Amarone “rosa” in Valpolicella

Vino “al femminile” vuol dire aggiungere uno sguardo ‘altro’ a tutte le fasi che portano alla nascita di una bottiglia, dalle lavorazioni in vigna all’affinamento, fino alla commercializzazione.  

Ilaria Accordini

«Fare il vino è un mestiere totalizzante, fatto di cura, passione, attesa, presenza, pazienza, attenzione, di dedizione e di impegno continui. Serve forza fisica e mentale. Bisogna saper essere flessibili e disponibili in termini di tempo e di energie». Con queste parole Ilaria Accordini, 28 anni, dell’azienda Accordini Igino di Pedemonte (VR), nel cuore della Valpolicella, spiega cosa vuol dire dedicarsi al mondo del vino. Ha iniziato a occuparsi di vino giovanissima nell’azienda condotta dal padre Guido e dalla madre Liliana e da qualche anno ha anche una propria linea esclusiva, Ilary Cordin (Amarone, Ripasso, Valpolicella Superiore, Recioto e Amarone Riserva “Perfume”), che si affianca alle produzioni più classiche e tradizionali della cantina.

Nonno Igino iniziò con tre ettari di terreno. Poi la Cantina Accordini è passata a 35 ettari sul territorio della Valpolicella, ai quali se ne sono recentemente aggiunti 25 di vigneti Lugana presso Desenzano del Garda. Ilaria si occupa principalmente degli aspetti commerciali e del marketing (frutto degli studi intrapresi), sviluppando sia il mercato nazionale sia quello internazionale. Quando gli impegni non la portano in giro per il mondo, Ilaria ama però camminare fra le vigne e respirare l’aria della cantina, condividendo con i genitori e i collaboratori dell’azienda idee, strategie, modalità di lavoro. Il tutto finalizzato alla produzione di grandi vini, espressione purissima di un territorio enologicamente molto importante come la Valpolicella.

Territorio e ambiente sono, infatti, estremamente importanti nella visione aziendale. Le piante vengono seguite attentamente in tutte le fasi di crescita e maturazione per assicurare  una vendemmia di pregio, grazie anche ad accorgimenti tecnici che consentono di limitare al massimo i trattamenti antiparassitari e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche nel pieno rispetto dell’ambiente. «Un legame così stretto con il territorio porta necessariamente a una presa di coscienza: per questo motivo abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per le politiche ambientali. Tutti i lavori volti a perfezionare la coltivazione delle viti vengono eseguiti nel rispetto della morfologia del territorio. Gli impianti d’irrigazione a goccia e la presenza di pozzi artesiani per ogni vigneto consentono l’ottimizzazione delle risorse idriche, garantendo il massimo risultato senza sprechi. La tutela del prezioso ambiente passa anche per rigorose certificazioni che attestano l’uso di prodotti fitosanitari a basso impatto ambientale e l’utilizzo di attrezzature moderne che riducano al minimo lo stress per le piante. L’insieme di tutti questi fattori, uniti alla nostra passione e al nostro amore per la viticoltura – mette in evidenza Ilaria – ci permette di ottenere vini della massima qualità e dalle caratteristiche organolettiche superiori, con un sistema di vinificazione che rispetta il naturale sistema organico, senza alcun utilizzo di lieviti aggiunti».

In Valpolicella, l’azienda continua a fare i propri prodotti più noti e rappresentativi. Nel 2014, 300.000 bottiglie commercializzate, per un totale di oltre 1.700 ettolitri di vino, nelle tipologie di Amarone della Valpolicella DOCG, Valpolicella DOC Superiore “Ripasso”, Valpolicella DOC Superiore e Recioto della Valpolicella DOC.

L’ultima novità dell’Azienda Accordini è sul Lago di Garda. Nel comune di Desenzano del Garda (Brescia) nel 2014 ha acquistato 25 ettari di Lugana DOC e, in questo 2015, è nato “Golfina”, 100% Trebbiano di Lugana. «La qualità delle uve che nascono da questo terroir ci ha incantato: per questo abbiamo deciso di acquisire le vigne e di costruire una cantina di oltre 1.000 mq, che dovrebbe essere terminata entro l’anno, e alla quale affiancheremo una struttura ricettiva per offrire a turisti e visitatori un soggiorno che metta assieme vino e cultura, relax e enogastronomia», racconta Ilaria .

«Il futuro femminile nel mondo vitivinicolo appare prosperoso e ricco di positive sfumature per le donne che vogliono emergere a livello commerciale, di PR e imprenditoriale – conclude Ilaria -. Sicuramente il settore enologico, avendo radici antiche e agricole, porta le donne a dover scontrarsi con una realtà ancora piuttosto radicata nella differenza sociale. Questo ci porta a dover compiere maggiori sforzi per ottenere i riconoscimenti che ci meritano, soprattutto nelle realtà locali e più in generale italiane. Maggiori sforzi, ma anche maggiori soddisfazioni quando con tenacia e determinazione riusciamo ad imporci. E state sicuri che se vogliamo riusciamo a imporci!!!»