La “vecchia” bottiglia da un litro dei succhi di frutta Yoga va in pensione. Alle sue spalle, diciotto anni di onorata carriera che l’hanno portata a sviluppare, da sola, ben il 40% di fatturato della marca e vendere 560 milioni di litri. La nuova bottiglia è ora più alta e snella, con una nuova immagine in etichetta che valorizza ancora di più il contenuto della sua frutta ed è realizzata con il 50% di plastica riciclata. Tra i nuovi lanci in tema di packaging anche la gamma ACE di in confezione Tetra, segno di una costante attenzione all’ecosostenibilità ambientale.
Yoga è un marchio storico di succhi di frutta, presente tra i leader di mercato sia all’interno del canale Retail che Horeca, con un totale di 12 gamme, 6 per ciascun canale. Nato ormai quasi ottant’anni fa in provincia di Ravenna – nel 1946 a Massa Lombarda – le sue origini affondano nella storia stessa della frutticoltura italiana di fine dell’Ottocento, sviluppando la propria produzione come moderna industria già agli inizi del Novecento grazie all’imprenditore Adolfo Bonvicini, fondatore di Massalombarda Società Agricola.
A partire da metà degli anni Novanta, il marchio è stato acquisito da Conserve Italia, che detiene un pacchetto di importanti brand, come Cirio, Valfrutta e Jolly Colombani, e insieme anche un altro importante brand del segmento succhi di frutta, come Derby Blue. Tra i leader in Italia sul mercato agroalimentare con oltre 3.000 referenze – un quartier generale a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna e 12 stabilimenti produttivi (9 in Italia, 2 in Francia e 1 in Spagna), per un totale di circa 3.000 persone tra addetti fissi e stagionali – il gruppo cooperativo Conserve Italia associa più di 14.000 produttori agricoli italiani in 39 cooperative; lavora annualmente circa 600.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali e vanta un fatturato consolidato d’esercizio 2022-23 a quota 1,14 miliardi di euro.
A produrre i succhi di frutta a marchio Yoga sono due stabilimenti di Conserve Italia, situati in provincia di Ravenna, che possono lavorare oltre 80.000 tonnellate di frutta all’anno. Parliamo in totale di circa 300 milioni di litri di succhi, nettari e bevande e più di 700 milioni di confezioni. Nello specifico, con le sue 13 linee di imbottigliamento, lo stabilimento di Massa Lombarda lavora ai prodotti destinati al mercato del fuori-casa, alle confezioni monodose o di dimensioni più piccole. Mentre la sede di Barbiano di Cotignola, con le sue 9 linee di imbottigliamento, è specializzata nei formati più grandi. Con linee all’avanguardia, dal vetro al brik in cartone poliaccoppiato, che viaggiano a grandi volumi.
Di tutto questo abbiamo parlato con Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia, e con Gabriele Brignani, Direttore Operativo di Conserve Italia.
«Il marchio Yoga, che oggi in Italia rappresenta il succo di frutta per antonomasia, nasce nel 1946 a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna – introduce subito il discorso Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia – ma le sue radici affondano alla fine dell’Ottocento quando gli agricoltori di quel comune romagnolo iniziano a lavorare in modo sistematico alcune tipologie di pesca, tanto da gettare le basi della frutticoltura italiana. Nel 1911 Adolfo Bonvicini, un lungimirante imprenditore locale, inizia a lavorare la frutta in maniera industriale raggiungendo, tramite ferrovia, anche Paesi come Austria e Germania. Nel 1926 nasce così la Massalombarda S.A. e vent’anni dopo il marchio Yoga, che Conserve Italia ha acquisito a metà degli anni ’90. Oggi Yoga è un marchio di riferimento, sia nel canale retail che nell’Horeca, dove è leader di mercato. Il marchio Yoga è leader nel settore fuori casa, dove detiene il primato nelle bottiglie di succhi di frutta da 200 ml per i bar. Al secondo posto c’è Derby Blue, che è sempre un marchio di Conserve Italia. Nel mercato retail, Yoga rappresenta uno dei principali player presenti a scaffale. I succhi di frutta Yoga sono presenti principalmente nel mercato interno».