La grappa resiste e guarda all’estero

La grappa resiste e rilancia, puntando su una possibile espansione internazionale che potrebbe cambiarne il posizionamento. I numeri del mercato confermano questa tendenza: sebbene il 2023 abbia visto un rallentamento rispetto al 2022, i bilanci dei principali produttori restano solidi.

Secondo l’ultimo report di Assodistil con 83.000 ettanidri prodotti, la grappa ha registrato nel 2022 un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, con una forte crescita sui mercati esteri.

Nomisma ha presentato al Vinitaly dati che mostrano come, nel 2022, l’export di grappa abbia raggiunto i 60 milioni di euro, un aumento del 16% rispetto ai 51,5 milioni del 2021, corrispondente a un incremento dell’8% in volume.

Nel 2023, il sentiment raccolto in ambienti Assodistil[1] indica un rallentamento del mercato interno, mentre l’export ha mantenuto il suo slancio nonostante una flessione in Germania, il principale mercato estero che nel 2022 ha assorbito il 59% della grappa esportata.

Nuccio Caffo, presidente del Consorzio Nazionale Grappa, ha dichiarato che nel 2022 c’è stato un significativo incremento dell’export, soprattutto verso gli Stati Uniti, dove il volume è aumentato del 31%. Il Consorzio sta attuando strategie mirate per spingere il posizionamento internazionale della grappa.

Per quanto riguarda i bilanci del 2023, i top player confermano la complessità dello scenario economico, ma anche una visione in prospettiva.

Le Distillerie Bonollo Umberto prevedono un incremento del 4% rispetto ai 73 milioni del 2022. Nonostante l’incertezza generale, l’azienda prevede una crescita nel 2024, anche se moderata. Quest’anno, l’azienda celebra i 25 anni del progetto Of, con novità previste per l’autunno. Bonollo ha sottolineato l’importanza dell’eccellenza nell’invecchiamento della grappa per offrire un’esperienza unica e avvicinare nuovi consumatori, con un forte focus sull’export, che attualmente rappresenta il 20% del fatturato.

Anche le Distillerie Bonollo Spa hanno ottenuto buoni risultati nel 2023, nonostante una riduzione del fatturato a 26,1 milioni di euro, compensata da una significativa riduzione dei costi, soprattutto energetici.Il 2024 è iniziato con qualche difficoltà, tuttavia, l’azienda sta esplorando nuovi progetti che potrebbero aprire nuove opportunità di mercato.

La Distilleria Marzadro ha registrato una leggera crescita del fatturato e prevede un secondo semestre del 2024 in miglioramento. Anche Fratelli Francoli ha chiuso il 2023 in positivo con un fatturato stabile di 23 milioni di euro, mentre Zanin 1895 prevede un incremento del 3% rispetto ai 20,5 milioni del 2022. Il miglioramento delle performance aziendali e l’importanza del rebranding hanno permesso di mantenere la tradizione e attrarre nuovi consumatori, in particolare i giovani, con un focus sulla grappa invecchiata. Infine, Nonino Distillatori ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 18 milioni di euro, mantenendo i livelli del 2022. Nonostante le tensioni geopolitiche, l’export rappresenta oltre il 50% del fatturato e l’azienda continua a investire in innovazione e nella produzione artigianale. Nonino ha anche evidenziato lo sviluppo della grappa nel mondo mixology, con un crescente utilizzo nei cocktail.


[1]*si precisa che non c’è stata alcuna anticipazione di dati dal report annuale Assodistil (che altrimenti sarebbero stati riportati estesamente), ma che si tratta di un sentiment raccolto in ambienti Assodistil da parte di Pambianco Wine&Food