Etichette digitali e percezione del vino

Negli ultimi anni, la domanda dei consumatori per etichette che attestino la sostenibilità dei prodotti è cresciuta in modo significativo. Tuttavia, la comprensione di tali informazioni rimane spesso non immediata. La fiducia che i consumatori ripongono nelle etichette di sostenibilità è direttamente influenzata dalla loro efficacia comunicativa. Numerose ricerche dimostrano che i consumatori tendono a prediligere prodotti con certificazioni ambientali. Nonostante ciò, nel settore vitivinicolo persistono lacune nella capacità delle etichette di comunicare in maniera chiara la sostenibilità del prodotto. Inoltre, lo spazio limitato sulle etichette delle bottiglie di vino rende difficile fornire ai consumatori informazioni più dettagliate, comprese quelle relative ai metodi di produzione.

Lo sviluppo delle tecnologie digitali offre oggi un’opportunità per superare i limiti delle tradizionali etichette. Tra queste, il codice QR si rivela uno strumento efficace per fornire informazioni dettagliate sulla provenienza e sulle pratiche sostenibili adottate. Questo sistema favorisce una maggiore trasparenza, migliorando la tracciabilità e il dialogo tra produttori e consumatori.

Lo studio dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Lo studio, condotto dal gruppo di ricerca formato dalla prof.ssa Luisa Torri e le dott.sse Nazarena Cela, Chiara Ghisolfo e Chiara Nervo dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, si inserisce nell’ambito delle attività di ricerca dello Spoke 7 – Agroindustria Secondaria dell’Ecosistema dell’Innovazione NODES – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, sostenuto dal MUR sui fondi PNRR. Lo Spoke 7 del progetto NODES ha, infatti, l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema agroalimentare locale in termini di sicurezza, qualità e valore aggiunto dei prodotti alimentari, attraverso la loro comunicazione, la digitalizzazione, la circolarità e la sostenibilità della catena di approvvigionamento.

Lo scopo dello studio è stato quello di indagare l’effetto delle informazioni di sostenibilità veicolate tramite l’utilizzo di etichette digitali sulla percezione del vino da parte dei consumatori, valutando anche l’impatto sulle emozioni suscitate durante il consumo e sulla risposta sensoriale.

Lo studio ha coinvolto 106 consumatori che hanno preso parte a una sessione di analisi sensoriale presso il “Sensory, Behavior and Cognition Lab” dell’Università di Pollenzo. In questo laboratorio si studiano la percezione sensoriale degli alimenti e il comportamento delle persone in relazione al cibo, al fine di favorire scelte alimentari salutari e sostenibili, attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge esperti di vari settori, tra cui tecnologie alimentari, psicologia, neuroscienze cognitive, nutrizione e statistica.

Per lo svolgimento di questo studio, sono stati selezionati due vini rossi commerciali a base di Nebbiolo provenienti dal Piemonte, e sono stati presi in considerazione due standard di certificazione della sostenibilità in ambito vitivinicolo: le certificazioni Equalitas e VIVA. Equalitas è una certificazione che promuove la sostenibilità nel settore vitivinicolo attraverso un approccio integrato che considera aspetti ambientali, economici e sociali. VIVA, invece, è un programma del Ministero dell’Ambiente italiano che valuta la sostenibilità della produzione vitivinicola basandosi su quattro indicatori chiave: aria, acqua, vigneto e territorio.

Per valutare l’effetto delle informazioni veicolate mediante l’utilizzo delle etichette digitali (QR code), i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi sperimentali. Il primo ha ricevuto informazioni sulla sostenibilità esclusivamente mediante il logo della certificazione di sostenibilità riportato sulla bottiglia. Il secondo gruppo, invece, ha avuto accesso a contenuti digitali aggiuntivi attraverso un codice QR, che rimandava a una pagina informativa con una spiegazione dettagliata dei principi e dei criteri della certificazione.

Ogni partecipante ha valutato entrambi i vini in tre condizioni diverse: in blind, ovvero senza ricevere alcuna informazione; con informazioni Equalitas (ricevute tramite logo o QR code a seconda del gruppo sperimentale di appartenenza); con informazioni VIVA (ricevute tramite logo o QR code a seconda del gruppo sperimentale di appartenenza).

Ai partecipanti è stato chiesto di valutare il gradimento complessivo, le caratteristiche sensoriali percepite e le emozioni evocate durante la valutazione dei vini.

Cosa è emerso?

I partecipanti, prevalentemente giovani adulti (età media di 35 anni) e ben bilanciati per genere, hanno dichiarato una scarsa familiarità – intesa come la conoscenza del consumatore verso un prodotto sulla base dell’esperienza pregressa – verso le certificazioni Equalitas e VIVA. Sebbene i consumatori abbiano mostrato una forte preoccupazione verso le questioni di sostenibilità, la loro conoscenza delle certificazioni di sostenibilità in ambito vitivinicolo è risultata limitata. Questo risultato particolarmente significativo suggerisce la necessità di strategie di comunicazione più efficaci per informare e sensibilizzare i consumatori e per aumentare la loro consapevolezza relativa alle tematiche di sostenibilità.

Inoltre, ai partecipanti al test sensoriale sono state anche poste delle domande per investigare quanto ritenessero utile l’utilizzo del QR code come strumento per avere maggiori informazioni relative agli alimenti durante l’acquisto e/o consumo. I partecipanti hanno espresso un elevato interesse per l’utilizzo del QR code: infatti, molti hanno affermato che la presenza di un QR sul packaging di un alimento potrebbe influenzare positivamente le loro scelte alimentari.

Le informazioni digitali influenzano la percezione del vino?

Per il gruppo di partecipanti che ha ricevuto le informazioni di sostenibilità tramite il logo della certificazione Equalitas o VIVA, è emersa una differenza nella percezione sensoriale dei vini valutati nelle diverse condizioni. In particolare, i vini valutati in presenza del logo VIVA sono stati percepiti in modo diverso rispetto a quelli valutati in condizioni blind. Questo risultato suggerisce che la certificazione VIVA abbia esercitato un’influenza tangibile sulla percezione sensoriale e sulle emozioni suscitate nei consumatori. Un possibile fattore determinante di questo effetto è la presenza, nel logo VIVA, di riferimenti espliciti ai quattro indicatori chiave della sostenibilità (aria, acqua, vigneto e territorio). Questi elementi potrebbero aver guidato i partecipanti a una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale del vino, predisponendoli a una valutazione più favorevole dei campioni contrassegnati dal logo VIVA.

Parallelamente, l’uso del codice QR ha avuto un impatto rilevante sulla percezione sensoriale, aumentando la percezione di freschezza e intensificando alcune note aromatiche specifiche. Inoltre, i partecipanti che hanno ricevuto informazioni dettagliate tramite il codice QR hanno manifestato una risposta emotiva più positiva rispetto a coloro che hanno visualizzato esclusivamente il logo della certificazione. Questo risultato evidenzia come le informazioni supplementari fornite attraverso strumenti digitali possano arricchire l’esperienza di consumo, influenzando sia la risposta sensoriale sia quella emozionale. In questo modo, i consumatori si sono sentiti più coinvolti e informati, potendo prendere decisioni più consapevoli e in linea con le proprie preferenze.

Il futuro delle etichette digitali nel settore vitivinicolo

Lo studio ha dimostrato che le etichette digitali possono migliorare la percezione del prodotto, rendendo l’esperienza di consumo più coinvolgente e informata. Il codice QR si è rivelato uno strumento efficace per colmare il divario tra la crescente richiesta di trasparenza e la complessità delle informazioni ambientali. Le etichette digitali potrebbero guidare i produttori verso una comunicazione trasparente ed efficace delle pratiche sostenibili, fornendo informazioni che sempre più influenzano le decisioni di acquisto dei consumatori.

Per le aziende vitivinicole, l’adozione di etichette digitali potrebbe rappresentare una strategia vincente per incrementare la fiducia e il coinvolgimento del consumatore. Tuttavia, è necessario sviluppare ulteriori ricerche per valutare l’efficacia delle etichette digitali in contesti di acquisto reali e non solo in laboratorio.

Nazarena Cela, Chiara Ghisolfo, Chiara Nervo, Luisa Torri

Ringraziamenti
Ringraziamenti Questo studio fa parte del progetto NODES, sostenuto dal MUR sui fondi PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.5 Avviso “Ecosistemi dell’Innovazione”, nell’ambito del PNRR finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU (Grant agreement Cod. n.ECS00000036). Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti che hanno preso parte al test sensoriale. Il loro contributo è stato essenziale per il raggiungimento dei risultati della nostra ricerca.

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