Cantina Riva, dove il lago abbraccia la vite

A Riva del Garda Cantina Riva è una cooperativa storica trentina attiva dal 1926. Da sempre l’azienda punta sulla ricchezza pedoclimatica dei suoi territori per offrire vini e olio identitari. Cantina Riva conferisce circa l’80% della sua produzione a Cavit, cooperativa che unisce oggi 11 cantine sociali trentine con 5.250 viticoltori associati. Parallelamente, negli anni l’azienda ha sempre più rafforzato il proprio marchio dando vita a una proposta commerciale i cui vini sono l’espressione autentica del territorio dell’Alto Garda Trentino. Ne abbiamo parlato con il direttore di produzione, Furio Battelini.

Un’istantanea della cooperativa oggi?

Furio Battelini

«Parliamo di una cooperativa medio-piccola (Agraria Riva del Garda) con 250 consociati di cui 214 sono produttori viticoli, i rimanenti sono dediti alla coltivazione dell’ulivo, oggi la più a Nord del globo favorita dalla mitezza del clima per tanti aspetti mediterraneo di cui abbiamo già parlato. Tornando alla coltivazione dell’uva, pigiamo circa 40.000 quintali ogni anno; quindi, una produzione abbastanza contenuta che possiamo curare al meglio sia in campo sia in cantina».

Parte del vino viene conferito a Cavit…

«Circa tre quarti della produzione. Il rimanente confluisce nel nostro brand, caratterizzato da un ampio catalogo di referenze. Sotto questo aspetto, sebbene Cantina Riva sia a tutti gli effetti una cooperativa, si comporta come un’azienda privata: molte piccole vinificazioni, cercando di evitare l’omologazione di prodotto. Gestiamo i vigneti con grande cura, separiamo le uve attentamente per destinarle a vinificazioni spesso anche molto contenute, nell’ordine dei 10 quintali. Questo ci permette di esprimere al meglio la diversità del nostro territorio! Da trent’anni ci occupiamo di zonazione identificando con i nostri soci le varietà che abbiamo la migliore attitudine per ciascun appezzamento. Spesso, a poca distanza tra una terra e l’altra, sussistono infatti condizioni pedoclimatiche molto diverse che noi cerchiamo di valorizzare selezionando il vitigno più espressivo indipendentemente dalle mode o dalle tendenze commerciali. Ne è testimonianza l’alta percentuale di vini rossi a catalogo, circa il 35-40%, in una terra, quella trentina, dove i vini bianchi sono, per la maggior parte delle cantine, la voce più importante anche con punte del 85-90% sulla proposta complessiva. Accanto alle varietà più di territorio come Pinot Nero, Müller Thurgau, Gewürztraminer, Lagrein, Teroldego… non disdegniamo quelle internazionali. Il Merlot, per esempio, trova nelle nostre terre un’espressione assai identitaria che lo fa un prodotto molto apprezzato in Italia e all’estero».

Parliamo di mercati?

«L’Italia è il nostro mercato prioritario, ma stiamo crescendo anche all’estero dove la presenza di Cantina Riva è ormai consolidata in una ventina di Paesi, molti dei quali europei, ma stiamo crescendo anche in Giappone e Sud Est asiatico. Interessante è la sinergia tra olio e vino, Capita non di rado che il cliente che sceglie il nostro olio sia desideroso di approfondire la nostra offerta anche per quanto il vino e viceversa».