Filiera Birra 2025: un ecosistema in crescita tra identità e innovazione

La squadra di Filiera Birra 2025

La birra italiana vive una stagione di grande fermento. Lo conferma la settima edizione del convegno Filiera Birra, tenutosi il 15 ottobre e organizzato dalla rivista Imbottigliamento di Tecniche Nuove, che ha riunito produttori, Istituzioni, ricercatori e Associazioni per discutere il futuro di un comparto che, più che una filiera, oggi è un vero ecosistema integrato.

Da filiera a ecosistema

Come ha ricordato Federico Sannella, presidente di AssoBirra, il settore birrario non si esaurisce nella produzione: coinvolge agricoltura, industria, tecnologia e distribuzione, fino al consumatore. In Italia la birra genera oltre 10 miliardi di euro di valore e occupa più di 300.000 addetti, ma per crescere servono politiche fiscali mirate, incentivi all’innovazione e un quadro regolatorio stabile. La sfida, ha sottolineato Sannella, è coniugare sostenibilità e competitività mantenendo salda l’identità del Made in Italy.

Il compito delle Istituzioni: accompagnare la crescita

Le istituzioni condividono questa visione. Alessia Cappello, Assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Comune di Milano, ha sottolineato la necessità di una collaborazione più stretta tra pubblico e privato per sostenere le imprese nelle transizioni digitale e ambientale. L’obiettivo è trasformare i costi energetici e produttivi in opportunità di innovazione. Anche Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e ai Sistemi Verdi Regione Lombardia, ha ribadito l’importanza di un equilibrio tra sviluppo economico, lavoro e tutela ambientale: la sostenibilità deve essere “concreta, non ideologica”, basata su azioni reali e sul valore delle produzioni locali.

Unionbirrai: sostenere i piccoli produttori

Il mondo dei birrifici indipendenti è rappresentato da Vittorio Ferraris, Direttore generale di Unionbirrai, che ha ricordato come l’80% dei mille microbirrifici italiani produca meno di 1.000 ettolitri l’anno. Serve dunque una semplificazione burocratica, un sistema fiscale più equo e una maggiore flessibilità normativa per favorire la crescita delle microimprese. Ferraris ha inoltre richiamato l’urgenza di aggiornare la legge sulla birra del 1962, sostenere l’export e promuovere cooperazioni e distretti produttivi.

Materie prime e circolarità

Un altro nodo cruciale è quello delle materie prime. Secondo Katya Carbone, Primo Ricercatore CREA, oltre il 75% del malto usato in Italia è importato. Per rendere la birra davvero “Made in Italy”, è indispensabile rafforzare la filiera agricola nazionale e investire in ricerca varietale e innovazione agronomica.

Sul ruolo del malto e della sua filiera è intervenuto anche Gianluca Nurra, Segretario generale Euromalt, associazione che rappresenta un settore da 28.000 addetti e un terzo della capacità produttiva mondiale. Nurra ha sottolineato che il malto è un prodotto agricolo naturale e sicuro, frutto di un processo che elimina i contaminanti e ne valorizza le proprietà per la birra. Euromalt ha inoltre definito ufficialmente il termine “malto” a livello europeo e promuove il riconoscimento della birra come prodotto agricolo. La professoressa Marilena Budroni, Università di Sassari ha mostrato invece come la circolarità possa trasformare gli scarti in risorse: le trebbie di birra possono diventare ingredienti per prodotti alimentari o fertilizzanti naturali, grazie a processi sostenibili di stabilizzazione.

Consolidare le basi

Per Christian Garavaglia, Università degli Studi di Milano Bicocca il settore deve “restare sui fondamentali”, ovvero puntare su quello che meglio sa dare e fare: qualità, identità e radicamento territoriale, valorizzando il legame tra birra, cibo e turismo. Dopo anni di crescita, i consumi italiani sono in leggera flessione, ma la vitalità dei microbirrifici resta intatta.

Blockchain e inclusione sociale

L’innovazione passa anche per la tecnologia blockchain, come dimostra il progetto “From HOP to HOPe”, illustrato da Nazarena Cela, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. La birra, prodotta con luppolo coltivato dai detenuti del carcere di Alessandria, utilizza la blockchain per garantire tracciabilità e comunicare il proprio impatto sociale: oltre il 60% dei consumatori dichiara di attribuire valore a prodotti con una valenza etica e solidale.

Filiera agricola ed export

Il vicepresidente nazionale CIA Matteo Bartolini ha rilanciato l’idea di una birra agricola con regime fiscale dedicato, per sostenere il ricambio generazionale e la gestione sostenibile delle coltivazioni.
Sul fronte estero, Brunella Saccone, Ufficio Agroalimentare, Direzione centrale per i settori dell’Export ITA – Italian Trade Agency ha invitato i produttori a rafforzare l’export e a costruire una narrazione coerente della birra italiana, capace di trasmettere qualità, territorio e cultura.

Ricerca, qualità e formazione

Durante la tavola rotonda finale, i rappresentanti di Heineken Italia, Birra Peroni, Carlsberg Italia, Baladin, 32 Via dei Birrai e Birrificio Italiano hanno concordato sull’importanza di ricerca, qualità e formazione del consumatore. Per Paolo Merlin, Heineken Italia la qualità è anche culturale; Massimo Fortunato, Birra Peroni ha sottolineato il ruolo della filiera agricola; Teo Musso, Baladin, e Giulio Marini, Birrificio Italiano hanno richiamato la necessità di integrare sperimentazione e sostenibilità. Loreno Michielin, 32 Via dei Birrai sottolinea qunato la ricerca sia essenziale ma costosa per le piccole realtà. Carlsberg Italia, con Serena Savoca, evidenzia il valore della ricerca scientifica sin dalle origini nel proprio DNA aziendale.

Un ecosistema che si incontra

Il percorso di crescita del settore troverà nuova linfa in occasione di Beer & Food Attraction 2026 (Rimini, 15-17 febbraio). Come ha annunciato Flavia Morelli, Group Exhibition Manager Italian Exhibition Group, la prossima edizione introdurrà Mixology Attraction, dedicata al bere miscelato e ai prodotti low e no-alcol, e amplierà l’area Beer & Beverage Technology Show. Con oltre 40.000 operatori attesi da 80 Paesi, la fiera si conferma uno spazio di incontro reale per l’intero ecosistema brassicolo, dove la birra italiana continua a costruire, giorno dopo giorno, il proprio futuro.

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