Maso Martis: eleganza, pulizia e riconoscibilità

L’incontro avviene a fine 2019 e, l’anno successivo, prende il via il lungo lavoro in comune per dare nuova vita, e identità, a tutte le referenze aziendali: è il 2020 quando la Cantina Maso Martis decide di affidare all’agenzia grafica veronese Epico Communication Partners la rivisitazione dell’immagine della sua intera produzione, in concomitanza con l’uscita dell’etichetta Monsieur Martis e con l’obiettivo di segnare tangibilmente il recente cambio generazionale avvenuto in azienda.

Antonio e Roberta Stelzer

Ai coniugi Antonio Stelzer e Roberta Giuriali, infatti, si affiancano nel tempo le figlie Alessandra e Maddalena, che, qualche anno fa, prendono in mano le redini della nota Cantina spumantistica di famiglia portando, al suo interno, una ventata di gioventù. Un passaggio necessario, ma non scontato, questo, grazie al quale è stato possibile sviluppare al meglio anche l’accoglienza e tutta la parte di comunicazione web e social.

«Nel momento del lancio del Rosé de Noir Monsieur Martis, un rosé 100% Pinot Meunier, ragionando sulla nuova etichetta e osservando tutte le altre, abbiamo notato non esistere una linea comune – racconta Alessandra Stelzer, Amministratrice e Responsabile comunicazione di Maso Martis –. Da qui la decisione di mettere mano a tutti i prodotti, a seguito di un lungo lavoro con lo studio grafico Epico Communication Partners. A loro abbiamo espresso la necessità di rinnovarci senza perdere il filo conduttore del passato, rimanendo riconoscibili sullo scaffale: dopo trent’anni, cambiare veste non è così semplice. L’elaborazione si è protratta per mesi ed è stata caratterizzata da svariate prove, ma siamo arrivati con decisione all’obiettivo, scegliendo una linea pulita, in concordanza con lo stile dei nostri vini».

Stile raffinato, ma non ostentato

Le due sorelle Alessandra e Maddalena Stelzer con l’ultimo progetto enologico, Al+Ma800

Produttrice, fin dagli esordi, di spumante Metodo Classico e da subito aderente al disciplinare della DOC Trento, nata nel 1993, Maso Martis realizza annualmente circa 120.000 bottiglie di Trentodoc diviso su 6 referenze, anche nelle versioni magnum e altri grandi formati, oltre a 10mila bottiglie di vino fermo bianco a base Chardonnay, divise su due referenze, e a circa 15mila bottiglie di Müller-Thurgau Al+Ma800, un progetto avviato con la vendemmia 2022. Tra i Trentodoc più iconici, il Madame Martis: una riserva da lungo affinamento sui lieviti (9 anni) realizzata da una cuvée di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Meunier. Lo stile di ognuna di queste etichette è rimasto elegante a seguito del restyling, “senza troppi fronzoli”.

«Le indicazioni chiave legate al progetto grafico affidatoci sono state molto precise – commenta Luca Rebesani, titolare e Direttore creativo di Epico Communication Partners –. Maso Martis ci ha coinvolto per sviluppare un cambio d’immagine del brand, un upgrade estetico che rispondesse alle nuove tendenze e alle necessità del mercato e che ne rafforzasse il posizionamento. Ci è stato richiesto di ripensare da capo a tutta la linea principale di etichette degli spumanti, di determinare un nuovo family feeling e, se possibile, di mantenere qualche punto di continuità con le etichette precedenti. E così abbiamo fatto. Strategicamente, abbiamo consigliato e siamo intervenuti sugli elementi del brand, con un leggero refresh del logo istituzionale e una razionalizzazione della sua presenza all’interno delle etichette; creativamente, abbiamo perseguito l’obiettivo di ideare un design coerente con il valore del prodotto, raffinato, ma senza ostentazione, distintivo e riconoscibile».

Rafforzare l’identità visuale di marca

Inizialmente lo studio grafico ha proceduto a lavorare su una nuova etichetta, di forma rettangolare, più versatile rispetto a quella precedente e dagli angoli fortemente arrotondati, per mantenere continuità con l’aspetto morbido della preesistente forma a ellisse. Nella parte inferiore è stato inserito il profilo di una “M”, a richiamare sia le iniziali dell’azienda sia le montagne del territorio trentino; una caratteristica peculiare, questa, e un importante elemento visivo che contrassegna la nuova immagine di Maso Martis, replicato in altri elementi di comunicazione aziendale (come biglietti, inviti, merchandising e confezioni) per rafforzare l’identità visuale di marca.

«Questa fustella valorizza e ben si integra con la sagoma delle bottiglie esistenti e il taglio a M richiama il territorio montano senza l’uso di didascaliche illustrazioni, intervenendo, graficamente, direttamente sul design dell’etichetta e della lamina». Nel logo è stato reintegrato lo scudo originale, ritenendolo caratteristico e parte della storia della cantina; è stato razionalizzato, inoltre, il lettering, ingrandendo le M iniziali del nome della Cantina per agevolarne la lettura e avere, al contempo, la possibilità di unire i due lemmi, guadagnando in compattezza e semplificando la gestione del logo stesso. Come font per le referenze è stato adottato, per continuità, un lettering in stile déco/retrò della famiglia Bastoni, e non Fantasia, per armonizzare e distinguere dal logo i nomi dei vini nel layout dell’etichetta, soprattutto quando in compresenza. Relativamente ai colori, si è scelta una lamina diversa per ogni referenza in gamma, utilizzata unicamente per il bordo e come nobilitazione su parte del testo; anche le tinte dei fondi delle etichette sono state aggiornate e razionalizzate, per differenziare le linee prodotti. La carta delle fustelle, dalla particolare goffratura, è divenuta anch’essa, infine, elemento dell’identità visuale.

Coerenza, chiarezza, creatività

Il concept delle etichette, spiega Rebesani, è nato dal prodotto, dalla sua alta qualità ed eleganza, oltre che dal territorio: tutti questi elementi sono stati presi in considerazione e tradotti in fustelle raffinate e sobrie, caratterizzate da elementi di colore come le lamine, per renderle brillanti, frizzanti. Essenziali sono state la coerenza con il prodotto e la chiarezza; fondamentali anche creatività, memorabilità e distintività. «Dietro a progetti di questo tipo c’è, prima di tutto, l’ascolto del brief e delle necessità aziendali: un ascolto attivo, che prevede una nostra antitesi, a volte anche provocatoria, per determinare insieme all’azienda i cardini su cui ruoterà il progetto. Avviene poi la selezione, all’interno del nostro team, delle risorse creative più indicate per raggiungere l’obiettivo. Quindi il pensiero strategico e, successivamente, l’inventiva. Un approccio di qualità che, se le circostanze lo consentono, può richiedere diverso tempo, ma che solitamente siamo in grado di garantire anche a fronte delle deadline più incalzanti. Il restyling di gamma è stato il primo progetto che abbiamo realizzato per Maso Martis e, da allora, abbiamo continuato a concepire idee per la Cantina, come l’elaborazione dell’etichetta e della confezione in legno e plexiglass della limited edition di Madame Martis o, ancora, quella del vino premium Monsieur Martis. Un progetto recentissimo è, invece, quello legato al branding e all’etichetta del vino più giovane dell’azienda, Al+Ma800, di cui siamo molto soddisfatti».