Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano: sostenibilità a 360°

Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano

Valorizzare i vitigni del territorio, quali Sangiovese, Ciliegiolo e Vermentino, e unire le forze per produrre e promuovere i vini di qualità della Maremma toscana a vantaggio di tutta la comunità, tramandando i valori e la bellezza di questo areale italiano tanto straordinario: sono i cardini dell’attività, e gli obiettivi primari, della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, nata nel 1972 per volontà di alcuni coraggiosi viticoltori e composta, attualmente, da 170 soci che coltivano circa 700 ettari nella zona di produzione del Morellino di Scansano Docg, per una produzione complessiva annuale pari a 5 milioni di bottiglie. Situata nei pressi del centro storico di Scansano (GR), tra le città di Grosseto e Saturnia (GR), la Cantina, tra soci e una trentina di dipendenti, coinvolge circa 200 famiglie della zona della Maremma grossetana e garantisce loro quella redditività che gli permette di portare avanti la viticoltura e l’attività agricola locale.

Sergio Bucci, direttore generale Cantina Vignaioli Morellino di Scansano

«I nostri valori sono quelli del lavoro di squadra, della condivisione degli obiettivi e della sostenibilità, intesa nella sua accezione più ampia – osserva Sergio Bucci, Direttore generale della Cantina Vignaioli Morellino di Scansano –: sostenibilità ambientale, dunque, ma anche sociale ed economica. È da tempo in atto, infatti, un costante dialogo con tutti i soci, che sono resi partecipi delle scelte aziendali compiute dal Consiglio di amministrazione e sono seguiti dall’agronomo di cantina durante tutto l’anno, perché la qualità del vino è il frutto di un lavoro lungo e costante. Il percorso specifico nei confronti della sostenibilità ambientale per la minimizzazione del nostro impatto sulla natura l’abbiamo intrapreso, invece, circa quindici anni fa, aderendo al Programma Nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale promosso dal Ministero dell’Ambiente, attraverso il quale abbiamo ridotto l’impronta di carbonio della coltivazione delle nostre vigne ottenendo le certificazioni Carbon Footprint nel 2014 e VIVA Sustainable Wine nel 2015. L’impegno, in seguito, è proseguito tramite investimenti mirati in vigna e in cantina, per cercare di minimizzare sempre maggiormente la nostra impronta ambientale».

Minor consumo di acqua ed energia

Nel corso del 2022, ad esempio, la cooperativa ha investito circa 2 milioni di euro per l’acquisto di nuovi serbatoi di fermentazione e l’installazione dei relativi impianti idraulici ed elettrici, lavori edili per la zona di posizionamento dei nuovi serbatoi, una nuova pressa per le uve bianche e un nuovo sistema di evacuazione raspi. Quest’ultimo, dotato di coclee e nastri trasportatori, è andato a sostituire il vecchio impianto che lavorava con turbine di aspirazione, permettendo un risparmio energetico di circa l’80% rispetto al sistema precedente. Relativamente all’impianto di imbottigliamento, un monoblocco collaudato nel 2020, esso è costituito da più macchine – sciacquatrice, riempitrice, tappatrice per tappo raso o Stelvin, capsulatrice ed etichettatrice – che rendono quasi completamente automatizzato l’intero processo, a partire dal prelievo del vino dai vinificatori fino al confezionamento. «È un impianto – spiega Bucci – in grado di imbottigliare fino a 7.000 vetri all’ora, ma con un ridotto consumo di acqua e di energia. I motori brushless utilizzati per il suo funzionamento, infatti, permettono un consumo più efficiente dell’energia, mentre l’acqua viene recuperata e scaricata solo a fine ciclo, ottenendo una sensibile riduzione della carbon footprint. Fattore non meno importante è che gli stessi motori, rispetto alla maggior parte di quelli impiegati nel settore per l’imbottigliamento, assicurano un’importante diminuzione dei rumori, garantendo ai dipendenti la possibilità di lavorare in condizioni di maggior benessere e comfort».

L’impianto di imbottigliamento è caratterizzato da bassi consumi di acqua ed energia

Trattamento in vigna solo quando serve

Diversi sono i progetti sperimentali a cui la Cantina ha partecipato in collaborazione con le istituzioni, tra cui SOS Wine, in partnership con l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Questo specifico programma, cofinanziato dalla Regione Toscana, è stato incentrato sull’implementazione dell’utilizzo dell’ozono in vigna e in cantina per limitare l’impiego di altre sostanze chimiche e, grazie alle tecnologie Internet of Things, assicura il monitoraggio dei vigneti e l’ottimizzazione dei trattamenti in vigna andando ad agire solo quando e dove necessario attraverso un sistema di protocolli inviati via newsletter a tutti i soci.

«Abbiamo deciso di adottare questo decision support system – specifica il Direttore generale – perché, grazie al monitoraggio dei dati registrati in campo attraverso speciali sensori e stazioni meteo e grazie all’incrocio di questi dati con le previsioni e con altre informazioni specifiche, oggi possiamo fornire indicazioni precise ai nostri soci sulle attività da svolgere tra i filari, sempre con l’obiettivo di ridurre al minimo il loro impatto ambientale».

Nel luglio del 2018 l’Unione Europea ha conferito al Morellino di Scansano Roggiano Docg e al Morellino di Scansano Docg destinato alla grande distribuzione la certificazione PEF (Product Environmental Footprint), che misura l’impronta ambientale sull’intera filiera, dal vigneto fino allo smaltimento dell’imballaggio. Un risultato a cui hanno contribuito l’installazione, sulla copertura dello stabilimento di produzione, di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica, nel 2014, e l’adozione di una formula di packaging sostenibile: tappi Nomacorc Vinventions, ottenuti da materie prime rinnovabili, e bottiglie più leggere per la quasi totalità dei vini.

«Il Morellino di Scansano Roggiano Docg e il Morellino di Scansano Docg destinato alla GDO hanno ricevuto anche la certificazione VIVA Sustainable Wine. L’impatto delle scelte compiute per produrre questi vini – e per la produzione del Morellino di Scansano biologico, il Roggiano bio – ha in realtà avuto ripercussioni positive sull’intera gamma aziendale, quindi anche sulle etichette non certificate, perché la filosofia produttiva sostenibile adottata non è variata in base alle referenze, è rimasta la stessa».

Recuperato il 60% dei rifiuti aziendali

A seguito della redazione e pubblicazione, nel dicembre 2022, del primo Bilancio di Sostenibilità di Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano – che ha presentato il bilancio delle attività relative al 2019, 2020 e 2021 utilizzando gli standard internazionali di riferimento del Global Reporting Initiative (GRI) e nell’ottica dei Sustainable Development Goals (SDGs) – si è potuta evidenziare anche l’ottima performance registrata dalla cooperativa nella gestione dei rifiuti: il 60% di essi – 195 su 322 tonnellate – viene infatti recuperato, con lo scopo di favorire una gestione circolare dei processi produttivi. A questo risultato si è affiancato l’eccellente esito nella riduzione delle emissioni, dimostrato anche dal calcolo della PEF, che ha portato via via a sensibili miglioramenti nel tempo. Relativamente all’ambito della sostenibilità sociale ed economica, poi, la redistribuzione del valore aggiunto – ovvero la quota che l’organizzazione produce con la propria attività e che distribuisce ai soggetti che riconosce come portatori di interessi – è pari al 98% del valore economico generato, un dato che evidenzia il ruolo di primo piano rivestito dalla Cantina nel tessuto economico del territorio. I progetti, tuttavia, non sono finiti. Gli investimenti stimati entro la fine del 2023 sono pari a quasi 2 milioni di euro, mirati, tra le altre cose, all’acquisto di un capannone e alla sua ristrutturazione ad uso magazzino in una zona strategica nei pressi di Grosseto, in prossimità delle strade di comunicazione verso Nord e Sud Italia, il che avrà un impatto molto positivo sulla viabilità e la logistica.

«In questo modo, utilizzando grandi mezzi autoarticolati, potremo spostare nel nuovo stabilimento l’intera produzione – afferma Bucci – per ripartire, da lì, verso tutte le destinazioni eliminando i tanti piccoli trasporti che oggi partono da Scansano, risparmiando circa 30 km per ogni mezzo/viaggio. Abbiamo anche acquistato una nuova cella per il raffreddamento delle uve bianche e per l’appassimento delle rosse, con l’obiettivo di aumentare la disponibilità dei vini prodotti attraverso queste metodologie, molto apprezzati sul mercato; a breve, infine, termineremo l’installazione di nuovi serbatoi, con relative impiantistiche».

In progetto l’agrivoltaico e nuovi pack

L’impegno della Cantina nei confronti della sostenibilità si riflette inevitabilmente sulla scelta dei fornitori: il 50% di loro è situato in Toscana e, perlopiù, vengono preferite realtà che rispondano agli stessi criteri e valori perseguiti dai vignaioli del Morellino di Scansano. «Riteniamo di aver profuso molto impegno nell’ambito green – dichiara il Direttore della Cantina –: tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi dieci anni ha avuto come obiettivo la riduzione del nostro impatto ambientale. I primi risultati, ovviamente, sono stati macroscopici; oggi ci troviamo ad affinare i particolari, nella consapevolezza che l’impatto zero non esista. Non abbiamo dati concreti che dimostrino effettivamente come questo nostro approccio possa influire, o possa aver influito, sulle scelte dei consumatori, ma è ormai risaputo quanto oggi venga dato sempre più valore ai prodotti sostenibili, una tendenza che abbiamo riscontrato – proprio grazie alle scelte da noi intraprese in termini di sostenibilità ambientale – anche nell’apertura di alcuni mercati internazionali. Recentemente, ad esempio, il monopolio svedese ha selezionato il nostro Morellino di Scansano Roggiano Docg per le sue certificazioni di sostenibilità. Il comparto dalla nostra realtà può continuare ad aspettarsi prodotti sempre migliori e dall’impatto sempre più basso: abbiamo in progetto di testare, in vigna, un impianto agrivoltaico su vigneto allo scopo di proteggere le viti dal sole nelle ore più calde, limitare i danni da gelate o grandine e, allo stesso tempo, produrre energia. Siamo alla ricerca, inoltre, di un packaging ancora più sostenibile e investiremo nuovamente nel monitoraggio dei nostri consumi per studiare e testare soluzioni, se possibile, più efficienti e performanti».