impiantinox e molto più capace del precedente. Adesso ogni cotta raggiunge i 2.000 litri (prima era limitata a 500), con una cantina, dotata di tini di fermentazione e maturazione per complessivi 240 ettolitri, dimensionata per raggiungere a fine anno una produzione di almeno 4.000 ettolitri, equivalenti a un aumento del 25% rispetto al 2015.
A fornire i tini d’acciaio, all’interno dei quali possono essere completate sia la fermentazione sia la maturazione ogni 15-20 giorni secondo il tipo di birra che s’intende ottenere, sono stati Impiantinox (tre da 40 hl), Ifind (due da 20 hl) e BBC Inox (quattro da 20 hl).
Un laser sul collo
La birra è confezionata fifty-fifty tra bottiglie, da 33 e 75 cl, e fusti d’acciaio a rendere e Polikeg a perdere. Questi ultimi destinati sia alla clientela più lontana in Italia (HIBU è distribuita fino in Calabria, Sicilia e Puglia) sia all’estero in Francia, Finlandia e Regno Unito. Presto lo sarà però anche in Danimarca, in un pub HIBU che sta per essere inaugurato a Copenhagen.
Vuoi continuare a leggere?
Se sei GIA’ abbonato accedi all’area riservata
Se NON sei abbonato vai alla pagina degli abbonamenti