Sincera Sistemi, l’arte del sigillo si evolve

Sempre più richieste dal mercato del vino e non solo, le chiusure in gommalacca donano al packaging quell’allure che unisce eleganza a conservazione ottimale del prodotto.

Sincera Sistemi lo ha intuito da tempo e ha costruito il suo successo su una mission aziendale che mira a soddisfare innanzitutto le esigenze di funzionalità, affidabilità ed estetica dei produttori riproponendo l’arte del sigillo attraverso macchinari dotati di ausili robotici e di controllo semiautomatico e automatico, in linea, che permettono al cliente un vantaggio competitivo anche su articoli sofisticati, di nicchia, a elevate performance.

La SL14 in linea di Sincera Sistemi è completamente automatica

«Nel corso degli anni – spiega Michele Comparin, CEO e direttore commerciale Italia nonché co-fondatore di Sincera Sistemi insieme ai soci Nicola, Mauro e Albertoci siamo specializzati in sigillature multiformato in gommalacca per bottiglie di vino, distillati, ma anche birre, oli e aceti offrendo soluzioni tecnologiche su misura adatte a ogni realtà, dalle piccole aziende ai grandi produttori. Il valore aggiunto della gommalacca rispetto a una capsula tradizionale si vede già guardando la bottiglia. Il consumatore ha la sensazione immediata di un prodotto di valore. A livello d’immagine percepisce, per così dire, la nobiltà del prodotto. Un’emozione senz’altro legata alla tradizione secolare della ceralacca, che è sempre stata usata per sigillare le chiusure».

Quale percorso avete affrontato per modernizzare l’arte del sigillo?

«Quando nel 2009 io e i miei tre soci abbiamo iniziato la nostra attività, siamo partiti da una solida esperienza nel settore della produzione industriale, dove progettavamo già impianti elettrici su macchinari. La frequentazione delle cantine, oltre alla passione per il vino, ci ha poi portato a pensare come poter automatizzare il gesto manuale della chiusura in ceralacca inventando dal nulla una serie di macchinari ad hoc, per farlo in modo pratico, veloce e impeccabile. Per oltre un decennio abbiamo affrontato e risolto con successo problematiche di carattere estetico e sviluppato automazioni a supporto della sigillatura e della timbratura di più bottiglie a bordo con macchinari e posti chiusura differenti. La prima vera innovazione, però, è stata quella di introdurre sul mercato dell’imbottigliamento un prodotto come la gommalacca, resistente quanto la classica ceralacca, ma più malleabile e sicuro».

Che vantaggi dà al packaging la sigillatura in gommalacca rispetto alla ceralacca?

«Abbiamo scoperto nella gommalacca un effetto finale simile ma migliorato nel taglio, perché il materiale non si spezza e si apre bene col cavatappi. La nostra soluzione di chiusura, quindi, conferisce alla bottiglia sia un’immagine elevata che la funzionalità, ma garantisce anche una conservazione ottimale del prodotto. Una volta sigillato, infatti, non ha più scambi con l’esterno».

Si può parlare di una chiusura universale per più categorie di prodotto?

«Certamente. Noi lavoriamo non solo nel settore vino ma anche spirits, dove sono richieste le stesse caratteristiche tecniche di chiusura ma il packaging, in quel caso, è predominante rispetto alle qualità di conservazione. La gommalacca può coprire qualsiasi tipo di chiusura e ci sono clienti del mondo birra che la utilizzano sopra il tappo a corona per creare un sigillo di qualità. Se vogliamo guardare l’aspetto del consumo, c’è poi un vantaggio in più da sottolineare. Quando i produttori devono rifornirsi di capsule tradizionali in alluminio, polilaminato o stagno, le devono acquistare con costi sempre più elevati e in quantità notevoli accumulando materiale in magazzino. Utilizzando solo 10 kilogrammi di gommalacca, invece, possono sigillare fino a mille bottiglie con un notevole risparmio economico e di spazio. Per ora, la nostra gommalacca non è un materiale naturale, ma a breve introdurremo un prodotto che sarà di origine vegetale e che potrà essere compostabile per andare incontro anche alla sostenibilità».

Come nasce l’idea imprenditoriale di costruire macchinari per la sigillatura in gommalacca?

«All’inizio non sapevamo a cosa andavamo incontro ma, seguendo l’istinto e grazie a una formazione tecnica che ci consentiva di creare soluzioni tecnologiche a servizio delle cantine, siamo partiti con il progetto della prima macchina. La Sincera 4 era una macchina che potenzialmente faceva già una buona produzione da 400 a 450 bottiglie all’ora. Strada facendo abbiamo notato, però, che era una macchina troppo grande per quello che richiedeva il mercato e abbiamo introdotto le più compatte Sincera 2 e Sincera 1, che è manuale ma con dimensioni ridotte, capace di lavorare formati dal 0,75 l fino fino al 5 l e coprendo tutte le taglie che una cantina abitualmente imbottiglia».

Quali tecnologie utilizzate e come stanno evolvendo?

«Già dalla prima versione, Sincera 4 integra un sistema di automazione e controllo PLC, programmabile e monitorabile da un pannello touch screen su cui l’operatore può riportare i tempi di lavorazione. Sincera 1 manuale ha invece l’impostazione della temperatura tramite termostato a manopola e la rotazione della bottiglia è fatta tramite un pulsante di start and stop. La macchina più innovativa è la SL 14 in linea. È completamente automatica, dalla lavorazione alla timbratura fino ai sigilli nella parte superiore. Anche Sincera 4 e Sincera 2 hanno come optional la possibilità di ottenere la timbratura automatica con dispenser: un plus che, realizzato da noi su disegno del cliente, dà un tocco di classe ulteriore alla bottiglia. L’evoluzione più recente sulle nostre apparecchiature Sincera 2, Sincera 4 e sul modello SL14 in realtà riguarda il design e il materiale della struttura, che da ferro verniciato sta gradualmente passando all’acciaio inox AISI 304L. Ci siamo spostati sul nuovo materiale, conforme al settore alimentare, cambiando anche l’aspetto esteriore delle macchine e dando quindi una immagine di qualità in più rispetto al passato».

Vi occupate in toto della progettazione in base alle esigenze del cliente?

«Sì, per le bottiglie tonde forniamo il kit sia per la bordolese che la borgognotta, che sono i modelli più utilizzati al mondo, ma in caso un cliente avesse necessità per un fondo quadrato, creiamo noi dei supporti ad hoc per ogni tipo di bottiglia. Sulle bottiglie di forma sferica le nostre macchine erano già in grado di lavorare qualsiasi tipo di bottiglia, ma attualmente abbiamo trovato un sistema per far ruotare anche i modelli rettangolari, quadrati e ovali. Il cliente, prima di ordinare, manda il disegno e noi pensiamo ad adattare la macchina con supporti adeguati. Nell’ufficio tecnico interno, guidato da uno dei miei soci, ingegnere meccanico, si progettano tutte queste componenti che poi sono finite con l’ausilio di fornitori esterni per taglio e piega. Il mercato è grande, ma noi siamo nati per primi in quest’ambito, perciò il principio di lavorazione delle nostre macchine è coperto da brevetto: per i modelli Sincera 4, Sincera 2 e Sincera 1 è un Patent solo italiano, mentre si estende a livello europeo per la SL14».

Quali sono i componenti più importanti di una macchina?

«Il pannello di controllo è fondamentale per concludere l’ordine di un macchinario. Il cliente può creare le proprie ricette all’interno di un PLC e impostare i vari dati per ogni tipo di bottiglia che deve lavorare. Se, per esempio, si tratta di una bordolese 0,75 l, deve inserire le specifiche che gli vengono spiegate al momento del collaudo. In base alla bottiglia poi, può ottenere la personalizzazione della capsula con una gommalacca lunga o corta. Tra i componenti meccanici, invece, il più importante è il supporto per la bottiglia: sulla macchina SL14 non ruota grazie a un sistema meno complicato che abbiamo studiato per ottenere un vantaggio a livello di tempistica e costruzione, con un risultato finale uguale. La vasca di scioglimento della gommalacca è un componente centrale che si può sostituire in base al colore – in gamma abbiamo 80 colori di gommalacca personalizzabile – che il cliente può facilmente ordinare grazie al configuratore e l’aiuto della tecnologia grafica. Nelle nuove macchine, il sistema di estrazione della vasca non è più dall’alto, ma su guide che permettono all’operatore di sfilare la vasca con maggiore sicurezza».

Qual è il vostro mercato di riferimento e che legame create col cliente?

«Sono produttori e cantine che vanno da 3.000 bottiglie a 50.000 fino a 100.000 bottiglie l’anno. Lavoriamo in quasi tutti i mercati dove c’è il vino quindi, oltre a Italia ed Europa, Australia Sudafrica, Argentina, Cile e California. Occupiamo una piccola nicchia che ci siamo portati a casa investendo molto nelle fiere. Il nostro segreto, oltre all’alta qualità dei materiali – a livello sia elettronico sia pneumatico – e delle tecnologie, è una progettazione Made in Italy brevettata, basata sulla facilità e intuitività del funzionamento. Le Sincera 2, la 1 e la 4 sono semplicissime da utilizzare. Valore che viene apprezzato insieme a un servizio a 360°, che consente di averci sempre accanto come supporto».

    Richiedi maggiori informazioni










    Nome*

    Cognome*

    Azienda

    E-mail*

    Telefono

    Oggetto

    Messaggio

    [recaptcha]
    Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy*