L’enoturismo in Italia tra storia e innovazione

Roberta Garibaldi, Presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico

Il vino italiano, la sua storia, tradizione e ricchezza esercita da sempre un grande fascino nei confronti dei viaggiatori italiani e stranieri alla scoperta del Belpaese.

Oggi, non è più solo la possibilità di conoscere e degustare le eccellenze dei singoli territori a muovere il turista, ma l’opportunità di fare un’esperienza a 360 gradi nel mondo del vino. Negli anni l’enoturismo italiano si è costantemente innovato diventando un asset turistico del Paese. Si sono affermate forme, modalità e luoghi nuovi, caratterizzati da una commistione con la cultura, la sostenibilità e il benessere. Pensiamo ai musei del vino, a mostre, concerti ed eventi letterali nelle cantine, trekking e tour a piedi e in bicicletta nei vigneti, … proposte che vanno oltre la tradizionale visita e degustazione.

Oggi, il valore culturale che il vino possiede affascina e attrae sempre più. I turisti italiani vivono l’esperienza in cantina come un’opportunità per arricchire il proprio bagaglio culturale (63%) ed entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la comunità locale (60%). Ecco che la scelta sempre più spesso ricade sulle aziende in dimore storiche (68%), piccole realtà familiari (57%) e cantine di design (42%).

l’enoturismo italiano non può permettersi di rimanere fermo. L’innovazione deve rimanere un obiettivo costante

Alla dimensione culturale si aggiunge quella del benessere olistico, grazie al binomio unico tra l’amenità dei luoghi di produzione e la dimensione salutare che vino (e cibo) possiedono. Oltre la metà degli italiani vorrebbe trovare opportunità per rigenerarsi e fruire di trattamenti di benessere. Una ricerca che assume anche la forma di momenti di stacco dalla vita quotidiana: il 66% vorrebbe recarsi in cantina per un pranzo o una cena, il 56% trovare wine bar e piccoli eventi.

Sale la voglia di fare esperienza del vino in viaggio: nel biennio 2021-2023 aumenta il numero di turisti italiani che hanno visitato una cantina (+5%) e partecipato a un evento vitivinicolo (+12%). C’è, tuttavia, una differenza generazionale piuttosto marcata, con i più giovani che prediligono attività più coinvolgenti come festival e percorsi tematici (specialmente in bicicletta tra i vigneti) e sono meno interessati alle tradizionali proposte in azienda a differenza dei turisti senior. Questa diversità appare ancora più marcata guardando i desiderata. Gli over 55 prediligono acquistare i vini della cantina (74%) e partecipare a degustazioni guidate (71%). Gli under 25, invece, vorrebbero vivere esperienze più coinvolgenti come cenare tra i vigneti (64%), fare corsi di yoga tra le vigne (50%) e partecipare alla vendemmia turistica (47%).

Nonostante questo dinamismo, l’enoturismo italiano non può permettersi di rimanere fermo. L’innovazione deve rimanere un obiettivo costante e passerà attraverso il rendere le esperienze facilmente prenotabili sui canali digitali, l’utilizzare strumenti di Intelligenza Artificiale per migliorare le fasi del processo di marketing a ingaggiare il cliente/turista e il caratterizzare l’esperienza turistica per un approccio sostenibile a livello ambientale e sociale.