Cantina Produttori di Valdobbiadene: la ricerca della massima qualità

Le due linee di imbottigliamento operano su 5000 e 9000 bottiglie ora

Nel nome della Cantina Produttori di Valdobbiadene c’è la sintesi di un territorio caratterizzato da colline e terrazzamenti vocati alla viticoltura da secoli: con oltre 1.000 ettari di vigneti gestiti e custoditi da circa 600 soci viticoltori e 80 dipendenti totali, questa realtà cooperativa, che sorge a Valdobbiadene, nel Trevigiano, è una realtà ben consolidata nel panorama enologico italiano, ambasciatrice del Prosecco di qualità nel mondo e tra le più rappresentative di questa zona di produzione, dal 2019 iscritta nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Nata nel 1952, la Cantina è sorta per iniziativa di 129 soci fondatori: agricoltori dell’Italia del Secondo Dopoguerra animati dal desiderio di ricostruire il proprio territorio e la propria comunità, profondamente segnati dai conflitti mondiali.

Stefano Gava

«È iniziata così questa storia corale e sociale – spiega Stefano Gava, Direttore Generale della Cantina che ha risposto ai bisogni delle persone. La nascita della Cantina, infatti, ha rappresentato non solo un nuovo inizio per i singoli viticoltori associati, ma anche il punto di partenza per la crescita e la popolarità del vino di Valdobbiadene. Fin dal principio, a guidarci sono alcuni valori fondamentali: l’importanza di risorse e obiettivi condivisi, una crescita sostenibile e l’equa ripartizione di responsabilità e successi. Tutto questo ha portato, già diversi anni fa, alla creazione di un modello di business socialmente responsabile, anticipando di oltre mezzo secolo le tendenze attuali nel mercato del lavoro e nei modelli di impresa. Grazie a questo approccio lungimirante siamo stati tra le prime aziende vitivinicole a dotarci – dal 1990 – di una rete commerciale moderna e strutturata, a possedere un e-commerce di proprietà – dal 2010 –, a dare applicazione pratica al concetto di sostenibilità con più certificazioni e un Bilancio dedicati e, infine, ad attuare un percorso di investimenti in ottica 4.0».

Investimenti strategici

Negli anni, per la Cantina, lo sviluppo economico è stato costante, così come la continua adesione di nuovi soci che, essendo veri e propri “imprenditori della terra” e grazie a un forte spirito di cooperazione, hanno dato vita a una realtà lungimirante e innovativa: la condivisione delle risorse ha permesso il miglioramento costante della qualità dell’uva, l’attenta mentalità imprenditoriale ha dotato la realtà cooperativa di tecnologie all’avanguardia e il crescente numero degli associati ha contribuito ad accrescere il volume produttivo, restando comunque fedeli alla cura del prodotto. «Abbiamo mantenuto l’attenzione propria delle piccole realtà combinandola all’organizzazione delle grandi – rivela Gava –. Nel tempo abbiamo realizzato investimenti strategici e apportato innovazioni tecnologiche con l’obiettivo di diventare un modello di impresa 4.0 e abbiamo via via rinnovato tutte le fasi fondamentali della produzione, dalla vigna al calice, per garantire la massima qualità dei nostri vini. Ad oggi, annualmente, produciamo tutte le tipologie di Prosecco per le Denominazioni DOCG e DOC definite dai disciplinari dei tre Consorzi di riferimento – Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Asolo Prosecco DOCG e Prosecco DOC».

Il magazzino automatizzato interrato ospita fino a 7000 posti pallet

Nel maggio del 2018, con un investimento di 13 milioni di euro, la Cantina ha inaugurato un nuovo polo logistico di ultima generazione, che comprende un magazzino automatizzato interrato a 14 metri di profondità in grado di ospitare fino a 7.000 pallet, gestiti da due traslo-elevatori e cinque navette; qui le bottiglie, prima di essere messe in commercio, riposano a temperatura controllata cullate da canti gregoriani diffusi a 432 Hertz. Il deposito è stato integrato con i software di produzione e imbottigliamento e utilizza l’intelligenza artificiale per lavorare autonomamente durante la notte, ottimizzando così la gestione delle merci in base alle esigenze produttive. Tra il 2017 e il 2020, inoltre, sono state messe in funzione due nuove linee di imbottigliamento, operanti in perfetta sinergia con il magazzino automatizzato, e dal 2020 è stato reso operativo anche un impianto fotovoltaico da circa 450 kWh – costato 700.000 euro –, che ha reso il polo logistico energeticamente autosufficiente. Oltre al risparmio energetico, questo impianto consente un’importantissima riduzione di emissioni di CO2: un sistema di monitoraggio consente di quantificare in tempo reale l’energia autoprodotta, i consumi e i kg di CO2 risparmiata, convertita nel numero equivalente di alberi che sarebbe stato necessario piantare per compensarne le emissioni in atmosfera.