La storia dell’Acetaia Malpighi di Modena ha inizio nel 1850, quando Pietro Malpighi, trisnonno dell’attuale Presidente Massimo, trasmette al figlio Augusto una preziosa eredità: la ricetta per produrre il vero e genuino “Aceto naturale”. Oggi quella che era nata come una passione di famiglia è divenuta, alla quinta generazione, una solida realtà imprenditoriale, che esporta oltreconfine il 70% della sua produzione e continua a tramandare la storia e i segreti dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop dal passato ai giorni nostri.
«Abbiamo una mission aziendale molto chiara – spiega Massimo Malpighi – e da sempre portiamo avanti valori legati a una tradizione antica, che, come tale, va tutelata e preservata. Acetaia Malpighi è il maggior produttore di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop: ogni anno superiamo le 10.000 bottiglie, che tuttavia non vengono imbottigliate direttamente da noi, perché, come spieghiamo anche all’interno del libro di recente pubblicazione “Acetaia Malpighi Artigiani del Made in Italy”, questo prodotto può essere imbottigliato solo dal Consorzio e contenuto unicamente all’interno della bottiglia disegnata da Giorgetto Giugiaro, la sola consentita dalla legge e della quale, tutte le altre, sono mere imitazioni». Quest’ampolla ha forma sferica, in vetro trasparente massiccio e con base rettangolare – uno stile che richiama il matraccio, strumento utilizzato dagli assaggiatori – e ogni confezione porta sul tappo il sigillo numerato dal Consorzio come garanzia di qualità, segno che il prodotto è stato prima sottoposto ai controlli di filiera previsti dal Disciplinare. «L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop rappresenta il nostro core business – aggiunge il Presidente di Acetaia Malpighi –: siamo un riferimento della Denominazione, oltre che tra i soci fondatori del Consorzio di tutela».
Sviluppo interno delle idee concettuali
Per quanto riguarda gli altri prodotti, Igp e condimenti, nel 2023 l’Acetaia ha superato le 600mila bottiglie.
«Tutti gli aceti e i condimenti della Collection Malpighi sono ottenuti solo con materie prime di qualità, tra cui le uve dei vigneti di famiglia, e le miscele sono studiate personalmente da me e mio padre Ermes – afferma Massimo –. Commercializziamo i nostri prodotti solo attraverso specifici canali distributivi: all’estero presso distributori e importatori selezionati, mentre in Italia tramite il canale HoReCa e i Department gifts, mai tramite la grande distribuzione organizzata, dunque, perché non ci uniformiamo alla logica dei primi prezzi e non realizziamo glasse o prodotti cheap addensati con caramello o altri ingredienti». Ogni confezione aziendale viene studiata direttamente dal Presidente Malpighi, esperto di marketing, in collaborazione con il suo staff interno di Design e Progettazione, e messa in commercio dopo una fase di accurata analisi di tutti i dettagli: oltre che organolettici, perciò, anche relativi all’abbinamento gustativo e al packaging.
«In azienda partiamo sempre da un’idea concettuale che poi sviluppiamo internamente, tenendo monitorato lo stile e l’attenzione ai particolari dei nostri fornitori, prediligendo chi, come noi, si può definire un artigiano di altissima qualità. Cerchiamo di lavorare, dunque, solo con realtà in linea con la nostra mission e i nostri valori». E così è stato anche per la realizzazione del nuovo restyling di Saporoso, il Condimento all’Aceto Balsamico di Modena Igp che l’azienda produce dal 2004. Ottenuto da mosto cotto di uve Trebbiano e Lambrusco dell’azienda agricola di famiglia, Tenuta del Cigno, Saporoso – particolarmente amato da un target giovane e da chi predilige prodotti freschi e glamour – viene lungamente invecchiato in pregiate botticelle di rovere, prima di essere destinato al segmento HoReCa, retail e gift, apprezzato, dunque, anche per la regalistica.
Un’intuizione creativa, fresca, dinamica
«Saporoso nasce nel 2004 con una fortissima identità – racconta Malpighi –: è stato il primo condimento scuro della Collection Malpighi, ideato a seguito di un’approfondita analisi di mercato che riscontrava la mancanza di un prodotto di fascia media posizionato, come modalità d’uso e di consumo, tra l’Aceto Balsamico di Modena Igp e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. Più giovane, più agro e più fruttato rispetto a queste due grandi eccellenze del Made in Modena, Saporoso ha saputo portare nel mondo dell’Aceto Balsamico un’intuizione fresca e dinamica, aggiungendo un pizzico di creatività nella cucina di tutti i giorni: su verdure, cotte o crude, su insalate, arrosti e cacciagione, ma anche su primi piatti, come risotti mantecati, e su cocktail».
Nel 2014, in occasione dei suoi dieci anni di vita, è avvenuta la prima rivisitazione grafica dell’immagine di Saporoso, che si è rinnovato tramite un pack più sofisticato, elegante, dalle linee morbide e decise. Quest’anno, dopo due decadi dalla sua creazione, e perseguendo la filosofia incentrata sulla valorizzazione del packaging come specchio di un’azienda attenta all’identità delle sue referenze, l’Acetaia ha deciso di dedicare a questo condimento una nuova evoluzione visiva. «Il cambio di design, come ci insegna il mondo dell’automotive, consente al prodotto di essere dinamico e di rimanere rilevante e competitivo nel suo mercato di riferimento, in questo caso il food – chiarisce Malpighi –. Ogni restyling di Saporoso ha cercato di mantenere l’essenza e il carattere del prodotto originale rendendolo, allo stesso tempo, più moderno e attuale per il consumatore. Stavolta puntavamo a un packaging innovativo e moderno, una rivisitazione che, senza stravolgerle, strizzasse l’occhio alle linee precedenti».