Tra storia e modernità

Nel Birrificio Angelo Poretti, parte del gruppo Carlsberg Italia, tradizione e innovazione tecnologica si fondono. Le linee d’imbottigliamento e di confezionamento dei fusti si avvalgono delle soluzioni più avanzate, dai sistemi di visione industriale all’impiego di contenitori “one way” per la birra destinata ai locali pubblici e previsti dal sistema di spillatura DraughtMasterTM.

Entrare nella sala cottura del Birrificio Angelo Poretti di Induno Olona, in provincia di Varese, equivale a navigare nella storia. In questo vasto ambiente, dove il rame prevale e il suo colore rossastro tendente al brunito assume tonalità diverse a seconda di come la luce lo colpisce entrando dalle grandi finestre, si coglie il senso del passaggio di un’azienda sorta sul finire dell’800 al grande gruppo Carlsberg che dalla Danimarca si è espanso in tutto il mondo. Le caldaie che occupano la sala, internamente ammodernate, non sono infatti che parte di un complesso produttivo che salva il valore offerto dalla tradizione coniugandolo con le più avanzate tecnologie produttive.

Luppolo e lievito

Non bisogna del resto dimenticare che l’innovazione è sempre stata di casa alla Carlsberg e che proprio ai suoi laboratori si deve la scoperta nel XIX secolo del lievito Saccaromyces Carlsbergensis con il quale ancora oggi si produce la birra a bassa fermentazione, quella più diffusa e ricercata dai consumatori: bionda, limpida, amara al punto giusto e ben rinfrescante.

Ma oltre alla scelta del lievito, per ottenere il prodotto migliore è proprio nelle caldaie della sala cottura che interviene la mano sapiente del mastro birraio. È lui che sa quando è il momento di aggiungere al mosto bollente i luppoli più amaricanti che vi si devono stemperare più a lungo e quando invece, atteso il necessario, è giunta l’ora d’inserire per un tempo limitato quelli che danno maggior profumo grazie alle particolari caratteristiche della luppolina e delle resine contenute in una varietà piuttosto che in un’altra. La preziosità del luppolo nella preparazione delle birre è tale da aver spinto il Birrificio Angelo Poretti a proporre con successo una gamma di etichette che si distinguono proprio per l’impiego di diverse tipologie.

I filtri tangenziali

Lasciata la sala cottura, il mosto filtrato e raffreddato è indirizzato ai fermentatori…

Vuoi continuare a leggere?

Se sei GIA’ abbonato accedi all’area riservata 

Se NON sei abbonato vai alla pagina degli abbonamenti