La movimentazione dei materiali (Material Handling) rappresenta un’attività caratteristica di qualunque azienda che gestisca prodotti fisici. Essenziale, dal punto di vista logistico, è impiegare minor risorse possibili, sia in termini operativi che di tempo, in ottica dunque di lean production, garantendo nello stesso tempo la massima sicurezza (safety) per gli operatori coinvolti e l’efficienza delle attività.
Le fasi del processo di movimentazione
La movimentazione dei materiali interessa tutte le fasi del processo industriale: durante la produzione è necessario trasportare i materiali in entrata e quelli pronti in uscita, durante il trasporto i materiali in arrivo dal fornitore vengono portati in area specifica e raggruppati opportunamente; lo stoccaggio avviene in ingresso, in attesa della lavorazione e poi al termine di essa, in attesa della consegna, infine, durante la distribuzione, il materiale imballato viene posizionato in apposite unità di trasporto.
All’interno di questo processo le tecnologie utilizzate sono molteplici, dai convogliatori ai veicoli autonomi, e con gradi di integrazione e complessità crescenti.
Paradigma 4.0 e sicurezza
Negli ultimi anni, come è noto, l’adozione del paradigma Industria 4.0 ha comportato una profonda trasformazione anche del settore logistico, con l’avvento di nuove tecnologie digitali, come data analysis e deep learning, che si attua nelle tre principali direzioni dell’automazione, della connessione (intesa come uso di macchinari in grado di aggregare dati e trasmetterli mediante connessione alla rete) e del processo decisionale, sempre più in ottica data-driven. La digitalizzazione applicata alla logistica permette in definitiva di sviluppare una supply chain sicura, sostenibile ed efficiente.
I vantaggi della digitalizzazione
Un’applicazione pratica è ad esempio costituita dai carrelli a guida autonoma, che si spostano senza l’intervento dell’uomo grazie a varie strategie di navigazione (filoguidata, laser, marker o QR code). Esistono poi anche sistemi di sensoristica avanzati, che elaborano dati in tempo reale per tracciare merci e ottimizzare i processi, e AIV(Autonomous Intelligent Vehicle) che sono in grado di far aggirare gli ostacoli ai carrelli oltre ad avere la capacità di comunicare tra loro per gestire ordini e precedenze.
Tra le soluzioni digitali oggi adottate troviamo anche API per lo scambio di informazioni automatizzate fra i vari software, Big data e Intelligenza Artificiale, ad esempio per analizzare l’efficienza nella movimentazione, IoT, che trova impiego nel tracciamento degli articoli in magazzino come nella pianificazione dei percorsi.
Normativa e formazione
Dal punto di vista della safety dell’operatore, il Titolo VI del Decreto Legislativo 81/2008 contiene tutta una serie di norme, da applicare alle attività lavorative che comportino la movimentazione dei carichi già in fase di progettazione e anche sulla base di una opportuna valutazione dei rischi.
Numerose normative degli ultimi anni, inoltre, disciplinano i requisiti di safety nel caso di utilizzo di soluzioni di automazione. Per esempio, la ISO 3691-4:2020 specifica i requisiti di sicurezza e i mezzi per la loro verifica per i carrelli industriali senza guidatore e i loro sistemi.
Per parte sua, il legislatore stabilisce che il datore di lavoro debba anche sempre assicurare ai lavoratori una formazione adeguata sui rischi lavorativi e sulle modalità di corretta esecuzione delle attività di movimentazione e garantire ai lavoratori il necessario addestramento in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione dei carichi.
È infatti cruciale che i criteri di sicurezza, nella loro più ampia accezione che include qualità del prodotto, sostenibilità e safety per le persone, non rimangano solo sulla carta, ma siano oggetto di ampia condivisione e di un certo grado di interiorizzazione da parte del personale preposto
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