Sebbene non siano la prima struttura a cui si pensa quando si parla di imbottigliamento, le pavimentazioni nelle aree di lavorazione sono in realtà elementi fondamentali per il buon funzionamento di tutto il processo: una loro qualunque necessità manutentiva può causare tempi di inattività, esattamente come accadrebbe se non funzionasse una macchina della linea di imbottigliamento. Da ciò: la stessa attenzione che si dedica alla scelta delle macchine di linea dovrebbe essere dedicata anche alla scelta della pavimentazione.
Chiaramente non si può trattare il settore del beverage come un tutt’uno. Ogni applicazione richiede una sua speciale pavimentazione: vi sono soluzioni più idonee ad aree per l’imbottigliamento dei succhi di frutta (che presentano una più elevata acidità), degli oli (maggiore viscosità), dei vini (pericolo di macchie di colore).
«In ogni caso, però, vi sono esigenze comuni a tutti i settori del beverage – afferma Andrea Gaetani, Area Manager, Sika Italia SpA – il pavimento deve presentare caratteristiche di alte prestazioni, di solidità e durevolezza. Questo assicura una continuità nella produzione. Inoltre, esso deve rispondere a esigenze igieniche, di sicurezza e, non da ultimo, estetiche».
Indubbiamente nell’industria del beverage i pavimenti sono tra le superfici più stressate: devono resistere a urti, a variazioni anche repentine e drastiche di temperatura, al contatto con sostanze chimiche e acidi a volte molto impattanti. Devono essere perfettamente igienizzabili per il rischio di diventare ricettacolo di agenti patogeni. Infine, devono esser progettati per minimizzare incidenti quali scivolamenti o cadute.
Il settore chiama…
Spiega Gaetani: «Le pavimentazioni, specialmente nel settore del beverage, sono sempre più stressate e sottoposte ad attacchi chimici e meccanici dovuti anche alla produttività sempre più importante delle aziende. Questa assume infatti talora ritmi e caratteristiche molto sfidanti, motivo per cui una eventuale ristrutturazione, se proprio ci deve essere, deve rispondere a facilità e velocità di ripristino delle pavimentazioni per evitare fermi produttivi. Negli ultimi anni questo tema si è rivelato essere cruciale un po’ per tutti i settori, ma nello specifico nel food&beverage, come abbiamo potuto notare nei nostri cantieri e durante le nostre attività. Quindi, la vera sfida in questo settore è quella di ridurre il tempo di realizzazione in ogni intento dell’intervento, anche nel caso di danneggiamenti, ripristino o di lavorazioni che il committente richiede nell’arco del fine settimana, cosa ormai diventata all’ordine del giorno».
…Sika risponde
A queste richieste incalzanti, Sika risponde introducendo tecnologie evolute e avanzate. In particolare, per il beverage Sika propone i prodotti della famiglia Sikafloor Purcem®, tecnologia poliuretano cemento. «Tendenzialmente la linea di prodotto che possiamo definire in maniera generica come poliuretano cemento è un formulato piuttosto datato che nasce negli anni 70. Si tratta di una “ricetta” nota e adottata da molti. Ma Sika, grazie agli investimenti nella ricerca, ha sviluppato formulati che si distinguono per rapidità di intervento, indurimento e carrabilità, che al contempo mantengono impermeabilità, traspirabilità e resistenza sia meccanica che chimica».
In versione Gloss
Ma vi è dell’altro. «Una delle caratteristiche principali del poliuretano cemento Sikafloor PurCem® è l’alta performance in termini di sanificabilità. Esso è realizzato con la minima presenza di giunti; a volte se la pavimentazione lo consente anche la totale assenza. Ne risulta una superficie facile da pulire, da mantenere, che non offre spazi alla proliferazione batterica», spiega Gaetani. In generale però il poliuretano cemento nella sua variante standard è una struttura abbastanza aperta superficialmente, quindi sì facile da pulire ma anche soggetta a sporchevolezza. Per questo Sika ha messo a punto una sua variante – il Sikafloor PurCem Gloss®, la variante lucida del PurCem®. Il vantaggio? La variante lucida è più compatta in superficie, tende ad essere molto più facile da detergere e pulire. «Questa caratteristica rende la variante Gloss idonea in contesti come quello oleario, dove il prodotto tende ad “ombrare” la superficie; o in quello vinicolo dove i tannini potrebbero macchiare una superficie porosa. In questi contesti particolarmente difficili, la variante Gloss viene meglio accettata dal cliente finale proprio per una questione di pulizia e sanificabilità. In più vi è anche una questione estetica: la variante gloss conferisce un aspetto meno vintage e meno anonimo». I pavimenti della linea Sikafloor PurCem Gloss® soddisfano le più elevate normative ambientali, combinando i vantaggi della comprovata tecnologia in poliuretano cemento con le comuni resine per pavimentazioni, ottenendo vantaggi di funzionalità, ecologici ed economici.
La variante lucida fa assomigliare il PurCem® a un rivestimento tradizionale in resina epossidica. «Se dovessimo mettere vicini un rivestimento epossidico e un rivestimento in PurCem Gloss, essi potrebbero essere facilmente scambiati l’uno con l’altro. In realtà uno è un rivestimento standard che in alcuni contesti può non essere idoneo, mentre l’altro è un poliuretano cemento molto più versatile e performante, con tutte le carte vincenti per qualsiasi soluzione beverage».
Un pavimento dalle mille risorse
Quando il PurCem® mostra tutta la sua superiorità rispetto a soluzioni tradizionali?
«Quando, ad esempio, bisogna ridurre al minimo i tempi di intervento e bisogna intervenire anche su superfici umide. Il PurCem® lo permette, mentre altre soluzioni richiederebbero tempi più lunghi. Inoltre, esso ha la grandissima caratteristica di non staccarsi in caso di infiltrazione perché è un sistema tutta massa, non è una stratificazione e permette la traspirabilità anche su sottofondi con forte presenza di umidità», afferma Gaetani. Questo perché il PurCem® è impermeabile ai liquidi ma permeabile al vapore. Quindi riesce a traspirare senza staccarsi dal sottofondo. Questo gli permette di poter essere applicato in un ampio range di contesti alimentari.
Durabilità fa rima con sostenibilità
Durare significa evitare o ridurre al minimo le manutenzioni. Ma durare significa anche non dover cambiare troppo spesso il pavimento con tutto quello che ne consegue: allestimento di un nuovo cantiere, eliminazione del vecchio e utilizzo di nuove risorse per il nuovo. Non dover sostituire significa risparmio anche di tempo, energia, materie prime: anche questo è un volto della sostenibilità, qui dovuto alla durabilità dell’impianto.
I pavimenti in Sikafloor PurCem® sono caratterizzati da enorme durabilità che deriva dalla composizione del materiale. Essi sono una combinazione di resina poliuretanica, cemento, aggregati resistenti. Il composto è ricco di resine, fornisce flessibilità e resistenza chimica e meccanica. Gli aggregati sono resistenti alla abrasione e offrono elevate prestazioni all’usura e alle sollecitazioni termiche oltre che la resistenza agli urti.