
«Siamo coscienti del fatto che una novità assoluta come questa abbia bisogno di tempo per essere compresa e recepita pienamente dal mercato, ma essere stati pionieri nel proporla è per noi motivo di grande orgoglio». Si riferisce al progetto “For the Future Sustainability Project”, Elisa Maghenzani, titolare e responsabile tecnico di Cantine Ceci 1938, azienda situata nella provincia parmense, a Torrile, che da qualche mese ha lanciato sul mercato due referenze enologiche contraddistinte da un packaging particolare e finora mai visto in Italia. Il nuovo contenitore, infatti, consiste in una bottiglia di alluminio da 0,75 litri dotata di un collo progettato per ospitare tappo in sughero, gabbietta di metallo e capsula: una vera e propria bottiglia per vino frizzante e, al contempo, un oggetto di design, che consente di esprimere la cifra stilistica che da sempre contraddistingue la Cantina.

«Per noi il design ha sempre avuto un ruolo importantissimo – commenta Maghenzani – e, negli anni, abbiamo perseguito la ricerca di forme e colori con cui definire linee di bottiglie ed etichette peculiari, vere creazioni di stile con un tocco cool. For the Future Sustainability Project è la prima bottiglia in alluminio con tappo a fungo in sughero riciclabile al 100%. L’alluminio, che fornisce una barriera totale alla luce, agevola la perfetta conservazione del vino, è sicuro e infrangibile – per cui fruibile anche nelle situazioni in cui il vetro potrebbe essere vulnerabile – e, perdipiù, è leggerissimo: una bottiglia vuota pesa solamente 96 g e occupa il 25% in meno, in volume, di una bottiglia tradizionale. Il vino all’interno, inoltre, si raffredda molto rapidamente. L’introduzione di questa nuova veste rappresenta una grande rivoluzione per il settore del vino, perché il progetto pone al centro non solo l’utilizzo dell’alluminio – materiale tra i più sostenibili e completamente riciclabile –, ma, soprattutto, l’approccio alla concezione della bottiglia in alluminio pensata per rispettare le caratteristiche dei contenitori tradizionali e le abitudini di fruizione del prodotto da parte del consumatore finale».
Comunicare qualità e anima green
Per il progetto, la Cantina ha scelto due vini del territorio: l’iconico Nerodilambrusco, il vino manifesto Ceci 1938, e il nuovo Bolledichardonnay.
«NerodiLambrusco Otello Ceci è il nostro prodotto di punta – dichiara Elisa –, il lambrusco che più ci identifica. È una promessa mantenuta. Bolledichardonnay, invece, è un nuovo vino bianco frizzante del territorio caratterizzato da una visione internazionale ed è stato creato appositamente per il For the Future Sustainability Project. Entrambi sono destinati al canale HoReCa».
Le nuove bottiglie sono state vestite con etichette ispirate alla produzione tradizionale, per sottolineare la continuità e valorizzare la qualità dei prodotti, anche se, inizialmente, si era pensato a una soluzione diversa: «Il progetto è talmente innovativo e all’avanguardia che in principio siamo stati tentati di concepire un packaging un po’ “folle”. Con il passare dei giorni, tuttavia, nessuna idea è riuscita ad appagarci, quindi abbiamo compiuto un passo indietro puntando a trasmettere il valore qualitativo dei nostri vini e, allo stesso tempo, l’anima green della confezione. Da qui la convinzione di rispettare l’etichetta originale applicandola in alluminio sulla nuova bottiglia, per fare in modo che l’identificazione del prodotto potesse essere ancora più diretta, riproponendo un’etichetta praticamente uguale a quella dell’Otello Ceci tradizionale, ma con l’aggiunta del messaggio “For the Future” sul bollino frontale».
Le due etichette, quadrate, sono suddivise in due sezioni orizzontali in cui compaiono il nome del vino, nella parte superiore, e il logo Ceci 1938, nella parte inferiore. I prodotti sono identificati da differenti colori: il nero dello sfondo è associato a un tono dorato caldo per il Nerodilambrusco, mentre per il Bolledichardonnay si è scelto un color platino metallico, tinte riprese anche dalle rispettive capsule.