Lambrusco di Sorbara DOC, ma non solo

“Il vino non è una formula matematica. È il frutto di attenta ricerca e smodata passione.” Così l’imprenditore vitivinicolo Christian Bellei descrive la sua attività nelle colline emiliane, a Bomporto, 10.000 abitanti in provincia di Modena. Qui si occupa della cantina di famiglia, Cantina della Volta, nata nel 1920, che da qualche tempo grazie a lui, quarta generazione della famiglia, ha “rivoluzionato” le attività ammodernando tecnologie e impianti per dare vita a una gamma di 14 referenze a catalogo.

Una produzione che si aggira attorno alle 135.000 bottiglie all’anno, con vini che nascono dai vitigni di Lambrusco di Sorbara DOC in pianura – come pure da quelli di Pinot Nero e Chardonnay nelle vigne di proprietà di Riccò di Serramazzoni a 600 metri sul mare – per essere spumantizzati e raggiungere il canale della ristorazione nazionale e l’estero (20%).

A parlarcene è Angela Sini, Amministratore Delegato di Cantina della Volta.

«Cantina della Volta nasce nel 2010 per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di vino che hanno chiesto a Christian Bellei di condividere un nuovo progetto nel settore vinicolo: dare continuità alla produzione di vini del territorio modenese secondo il Metodo Classico, ampiamente utilizzato in Francia, meglio noto come Metodo Champenoise, cioè quello della fermentazione naturale in bottiglia. L’idea di utilizzare Cantina Della Volta come denominazione sociale è nata dalla specifica collocazione della nostra cantina sul territorio di Bomporto, derivato dall’originario Buon Porto, toponimo utilizzato fino al 1800 per definire un luogo che offriva rifugio sicuro alle imbarcazioni. Il territorio di Bomporto è attraversato dal Naviglio Modenese, canale navigabile ricavato da una deviazione del fiume Panaro, affluente del Po. Storicamente questi corsi d’acqua erano le vie di commercio maggiormente utilizzate per gli scambi di merce, essendo tutti fiumi navigabili utilizzati come collegamento tra Modena e il mare Adriatico, fino ai primi anni del Novecento. L’edificio attualmente utilizzato da Cantina della Volta fu costruito nel 1920, su incarico della famiglia Bellei, in prossimità dell’argine del Naviglio di Bomporto, nella zona vicino alla Darsena, luogo in cui le barche dovevano effettuare “la volta” nel loro percorso per riprendere la navigazione in senso contrario verso la città di Modena. Il significato letterale della ragione sociale rievoca quindi questo dettaglio di rilevanza storicamente fondata, ma gioca anche su una doppia accezione, volendo sottolineare il recente cambiamento di corso nella gestione della “vecchia” Cantina Bellei».

L’attività vitivinicola

«Il lavoro di recupero strutturale della vecchia Cantina Bellei – prosegue Angela Sini – ha avuto inizio nel 2010 nel rispetto delle originarie linee architettoniche. È stato creato un affascinante connubio tra l’ambiente, nel quale hanno lavorato tre generazioni di Bellei prima di Christian, e un insieme di tecnologie e di impianti all’avanguardia, specifici per la produzione del Metodo Classico. In particolare, utilizziamo alcuni gioielli di tecnologia enologica: una pressa Bucher Vaslin che garantisce pressature delle uve misurate, con appositi frazionamenti; tini d’acciaio inox termo-condizionati; un impianto di climatizzazione che permette l’affinamento alla temperatura costante ottimale; una linea di degorgiatura con macchinari di ultima generazione. A Bomporto, dove lavorano otto addetti, parliamo di una superficie di mille metri quadrati di proprietà, che costituiscono gli spazi del capannone, con uffici e area verde. Siamo una cantina per enoturisti: ci è possibile accogliere anche dei turisti su prenotazione, rendendo disponibile un tour del reparto produttivo della Cantina della durata di 30 minuti, e al termine, una degustazione delle nostre etichette Metodo Classico, accompagnate da eccellenze del territorio. I vini di Cantina della Volta si ottengono dall’attenta vinificazione delle migliori uve di Lambrusco di Sorbara DOC, e dalle uve di Pinot Nero e Chardonnay del nostro vigneto collinare, raccolte esclusivamente a mano in cassette da 15 chili e tutte vinificate in purezza. I grappoli sono selezionati direttamente in vigna e trattati con cura per evitare possibili danneggiamenti durante il trasporto e l’arrivo in cantina. Le uve sono soggette a pressatura soffice e il mosto fermenta in tini d’acciaio a temperatura controllata. Dopo un’attesa di almeno sei mesi, il vino è addizionato di lieviti selezionati per la presa di spuma e l’imbottigliamento. Le bottiglie terminano la rifermentazione poste orizzontalmente e rimangono in affinamento a temperatura costante di 12° C per un minimo di ventiquattro, fino a trentasei o quarantotto mesi, a seconda del prodotto che si intende realizzare».