Cantina Brugnano: etichette contemporanee, eleganti e autorevoli

È stata definita come la nuova era della Cantina Brugnano, quella che ha avuto inizio un paio di anni fa in concomitanza del cambio generazionale ai vertici aziendali e della presa in carico dell’impresa da parte dei giovani fratelli oggi titolari, Francesco e Giuseppe Brugnano, che attraverso una visione innovativa, contemporanea e dinamica hanno raccolto e stanno tramandando una tradizione familiare di cinquant’anni.

Fondata a Partinico, in provincia di Palermo, nella Sicilia Nord-Occidentale, Cantina Brugnano si sviluppa su una superficie di 90 ettari di proprietà ricadenti in tre aree: nella zona di Alcamo (70 ettari), nei pressi del Monte Mirto (15 ettari) e nella contrada Milioto (5 ettari intorno allo stabilimento di produzione), per un totale vitato di circa 72 ettari. Le vigne si estendono su un territorio collinare che va dai 300 ai 600 metri di altitudine e le differenze pedoclimatiche, così come le varie esposizioni e altitudini, permettono a Brugnano di declinare al meglio l’espressività delle uve, prevalentemente autoctone, ma anche alloctone, facendo in modo che i vini si caratterizzino per personalità e territorialità. Orgogliosi delle proprie radici e fedeli ai valori di una realtà da difendere, tutelare e continuare a comunicare, Francesco e Giuseppe hanno deciso di dotarsi di una nuova immagine rivoluzionando completamente tutte le etichette e rendendo il logo aziendale più moderno e minimale.

Identità visiva riconoscibile

«Il cambio generazionale ha creato un’oggettiva esigenza – racconta Maurizio Nicolò Gandolfo, Direttore commerciale di Brugnano –. Pur rimanendo legati ai valori familiari, si è resa necessaria la ricerca di una maggior coerenza con il profilo personale dei nuovi amministratori. Due anni fa è così stato realizzato un importante lavoro di restyling che ha coinvolto non solo tutte le etichette, ma anche il logo e, soprattutto, l’intera impostazione filosofica, agronomica ed enologica aziendale. Questa rielaborazione del piano industriale è stata avviata a febbraio 2021 per giungere alla definizione grafica a ottobre dello stesso anno, mentre la presentazione al mercato è avvenuta nel marzo 2022». L’aspetto strategico di mercato e di brand è stato definito dal management interno di Brugnano, mentre, per la grafica, la Cantina ha richiesto la consulenza di Atelier790, studio grafico e di comunicazione fondato e guidato da Antonio Giancontieri. «Conoscevo questo studio grazie a precedenti esperienze dirette di collaborazione – spiega Gandolfo –. Abbiamo espresso l’esigenza di tradurre graficamente l’idea del nuovo logo, il layout etichette e dei cartoni, per creare una forte identità visiva omogenea e riconoscibile. Il filo conduttore del progetto è stato quello dell’unicità e della contemporaneità, per essere in grado di trasferire questi stessi valori in modo chiaro e intuitivo ai prodotti, al fine di far percepire al consumatore cosa aspettarsi da un determinato vino già dall’etichetta, senza restarne deluso».

Infondere personalità alle referenze

«Abbiamo ascoltato con interesse le esigenze, gli obiettivi e le aspettative di Brugnano, azienda con proprietari e collaboratori giovani, dinamici e con tanta voglia di fare bene – afferma Antonio Giancontieri, titolare e fondatore dello studio grafico Atelier790 –. Il cliente ambiva a presentarsi sul mercato in modo credibile, oltre a far sì che trasparissero chiaramente gli elementi di innovazione e la ricerca legata al nuovo progetto aziendale. Fin da subito abbiamo avuto un approccio rigoroso, ridisegnando il marchio e definendo il logotipo attingendo alla miglior tradizione del disegno del carattere tipografico italiano di Aldo Novarese. Il linguaggio grafico che abbiamo via via delineato è risultato moderno ed elegante, ma, al contempo, autorevole». Le etichette, tutte coordinate nel “nuovo stile Brugnano”, sono state concepite per infondere personalità ai singoli vini e hanno quasi sempre trovato la loro ispirazione nell’appellativo di ogni referenza. «Il nuovo emblema si compone di un simbolo – un grifone – opportunamente ridisegnato sulla base di una precedente versione, per renderlo correttamente riproducibile e, soprattutto, identitario, associato a un logotipo composto in microgramma, in una configurazione sempre costante in etichetta: in questo modo esso diventa un linguaggio riconoscibile. Un ruolo importante nella riuscita della progettazione di un’etichetta, inoltre, è sempre la scelta dei materiali, dei colori, delle tecniche di stampa, delle nobilitazioni e, in questo caso specifico, dell’unione di tutti questi elementi tra loro, il che caratterizza fortemente ogni etichetta».

Sottolineare il concetto di unicità

Attraverso il progetto l’azienda ha voluto sottolineare con forza non tanto il concetto di diversità di ogni singolo vino – che secondo il Direttore commerciale “crea distanze e presunzioni” –, bensì quello di singolarità, peculiarità, nella convinzione che ogni referenza esprima in modo deciso un suo carattere ben riconoscibile, già a partire dal nome.

Per definire in modo preciso il disegno di tutta la gamma dei prodotti e degli strumenti di comunicazione lo studio Atelier790 ha impiegato circa sei mesi; per arrivare, poi, al momento della presentazione al pubblico e al consumatore finale è occorso – come solitamente accade – un altro anno.

«Ogni percorso di restyling va fatto insieme al committente, per fasi, smussature e aggiustamenti – evidenzia Giancontieri –. Il cliente è rimasto molto soddisfatto e noi, da parte nostra, siamo consapevoli di aver reso un servizio al massimo della nostra professionalità, il che ha appagato, in primis, anche noi». A confermare la bontà dell’intero progetto sono la proprietà e la Direzione commerciale di Brugnano, secondo cui l’elemento che colpisce maggiormente del restyling è la semplicità espressiva, chiara ed evidente. «Una volta definito l’aspetto strategico insieme allo studio grafico, abbiamo selezionato i vari fornitori e players del packaging e li abbiamo messi in relazione tra loro, al fine di ottimizzare il lavoro di squadra – chiarisce Gandolfo –. Noi oggi lavoriamo esclusivamente nel canale on trade e siamo aperti a selezionati luoghi di consumo del fuori casa, purché coerenti con il nostro progetto. Con questo ammodernamento grafico possiamo dire di aver ottenuto i risultati sperati: attualmente contiamo 17 referenze, tutte rimarcanti i concetti di unicità e di contemporaneità e ognuna con un segmento di mercato ben definito, e, nonostante la nostra realtà sia rientrata sul mercato da poco tempo, siamo già riusciti a posizionarci in Belgio, Olanda, Germania, Romania, Polonia, Malesia, Regno Unito, Canada, USA e Brasile e siamo tuttora in fase di negoziazione con altri Paesi. Le bottiglie commercializzate nel 2022 sono state 110mila e quest’anno arriveremo a 200mila unità: il nostro obiettivo è quello di raggiungere le 400mila bottiglie realizzate entro il 2025, anno in cui vorremmo attestarci anche su un 30% di fatturato estero. In seguito, ci concentreremo in modo programmatico sulla crescita in valore».